La riforma della scuola ci vuole ed è
improrogabile!
Salvare la scuola con un ritorno all’antico? Un
desiderio
improponibile!
L’antico homo sapiens con l’avvento della
tecnologia è oramai
diventato altra cosa, un “ simbionte”, una sorta di “creatura
planetaria “ che
naviga nel liquido amniotico che si chiama Internet!
I parametri e i valori del passato si rivelano
inadeguati
a mettere a fuoco e a gestire i cambiamenti indotti dall’evoluzione
scientifica; l’ibridazione con la tecnologia ha cambiato la natura
umana!
Può non piacere una prospettiva di tal genere,
ma è così!
Con essa bisogna fare i conti. E confrontarsi criticamente.
E’ cambiata la percezione del tempo e dello
spazio, cambiati
i mezzi di comunicazione, i rapporti uomo-ambiente; è cambiato il
concetto
stesso di realtà. Si vuole che non cambi anche il nostro modo di
apprendere e
di insegnare a scuola? No di certo.
Ma nella riforma
scolastica della Gelmini di questi cambiamenti non si avverte neppure
l’odore.
Qual è il supporto filosofico che la sorregge? Quali le dinamiche
etico-pedagogiche –educative –formative che l’animano? Non si sa.
Ma che riforma è,
signora Ministra, la sua? E’ una truffa d’ore perpetrata a scapito di
docenti
più deboli e d’inermi precari; è un inganno
per coloro che credono nel futuro che non hanno :i giovani.
E’un’offesa,
un “vulnus” alla scuola -istituzione,
matrice di cultura, che si vede defraudata, per ragion di stato
utilitaristica, del suo diritto-dovere di vivificare le sue conoscenze,
competenze e capacità con gli apporti di quel pensiero creativo che da
tempo
gli uomini più avvertiti –scienziati, filosofi, scrittori, artisti-
stanno
coltivando e che lei, signora ministra, ignora e che la scuola implora!
Nuccio Palumbo