Genitori e preside in rivolta: ''Insegnati pigri e assenteisti''
Data: Lunedì, 15 febbraio 2010 ore 09:00:00 CET Argomento: Rassegna stampa
Insomma, alla scuola dell’infanzia statale «Freccia azzurra» di via
Fossano 8, da quest’anno integrata nell’istituto comprensivo Pacinotti
e in passato sotto la scuola elementare Gambaro, il ministro Brunetta
non si è ancora manifestato. E a conferma della situazione «anomala», a
pochi giorni dall’apertura dell’anno scolastico alcune maestre erano
finite agli onori delle cronache perché una mattina 3 su 4 non si erano
presentate (solo una aveva comunicato in tempo la sua malattia) e a
prendersi cura dei 102 bimbi iscritti erano arrivati i carabinieri.
Ora della «Freccia Azzurra» di San Donato - aperta 4 anni fa grazie
alla ristrutturazione di un’ex cartiera - si riparla perché da
settembre altri fatti sono accaduti. E sia i genitori sia la dirigente
sono sul piede di guerra a colpi di invio di esposti al Provveditorato
e alla Direzione Scolastica Regionale, richieste di incontri, minacce
di denunce alla Procura della Repubblica.
Intanto, il 7 gennaio una finestra con apertura «vasistas» è crollata
con l’intelaiatura colpendo gli armadietti sottostanti e una operatrice
scolastica che si trovava a passare. «Con ogni probabilità si è
trattato di un errore di installazione. I tecnici - spiega l’assessore
comunale alle Risorse Educative Beppe Borgogno, da cui dipende la
struttura - hanno subito messo in sicurezza tutte le finestre di quel
tipo, che non devono essere aperte. Al più presto verrà fatto un
intervento risolutivo. Nel frattempo, incontreremo i genitori e la
dirigente». Ma le famiglie sono preoccupate. «Il sopralluogo tecnico
sulla sicurezza dei locali, effettuato a seguito di una nostra
richiesta del giugno scorso, non aveva segnalato anomalie - spiegano -,
invece si è sfiorata una tragedia molto simile a quella di Rivoli».
Ancora: «Bisogna rivolgersi alla Procura affinché si sani una evidente
situazione di lavori e incarichi mal svolti?».
Nella lettera inviata alla dirigente Carla Arthemalle,
all’amministrazione scolastica e al Comune, poi, i genitori elencano
una quantità di varie mancanze consolidate nel tempo: difficoltà nel
comunicare con le insegnanti; programmi didattici non esplicitati; zero
attività motoria in palestra e all’aperto (la scuola ha una palestra
attigua e un bel giardino), «uso di metodi educativi inadeguati»,
«personale pigro», mancata assunzione di supplenti quando necessario.
Non solo. Una madre ricorda che «due anni fa avevamo avuto dubbi sulla
trasparenza delle graduatorie compilate dalla scuola: dopo una lettera
a La Stampa il nostro bambino era balzato all’improvviso al posto
giusto, ovvero al secondo utile».
Nei genitori è anche molto forte la preoccupazione per le voci di
chiusura di una sezione, la quarta, attivata solo due anni fa su
richiesta del dirigente della Gambaro, Collavini. «A chi va ad
iscrivere il figlio, la segreteria indica come certa la chiusura di una
sezione e l’orario ridotto per un’altra», dicono. «Vogliamo che la
dirigente motivi questa informazione che porterà ad avere un minor
numero di iscritti mettendo in forse, in base alle nuove norme, la
sopravvivenza della stessa scuola dell’infanzia in questo quartiere».
Maria Teresa Martinengo
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