Lettera in redazione: più chiarezza sulle graduatorie Pon
Data: Lunedì, 15 febbraio 2010 ore 09:00:00 CET
Argomento: Opinioni


Egr. Prof.
Ci piacerebbe accendere le luci su una situazione che si ripete ormai da anni.
Si potrebbe avere più chiarezza sulle graduatorie per i corsi PON 2009/2010.
Per essere realizzati con i fondi Europei, non dovrebbero, le scuole, soddisfare dei requisiti? Ad esempio sarebbe bene che certi istituti pubblicassero su internet le graduatorie provvisorie per tempo utile e non costringere le persone a fare chilometri su chilometri per vedere che poi alla fine i primi in graduatoria   sono sempre gli stessi professori. Per di più nel 60% e oltre (tra tutor esperti e valutatori) sono  professori che insegnano la mattina a scuola e la sera nei corsi PON; lasciando a noi precari e disoccupati niente per la mattina e nemmeno le briciole per la sera.
Gli istituti dal canto loro preferiscono pubblicare le graduatorie ancora sulle bacheche ( come nell'eta della pietra), tra l'altro non per tempo in modo da permettere eventuali ricorsi ( generalmente 5 gg) e poi si vantano che il loro istituto è sede di corsi PON.
Spero che questo appello non cada nel vuoto, e non vuole essere accusatorio per questo e per quell'istituto, ma solamente per avere un po' di chiarezza e/o anche qualche risposta.
Calcagno Francesco

Quando si fanno le graduatorie per gli esperti esterni, i punteggi talvolta vengono dosati per chi si intende assumere, calibrando il tiro. Le domanda di nomina quindi subiscono una scrematura, per cui quanto dice il nostro lettore ha una sua certa concretezza.
Per quanto riguarda invece il tutoraggio, il discorso cambia perché generalmente ci sono delle norme che vogliono si affidi al personale della stessa scuola e per una serie di motivi facilmente comprensibili: conoscenza dei locali, delle strutture, del personale Ata ecc.
Altrettanto interessante tuttavia  appare la riflessione fatta sulle mancate pubblicazioni delle graduatorie sul sito della scuola. Queste dimenticanze con ogni probabilità fanno riferimento a quanto ho detto prima, proprio perché tutto rimanga nell’ambito della scuola che gestisce i corsi Pon. Non si tratterebbe quindi di usare mezzi di comunicazione obsoleti ma più semplicemente di gestire le nimine all’interno della scuola, quando addirittura fra circoli ristretti della medesima istituzione, creando malumori e disfide fra gruppi e fra singoli docenti. In questi ordini di cose il ruolo del preside dovrebbe essere quello di intervenire e distinguere, ma talvolta non accade e in questo caso dovrebbe essere il collegio o le Rsu a farlo. Sicuramente sarebbe ora che si facesse chiarezza, non solo sulla gestione e sulle nomine, ma anche sugli esiti che questi corsi hanno e sul loro effettivo impatto educativo e formativo. Un importante mezzo sarebbe l’invio costante di ispettori, quelli che negli anni sessanta erano oltre 700, ma che oggi sono poco meno di 200 mal distribuiti e mele impiegati, in attesa che si espleti il concorso a dirigente tecnico.
PASQUALE ALMIRANTE







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