Cobas: il Tar del Lazio ritiene incostituzionale l’inserimento in coda
Data: Sabato, 13 febbraio 2010 ore 12:03:02 CET
Argomento: Normativa Utile


COBAS Comitati di Base della Scuola
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Palermo, 11 Febbraio 2010
Agli Organi di Informazione
Comunicato stampa

I COBAS Scuola di Palermo comunicano che il 5 Febbraio scorso, il TAR del Lazio si è
pronunciato sui ricorsi pendenti relativi all’inserimento “a pettine” anziché “in coda”, dichiarando
“rilevante e non manifestamente infondata, la questione di legittimità costituzionale” sollevata dai
ricorrenti, e disponendo l’immediata trasmissione degli atti alla Corte Costituzionale. Dal
pronunciamento del TAR risulta evidente che ai precari della Scuola sono stati negati ripetutamente
i loro diritti, sanciti da diverse leggi dello Stato, primo fra tutti quello della mobilità dei lavoratori
all’interno del territorio nazionale. L’ordinanza N° 230/2010 mette a nudo l’arroganza del Ministro
dell’Istruzione Mariastella Gelmini (e dei suoi collaboratori) e sottolinea la scorrettezza del suo
operato, riprendendo una sua dichiarazione a mezzo stampa risalente allo scorso mese di ottobre,
nella quale affermava quanto segue: “L’ordinanza del TAR è la scontata conseguenza del recente
rigetto, da parte del Consiglio di Stato, dell’appello già proposto dall’amministrazione. Il MIUR,
con il consenso di gran parte dei sindacati, ha pronto un emendamento al Decreto Ministeriale
salva precari che conferma i provvedimenti del Ministero e che consentirà di rendere inefficace il
pronunciamento del TAR e di evitare il commissariamento”.
I COBAS non sono tra i sindacati consenzienti a questo provvedimento.
Il pronunciamento del giudice amministrativo corrobora il severo giudizio che i COBAS scuola
hanno espresso anche nei confronti del Parlamento (opposizione compresa), che ha approvato la
legge “omnibus” 167/09 (ex D.L. 134/09), da molti precari della scuola ribattezzata “ammazzaprecari”
o “Lodo Gelmini”: una serie scollegata di commi dentro cui c’è di tutto, compresa la
norma che serve al Ministro Gelmini ad evitare l’umiliazione del commissariamento, già deciso
dalla nota ordinanza del TAR Lazio dell’8 Ottobre 2009. Tale legge é stata approvata dai due rami
del Parlamento, con la compiacenza dell’opposizione, in spregio ai diversi pronunciamenti dei
tribunali amministrativi e nonostante siano stati individuati da più parti (Presidente della Repubblica
compreso) evidenti elementi di incostituzionalità. Secondo il TAR del Lazio, la legge viola ben 6
articoli della nostra Carta costituzionale “per contrasto con gli artt. 3, comma 1, 24, commi 1 e 2,
51, comma 1, 97, comma 1, 113, comma 1, e 117, comma 1”. Inoltre, sempre secondo il TAR del
Lazio, il Lodo Gelmini è in contrasto con ben quattro leggi dello Stato, approvate in diverse
“stagioni” politiche (la legge finanziaria 296/06 e le leggi 124/99, 333/01, 143/04), con una decina
di sentenze della Corte Costituzionale sui principi che regolano i rapporti tra poteri dello Stato e con
diverse decine di sentenze dei tribunali amministrativi di tutta l’Italia. Come si può leggere sopra,
le norme violate dal legislatore quando è stato approvato il “Lodo Alfano” sono nulla in confronto a
quelle violate con il “Lodo Gelmini”, inspiegabilmente denominato “salva-precari”.
La legittimità delle attuali graduatorie ad esaurimento, così come sono formulate, è oggi messa in
discussione dai tribunali amministrativi anche per altre ragioni. Infatti, con l’ordinanza di
sospensiva N° 645/2010, il TAR del Lazio ha nominato un commissario ad acta per eseguire una
precedente ordinanza che intimava al MIUR lo spostamento del bonus di 24 punti attribuito agli
abilitati SSIS, per tutti i docenti precari che ne avevano fatto richiesta nonostante quanto scritto nel
DM 42/09. Ancora questa volta il Ministro Gelmini scomoderà il Parlamento per evitare il
commissariamento?
La collezione di sconfitte del MIUR presso i tribunali amministrativi non finisce qui. Sono recenti
le sentenze e le ordinanze già esecutive del TAR del Lazio e del Consiglio di Stato che stabiliscono
nuovi criteri per l’attribuzione dei punteggi derivanti dal servizio militare e l’attribuzione di
ulteriori sei punti per gli abilitati SSIS.
In conclusione, in base alle sentenze (già esecutive) dei tribunali amministrativi, le attuali
graduatorie provinciali ad esaurimento, dovrebbero essere rivoluzionate.
Alla luce dei fatti sopra riportati, i COBAS Scuola di Palermo chiedono un pronunciamento
tempestivo della Corte Costituzionale sulle norme contenute nella legge 167/09 sulle quali sono
state sollevate questioni di legittimità costituzionale (ivi compresa le norme “salva-precari”), al fine
di evitare un ulteriore danno all’Erario, causa richiesta risarcimento danni a favore dei docenti per
l’A.S. 2010/2011, oltre che la regolare procedura della stipula dei contratti a tempo determinato ed
indeterminato dalle graduatorie provinciali ad esaurimento così come correttamente riformulate
dagli Uffici Scolastici Provinciali. Se prevarrà il buon senso delle Istituzioni, sarà possibile
garantire la continuità didattica nelle scuole ed evitare disservizi agli studenti ed alle loro famiglie.
I COBAS invitano i lavoratori della scuola a continuare ed a intensificare, le iniziative di lotta nei
territori, in difesa della scuola pubblica sotto attacco da diversi anni, con provvedimenti
incostituzionali, illegali, autoritari ed improntati alle esigenze di cassa piuttosto che a quelle della
didattica (vedi legge 133/08 con conseguenti riforme della scuola primaria e delle scuole superiori).
Chiedono agli iscritti (e non) una massiccia adesione e partecipazione allo sciopero della scuola di
venerdì 12 Marzo 2010, con manifestazione nazionale a Roma e un corteo dei lavoratori della
scuola che arriverà dinanzi al MIUR.
COBAS Scuola di Palermo





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