Dal Miur
Data: Giovedì, 04 febbraio 2010 ore 14:31:11 CET
Argomento: Istituzioni Scolastiche


Con questa riforma si vuole:
* fornire maggiore sistematicità e rigore e coniugare tradizione e innovazione;
* razionalizzare i piani di studio, privilegiando la qualità e l'approfondimento delle materie;
* caratterizzare accuratamente ciascun percorso liceale e articolare il primo biennio in alcune discipline comuni, anche al fine di facilitare l'adempimento dell'obbligo di istruzione e il passaggio tra i vari percorsi;
* riconoscere ampio spazio all'autonomia delle istituzioni scolastiche;
* consentire una più ampia personalizzazione, grazie a quadri orari ridotti che danno allo studente la possibilità di approfondire e recuperare le carenze.
Le novità della riforma:
Per cancellare la frammentazione e consentire alle famiglie e agli studenti di compiere scelte chiare, i 396 indirizzi sperimentali, i 51 progetti assistiti dal Miur e le tantissime sperimentazioni attivate saranno ricondotti a 6 licei. Rispetto al vecchio impianto che prevedeva solo il liceo classico, il liceo artistico e lo scientifico, oltre all'istituto magistrale quadriennale e a percorsi sperimentali linguistici, con la riforma avremo:
* Liceo artistico Articolato in prima lettura in tre indirizzi, sarà articolato in 6 indirizzi distinti, anche per facilitare la confluenza degli attuali istituti d'arte e garantire la continuità ad alcuni percorsi di eccellenza
* arti figurative;
* architettura e ambiente;
* audiovisivo e multimedia;
* design;
* grafica;
* scenografia
* Liceo classico

Con la riforma sarà finalmente introdotto l'insegnamento di una lingua straniera per l'intero quinquennio. E' stata potenziata anche l'area scientifica e matematica.
* Liceo scientifico Nel liceo scientifico tradizionale è aumentato il peso della matematica e delle discipline scientifiche. La nuova opzione delle "scienze applicate" raccoglie l'eredità della sperimentazione "scientifico-tecnologica".
* Liceo linguistico Il liceo linguistico prevedrà, sin dal primo anno, l'insegnamento di 3 lingue straniere. Dalla terzo anno un insegnamento non linguistico sarà impartito in lingua straniera e dal quarto un secondo insegnamento sarà impartito in lingua straniera.
* Liceo musicale e coreutico E' una delle novità della riforma. Il liceo musicale sarà articolato nelle due sezioni: musicale e coreutica. Inizialmente saranno istituite 40 sezioni musicali e 10 coreutiche e potranno essere attivate in convenzione con i conservatori e le accademie di danza per le materie di loro competenza.

Gli studenti, a conclusione del percorso di studio, devono essere in grado di:
* raggiungere un grado di competenza tecnica nella danza o nello strumento musicale tale da consentire la prosecuzione degli studi nel sistema dell'alta formazione musicale e coreutica;
* cogliere i valori estetici delle opere musicali;
* conoscere repertori significativi del patrimonio musicale e coreutico nazionale e internazionale, analizzandoli mediante l'ascolto, la visione e la decodifica dei testi;
* individuare le ragioni e i contesti storici relativi ad opere, autori, personaggi, artisti, movimenti, correnti musicali e allestimenti coreutici;
* conoscere ed analizzare gli elementi strutturali del linguaggio musicale e coreutico sotto gli aspetti della composizione, dell'interpretazione, dell'esecuzione e dell'improvvisazione.
* Liceo delle scienze umane

Altra novità della riforma è il liceo delle scienze umane. Sostituisce il liceo sociopsicopedagogico portando a regime le sperimentazioni avviate negli anni scorsi. Il piano di studi di questo indirizzo si basa sull'approfondimento dei principali campi di indagine delle scienze umane, della ricerca pedagogica, psicologica e socio-antropologico-storica. Rispetto alla prima lettura, sono state potenziate le materie di indirizzo.
* Potrà essere attivata una opzione economico-sociale in cui saranno approfonditi i nessi e le interazioni fra le scienze giuridiche, economiche, sociali e storiche. Si tratta di un indirizzo liceale che guarda alle migliori esperienze europee, a partire da quella francese. Altre novità complessivamente introdotte dalla riforma:
* incremento orario dell'asse matematico-scientifico per irrobustire la componente scientifica nella preparazione liceale degli studenti;
* potenziamento delle lingue straniere con la presenza obbligatoria dell'insegnamento di una lingua straniera nei cinque anni con un monte ore di almeno 99 ore annuali ed eventualmente di una seconda lingua straniera usando la quota di autonomia;
* presenza delle discipline giuridiche ed economiche nel liceo delle scienze umane e nell'opzione economico-sociale; è possibile inoltre attraverso la quota dell'autonomia tali discipline anche negli altri percorsi liceali;
* insegnamento nel quinto anno di una disciplina non linguistica in lingua straniera, che ci allinea alle migliori esperienze del resto d'Europa (CLIL);
* valorizzazione della lingua latina. Il latino è presente come insegnamento obbligatorio nel liceo classico, scientifico, linguistico e delle scienze umane. Negli altri licei è previsto come opzione;
* Sarà valorizzata la qualità degli apprendimenti piuttosto che la quantità delle materie. I quadri orari saranno adeguati a quelli dei Paesi che hanno raggiunto i migliori risultati nelle classifiche Ocse Pisa come la Finlandia (856 ore all'anno). Il quadro orario sarà annuale e non più settimanale, in modo da assegnare alle istituzioni scolastiche una ulteriore possibilità di flessibilità;
* Tutti i licei prevedranno 27 ore settimanali nel primo biennio e 30 nel secondo biennio e nel 5° anno con le seguenti eccezioni: nel liceo classico negli ultimi 3 anni sono previste 31 ore, per rafforzare la lingua straniera; nell'artistico fino a 35 ore e nel musicale e coreutico fino a 32, poiché in questi due percorsi sono previste materie pratiche ed esercitazioni;
* Entrano a regime le sperimentazioni che hanno coinvolto gli istituti d'arte, i percorsi musicali, i vecchi istituti magistrali e le sperimentazioni scientifico-tecnologiche e linguistiche, queste ultime nate dall'esperienza delle scuole non statali, private o degli enti locali. Nuova organizzazione La nuova organizzazione dei licei prevede:
* Maggiore autonomia scolastica
* Possibilità per le istituzioni scolastiche di usufruire di una quota di flessibilità degli orari del 20% nel primo biennio e nell'ultimo anno e del 30% nel secondo biennio. Attraverso questa quota, ogni scuola può decidere di diversificare le proprie sezioni, di ridurre (sino a un terzo nell'arco dei 5 anni) o aumentare gli orari delle discipline, anche attivando ulteriori insegnamenti previsti in un apposito elenco;
* Possibilità di attivare ulteriori insegnamenti opzionali attraverso un contingente di insegnanti messo a disposizione degli Uffici scolastici regionali o anche assumendo esperti qualificati attraverso il proprio bilancio.
* Un rapporto più forte scuola-mondo del lavoro-università Possibilità, a partire dal secondo biennio, di svolgere parte del percorso attraverso l'alternanza scuola-lavoro e stages o in collegamento con il mondo dell'alta formazione (università, istituti tecnici superiori, conservatori, accademie). Il metodo Dopo la prima lettura e il primo via libera del Consiglio dei Ministri alla Riforma dei licei, il Ministrero ha aperto uno spazio di discussione per perfezionare il testo e continuare ad ascoltare il mondo della scuola (sono stati coinvolti oltre 10mila tra insegnanti e dirigenti scolastici) e della cultura, le famiglie e i ragazzi. La riforma sul web Per la prima volta un provvedimento è stato sottoposto, prima della sua adozione, al confronto attraverso il mondo del web grazie al sito http://nuovilicei.indire.it, da cui è stato possibile scaricare i documenti approvati in prima lettura, commentarli on line articolo per articolo, seguire il "cantiere del cambiamento" passo dopo passo attraverso la rassegna stampa, gli appuntamenti di confronto e di comunicazione e i relativi video, relazioni o abstract, i documenti e gli "appunti di viaggio" che via via sono stati messi on line. I commenti hanno segnalato la correttezza di alcune ipotesi già allo studio della Cabina di regia (i cui membri dialogano on line), come il perfezionamento dei quadri orari relativi alle "Scienze Umane" e il rafforzamento ulteriore dell'asse scientifico matematico e della lingua straniera.

Riforma dell'Istruzione tecnica e professionale

La riforma dell'Istruzione Tecnica e Professionale era attesa da quasi 80 anni. Le norme introdotte con i nuovi Regolamenti riorganizzano e potenziano questi istituti a partire dall'anno scolastico 2010-2011 come scuole dell'innovazione. Ecco i punti principali dei due regolamenti: Riordino degli istituti tecnici
* Attualmente in Italia gli istituti tecnici sono 1.800, suddivisi in 10 settori e 39 indirizzi. Le classi dei tecnici sono 39.283, frequentate da 863.169 alunni.
* Il riordino punta a limitare la frammentazione degli indirizzi, rafforzando il riferimento ad ampie aree scientifiche e tecniche di rilevanza nazionale. Nuovi istituti tecnici: 2 settori e 11 indirizzi I nuovi istituti tecnici si divideranno in 2 Settori: economico e tecnologico. Avranno un orario settimanale corrispondente a 32 ore di lezione. Saranno ore effettive al contrario delle attuali 36 virtuali (della durata media di 50 minuti). Nel Settore economico sono stati definiti 2 indirizzi:
1. amministrativo, finanza e marketing;
2. turismo.
Nel Settore tecnologico sono stati definiti 9 indirizzi:
1. meccanica, meccatronica ed energia;
2. trasporti e logistica;
3. elettronica ed elettrotecnica;
4. informatica e telecomunicazioni;
5. grafica e comunicazione;
6. chimica, materiali e biotecnologie;
7. sistema moda;
8. agraria, agroalimentare e agroindustria;
9. costruzioni, ambiente e territorio.

Tutti gli attuali corsi di ordinamento e le relative sperimentazioni degli istituti tecnici confluiranno gradualmente nel nuovo ordinamento. Centralità delle attività di laboratorio Il Regolamento prevede, inoltre, lo sviluppo di metodologie innovative basate sulla didattica di laboratorio, considerata uno strumento efficace in tutti gli ambiti disciplinari, compresi gli insegnamenti di cultura generale (per esempio, italiano e toria). Relativamente agli indirizzi del settore tecnologico è prevista inoltre la presenza degli insegnanti tecnico-pratici nella misura oraria crescente dal primo al quinto anno:
* 264 ore nel biennio;
* 891 ore nel triennio (561 ore in terza e quarta, 330 ore in quinta)

Ulteriori risorse di personale saranno assegnate alle scuole per potenziare le attività didattiche di laboratorio. Più autonomia e flessibilità dell'offerta formativa I nuovi istituti tecnici sono caratterizzati da un'area di istruzione generale comune e in distinte aree di indirizzo che possono essere articolate, sulla base di un elenco nazionale continuamente aggiornato nel confronto con le Regioni e le Parti sociali, in un numero definito di opzioni legate al mondo del lavoro, delle professioni e del territorio. Per questo, gli istituti tecnici avranno a disposizione ampi spazi di flessibilità (30% nel secondo biennio e 35% nel quinto anno) all'interno dell'orario annuale delle lezioni dell'area di indirizzo. Questi spazi di flessibilità si aggiungono alla quota del 20% di autonomia rispetto al monte ore complessivo delle lezioni di cui già godono le scuole. In questo modo possono essere recuperati e valorizzati settori produttivi strategici per l'economia del Paese come, ad esempio, la plasturgia, la metallurgia, il cartario, le costruzioni aereonautiche ecc.. Ore dedicate alle 2 aree:

AREA ISTRUZIONE GENERALE AREA INDIRIZZO
Primo biennio 660 ore 396 ore Secondo biennio e quinto anno 495 ore 561 ore Struttura del percorso didattico Il percorso didattico degli istituti tecnici è strutturato in: * un primo biennio, dedicato all'acquisizione dei saperi e delle competenze previsti per l'assolvimento dell'obbligo di istruzione e di apprendimenti che introducono progressivamente agli indirizzi; * un secondo biennio e un quinto anno, che costituiscono un complessivo triennio in cui gli indirizzi possono articolarsi nelle opzioni richieste dal territorio e dal mondo del lavoro e delle professioni; * il quinto anno si conclude con l'Esame di Stato. Le commissioni giudicatrici possono avvalersi anche di esperti. Più inglese Sono state incrementate le ore di studio della lingua inglese ed è stata prevista la possibilità di introdurre lo studio di altre lingue straniere. Insegnamento di scienze integrate E' previsto l'insegnamento di scienze integrate, al quale concorrono, nella loro autonomia, le discipline di "Scienze della terra e biologia", di "Fisica" e di "Chimica", per potenziare la cultura scientifica. Rafforzato rapporto con il mondo del lavoro e delle professioni Le norme introdotte hanno l'obiettivo di creare un rapporto più stretto con il mondo del lavoro e delle professioni, compreso il volontariato e il privato sociale, attraverso la più ampia diffusione di stage, tirocini e l'alternanza scuola-lavoro. Riordino istituti professionali In Italia, in questo anno scolastico, studiano, in 1.425 istituti professionali, 547.826 alunni suddivisi in 25.445 classi. Attualmente sono 5 i settori di istruzione professionale, con 27 indirizzi. Con il riordino dell'istruzione professionale sarà riaffermata l'identità di questo tipo di scuola nell'ambito dell'istruzione superiore e i giovani acquisiranno le conoscenze e le competenze necessarie per ricoprire ruoli tecnici operativi nei settori produttivi di riferimento. Gli studenti e le loro famiglie avranno immediatamente risposte chiare sulle possibilità d'inserimento nel mondo del lavoro e per il proseguimento degli studi all'università. Verrà superata la sovrapposizione con l'istruzione tecnica, si pongono le basi per un raccordo organico con il sistema d'istruzione e formazione professionale, di competenza delle Regioni. I servizi d'istruzione saranno più efficaci e le risorse verranno utilizzate nel modo più adeguato. I nuovi istituti professionali Si articolano in 2 macrosettori: * istituti professionali per il settore dei servizi; * istituti professionali per il settore industria e artigianato. Ai 2 settori corrispondono 6 indirizzi: Settore dei servizi: * Servizi per l'agricoltura e lo sviluppo rurale; * Servizi socio-sanitari; * Servizi per l'enogastronomia e l'ospitalità alberghiera; * Servizi commerciali. Settore industria e artigianato: * Produzioni artigianali e industriali * Servizi per la manutenzione e l'assistenza tecnica. Tutti gli attuali corsi di ordinamento e le relative sperimentazioni degli istituti professionali confluiranno gradualmente nel nuovo ordinamento. Ore di insegnamento Gli istituti professionali avranno un orario settimanale corrispondente a 32 ore di lezione. Saranno ore effettive al contrario delle attuali 36 virtuali (della durata media di 50 minuti). Più flessibilità dell'offerta formativa Gli istituti professionali avranno maggiore flessibilità rispetto agli istituti tecnici. In particolare gli spazi di flessibilità nell'area di indirizzo riservati agli istituti professionali, aggiuntivi alla quota già prevista del 20% di autonomia, ammonteranno al 25% in prima e seconda, al 35% in terza e quarta, per arrivare al 40% in quinta. Le quote di flessibilità consentono: * di svolgere un ruolo integrativo o complementare con il sistema di formazione professionale regionale per la realizzare percorsi di qualifica professionale; * di articolare le aree di indirizzo in opzioni (secondo biennio e ultimo anno); * di introdurre insegnamenti alternativi inclusi in un apposito elenco nazionale, definito con decreto ministeriale, per rispondere a particolari esigenze del mondo del lavoro e delle professioni, senza incorrere in una dispendiosa proliferazione e frammentazione di indirizzi. La struttura del percorso quinquennale

AREA ISTRUZIONE GENERALE AREA INDIRIZZO
Primo biennio 660 ore 396 ore Secondo biennio e quinto anno 495 ore 561 ore La struttura del percorso quinquennale Il percorso è articolato in: 2 bienni e 1 quinto anno Offerta coordinata con la formazione professionale regionale Gli istituti professionali potranno utilizzare le quote di flessibilità per organizzare percorsi per il conseguimento di qualifiche di durata triennale e di diplomi professionali di durata quadriennale nell'ambito dell'offerta coordinata di istruzione e formazione professionale programmata dalle Regioni nella loro autonomia, sulla base di accordi con il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca. Centralità delle attività di laboratorio e tirocini
* Potenziamento delle attività di didattica laboratoriale;
* Stage, tirocini e alternanza scuola-lavoro per apprendere, specie nel secondo biennio e nel quinto anno, attraverso un'esperienza diretta.

5/2/2010: caratteri generali dei nuovi quadri orari

1. Primo criterio: i “pilastri”

Una osservazione critica avanzata da più parti, che si è ritenuto di dover accogliere, riguardava il difetto di corrispondenza fra la funzione di completamento del percorso dell’obbligo d’istruzione, assegnata al primo biennio, e un quadro orario che non in tutti i percorsi assicurava la continuità disciplinare, relativamente ai quattro assi culturali su cui il DM 139/2008 configura il sistema delle competenze essenziali in uscita dall’obbligo, in particolare per l’asse scientifico.  Alla decisione di inserire di conseguenza le scienze naturali anche nei bienni dove non erano previste, si è accompagnata una riflessione più generale sull’opportunità di fondare il sistema dei licei su  alcuni “pilastri”, presenti in ogni percorso, che assicurassero un denominatore identitario comune, un’anima, per così dire, all’istruzione liceale italiana. Si è dunque deciso di far ruotare i caratteri specifici di ciascun curricolo intorno alla presenza comunque significativa, in termini di monte ore, di tre materie chiave: l’italiano, la lingua straniera, la matematica, avendo cura di garantire in tutti i quinquenni l’insegnamento delle scienze e/o della fisica e della storia dell’arte. Il sistema cessa così di essere “a canne d’organo”.

2. Secondo criterio: la “consistenza” oraria

Si è cercato il più possibile di evitare la frantumazione del quadro orario, procedendo ad accorpamenti disciplinari nuovi (storia e geografia, scienze naturali) ed evitando in ogni caso (fatto salvo che per la religione cattolica) materie a 33 ore. Ciò limita lo “spezzatino” delle materie e rende maggiormente praticabile l’esercizio dell’autonomia scolastica (le quote del 20% e 30% a disposizione delle istituzioni scolastiche).

3. Terzo criterio: la “caratterizzazione”

Nella costruzione dei quadri ci si è posti l’obiettivo di caratterizzare con forza gli indirizzi. Il che significa, in concreto, che le materie tipiche non sono mai sotto la soglia delle 99 ore. Il senso di questo criterio è autoevidente. La pluralità dell’offerta è infatti realmente tale se la scelta da parte delle famiglie e degli studenti può orientarsi su un menu curricolare in grado di garantire effettivamente ciò che si promette nella denominazione di questo o quel liceo. Ciò ha significato, in alcuni casi, intervenire sulla prima versione dei quadri, là dove questi sembravano diluire la specificità dell’indirizzo, optando per una più netta accentuazione della sua identità, propria e tipica.

4. Il nodo delle “opzioni”

Le opzioni previste per i licei scientifico e delle scienze umane sono a tutti gli effetti delle articolazioni del sistema dei licei. Di contro all’ambiguità del testo in prima lettura, infatti, nel nuovo testo del decreto risulta chiaro che esse rientrano a pieno titolo nella programmazione regionale dell’offerta e non sono oggetto di scelta delle scuole.
    
Alcune scelte

1. Storia e geografia
Particolarmente discussa è stata, in questi giorni, la supposta abolizione della geografia. Non è così. In primo luogo, occorre considerare che la geografia fisica e politica è oggetto di studio nel primo ciclo dell’istruzione, i cui risultati di apprendimento, molto ambiziosi, dovrebbero rendere lo studente, all’ingresso dei licei, in possesso delle competenze di base. In secondo luogo, l’accorpamento a storia al biennio consente di rafforzare alcuni concetti di base (per fare un esempio, la migrazione, il popolamento, la globalizzazione). Soprattutto, nelle indicazioni nazionali sugli obiettivi specifici di apprendimento, le coordinate della storia e della geografia saranno intrecciate, proprio per consentire allo studente di unire le coordinate di spazio e di tempo e di leggere più agevolmente le “mappe” del mondo contemporaneo. Anziché uccidere la geografia, la scelta è stata quella di farla uscire dal ghetto.

2. Scienze naturali
L’insegnamento di scienze naturali contempla chimica, biologia, scienze della terra. Abbiamo evitato lo spezzettamento delle ore per consentire ai docenti un uso dell’orario che consenta di raggiungere i risultati di apprendimento. Non si può perseguire il sogno del “piccolo chimico” o del “piccolo biologo”, ma puntare decisamente sull’acquisizione delle conoscenze e delle competenze di base utili al proseguimento degli studi. Non è con più ore che si risolve il problema della debolezza in questo settore mostrata dai test OCSE/PISA, ma garantendo la continuità didattica col primo ciclo dell’istruzione; consentendo al docente la necessaria flessibilità di gestione delle ore; puntando decisamente sulla formazione in servizio degli insegnanti, come dimostra il successo del progetto “lauree scientifiche”. Il problema dell’insegnamento della disciplina dovrà essere affrontato in tre tappe: la prima, consentire alle istituzioni scolastiche di puntare sulle competenze effettive presenti nel corpo docente; la seconda, investire sul progressivo allineamento, dove necessario, delle competenze nelle tre discipline; la terza, attraverso le nuove lauree magistrali per l’insegnamento delle scienze naturali. Da questo punto di vista, i laboratori non devono essere un ghetto, ma una modalità di didattica da garantire, come avviene in tutta Europa, attraverso le capacità del docente.

3. Il profilo dello studente liceale
Il profilo comune ai percorsi liceali e il profilo specifico di ciascun liceo sono stati riscritti con la collaborazione di alcuni grandi “nomi” dell’accademia italiana: il prof. Giorgio Chiosso (pedagogia); il professor Luca Serianni (storia della lingua), il prof. Sergio Belardinelli (sociologia dei processi culturali); il prof. Stefano Zamagni (economia); il prof. Nicola Vittorio (coordinatore del progetto lauree scientifiche) che hanno collaborato con la Cabina di regia e il gruppo di lavoro sui licei musicali e coreutici e sul CLIL.
La riscrittura è stata improntata alla chiarezza e all’essenzialità dei profili, nell’intento di fornire la massima trasparenza dei risultati attesi dall’istruzione liceale.

Le modifiche, liceo per liceo

1. Liceo artistico
Rispetto all’impianto originale, si è deciso di “spacchettare” gli originali tre indirizzi che raggruppavano diversi gruppi in sei indirizzi, per facilitare la confluenza degli istituti d’arte (che comunque potranno scegliere di confluire anche nell’istruzione professionale); per presentare un quadro chiaro alle famiglie; per meglio caratterizzare ciascun indirizzo.
I quadri orari sono stati rivisitati, per dare un maggior peso alle discipline di indirizzo e per mantenere alcune specificità dell’area liceale, introducendo ad esempio la fisica nell’indirizzo delle arti figurative; per inserire le scienze naturali al primo biennio; per riconoscere, in alcuni indirizzi, la specificità dell’insegnamento di chimica dei materiali.

2. Liceo Classico
L’esigenza, in questo caso, era duplice: da un lato introdurre le scienze naturali sin dal primo biennio, in modo da garantire l’assolvimento dell’obbligo e da facilitare l’apprendimento in discipline che favoriscono lo sbocco nelle facoltà scientifiche (soprattutto medicina) che costituiscono uno degli sbocchi essenziali di chi frequenta questo percorso. Nel contempo, si è potenziato l’insegnamento della lingua straniera lungo l’arco dei 5 anni. Il tutto senza toccare il latino e il greco, materie caratterizzanti del percorso.

3. Liceo Linguistico
Nel caso del liceo linguistico si è scelto di puntare sulle tre lingue straniere, il cui apprendimento inizia dal primo anno di corso. Il latino è stato mantenuto ed è allo studio un programma specifico che aiuti l’apprendimento delle lingue straniere.

4. Liceo Musicale e Coreutico
Per quanto riguarda la sezione coreutica, si è scelto di potenziare la storia della musica e, al primo anno, la materia “esecuzione e interpretazione” (lo strumento musicale).
Per la sezione coreutica, è stata introdotta la storia della musica

5. Liceo scientifico
La rivisitazione del percorso del liceo scientifico ha portato a un migliore equilibrio tra materie umanistiche e scientifiche. In particolare, la fisica inizia sin dal primo anno di corso e sono state potenziate le scienze naturali
L’opzione di scienze applicate raccoglie l’eredità del liceo sperimentale scientifico-tecnologico.

6. Liceo delle scienze umane
Il quadro orario è stato ampiamente rivisitato, per dare una migliore caratterizzazione. Sono state reintrodotte le scienze umane al primo biennio e sono state potenziate le ore al triennio, è stato aggiunta, sempre al primo biennio, la disciplina Diritto ed economia.
L’opzione economico-sociale è stata rivisitata, in vista dei possibili sbocchi, per dare maggior peso alla disciplina diritto ed economia politica, caratterizzante del percorso; sono state potenziate la matematica e le due lingue straniere.
 

Rendiamo qui disponibili i primi documenti relativi a:

/profili_licei_regolamento_definitivo.pdf Profili
/quadri_orari_licei_regolamento_definitivo.pdf Quadri orari
/Tabella confluenze_licei_regolamento_definitivo.pdf Tabella confluenze
/Corrispondenza titoli di studio_licei_regolamenti_definitvi.pdf Corrispondenza titoli di studio
/insegnamenti_aggiuntivi_licei_regolamento_definitivo.pdf Insegnamenti aggiuntivi 


 







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