Gelmini: Epocale!
Data: Giovedì, 04 febbraio 2010 ore 12:26:15 CET
Argomento: Istituzioni Scolastiche


La riforma partirà solo dalle classi prime, ma (e c’è sempre un ma) sulla base della tabella dei risparmi dalla legge 133 del 2008, ci sarà il taglio delle ore anche nelle seconde, terze e quarte classi. Le ore saranno ridotte a 32 nei tecnici e professionali e a 30 nei licei per terze e quarte, 27 per le seconde. Orario pieno di 60 minuti e non più di 50. Gelmini parla di "riforma epocale" senza dare risposte a tutti quei docenti che si troveranno senza cattedra. I licei sono 6: classico, scientifico, artistico, linguistico, musicale-coreutico e delle scienze umane. Nei tecnici, ci saranno 2 ambiti di studio (economico e tecnologico), suddivisi in 11 indirizzi. Nei professionali (due settori per un totale di sei indirizzi) saranno rafforzate le materie specifiche del corso di studi e ci sarà una maggiore flessibilità dell'offerta formativa che ogni scuola dovrà trovare, se lo vuole. Si comincerà dalle prime classe, ma i tagli imposti dalla finanziaria non vogliono compromessi e dunque nei soli tecnici e nei professionali, già dal prossimo settembre, nelle seconde, terze e quarte si avrà il taglio dell'orario che da 36 ore passa a 32, con una rimodulazione del percorso di studi e un salto nel buio per i docenti. Nei licei invece è stata rafforzata l'area scientifica con 66 ore annue nel biennio. Quanto alla geografia, nei tecnici viene ripristinata, mentre nei liceali sarà comunque accorpata a storia. Positivo invece la scelta di derubricare al ragno di mere opportunità i comitati tecnico-scientifici, mentre rimangono i regolamenti attuativi. Dal Senato, arrivano, poi, novità sul fronte salva-precari. Ieri, il Governo ha presentato un emendamento, al milleproroghe, per estendere, anche, al prossimo anno scolastico (2010/2011) gli effetti del decreto, approvato in autunno, che, come si sa, garantisce uno stipendio (sotto forma di indennità di disoccupazione) a docenti e personale amministrativo rimasto senza supplenze per via dei tagli al personale della scuola. Contestualmente gli istituti dovranno fornire ai ragazzi di terza media e alle loro famiglie informazioni per iscriversi nei nuovi corsi benché il tempo sia assolutamente ristretto e benché neanche i docenti ne sanno tanto, per cui molte scelte saranno a occhi chiusi. I nuovi istituti tecnici si divideranno in 2 settori: economico (che si scompone in 2 indirizzi, amministrativo, finanza e marketing e turismo) e tecnologico (che avrà 9 indirizzi) e godranno di un orario settimanale corrispondente a 32 ore di lezione che saranno di 60 minuti e non più di 50. Ci sarà un primo biennio, dedicato all'acquisizione di saperi e competenze di base e un successivo triennio, in cui gli indirizzi possono articolarsi sulla base delle richieste del territorio e che i docenti dovranno riuscire a cogliere. Per questo le scuole disporranno di una flessibilità (30% nel secondo biennio e 35% nel quinto anno) all'interno dell'orario annuale delle lezioni senza però sforare l’orario imposto. Per i licei è previsto un liceo scientifico tecnologico, dove non è previsto lo studio del latino, mentre il liceo delle scienze umane (ex magistrale) avrà un indirizzo giuridico economico, anch'esso senza latino. Al classico, sarà introdotto l'insegnamento della lingua straniera per l'intero quinquennio. Il liceo linguistico, invece, prevederà l'insegnamento di 3 lingue straniere. Dalla terza classe, un insegnamento non linguistico sarà impartito in lingua straniera e dalla quarta, pure, un secondo insegnamento. Tra le novità più sostanziali c’è il liceo musicale e coreutico, articolato nelle 2 sezioni musicale coreutica, e il liceo delle scienze umane, che prenderà il posto del liceo socio-psicopedagogico. A livello gestionale, infine, dipartimenti disciplinari e comitato scientifico, costituiranno le nuove articolazioni del collegio docenti, senza, però, sottolinea il regolamento, «ledere la sovranità del collegio docenti stesso». Intanto appare evidente che la riduzione del tempo-scuola anche nelle seconde, terze e quarte comporterà il taglio di alcune discipline che però sembra debbano ancora essere individuate Il regolamento di riordino dei licei, infine, prevede che vengano coinvolte nella riforma le prime e le seconde classi funzionanti nel 2010-2011, lasciando però immutati gli orari del triennio. Gli istituti professionali si articoleranno in 2 macrosettori: istituti professionali per il settore dei servizi e istituti professionali per il settore industria e artigianato. Ai 2 settori, corrispondono 6 indirizzi. Come per gli istituti tecnici, anche qui, il percorso è articolato in 2 bienni, e un quinto anno, con l'esame finale. Gli istituti professionali avranno un orario settimanale corrispondente di 32 ore di lezione. È bene, comunque, evidenziare che il riordino soltanto nelle prime classi avrebbe significato rinunciare ai risparmi attesi dalle riduzioni d'orario introdotte dalla riforma. l Governo ha presentato un emendamento, al milleproroghe, per estendere, anche, al prossimo anno scolastico (2010/2011) gli effetti del decreto, approvato in autunno, che garantisce uno stipendio (sotto forma di indennità di disoccupazione) a docenti e personale amministrativo rimasto senza supplenze per via dei tagli al personale della scuola. Lo speciale "paracadute" ha interessato circa 21mila precari alla cui salvezza hanno partecipato pure le regioni che hanno versato circa 150 milioni per utilizzare questi lavoratori in progetti di utilità sociale e formativi. Dalla Cgil-Flc leggiamo: In estrema sintesi di seguito le modifiche che sarebbero apportate al testo rispetto a quello passato in prima lettura al Consiglio dei Ministri ( il condizionale è d’obbligo perché nessun testo scritto è stato consegnato e perché l’Amministrazione ha dichiarato che potrebbero essere possibili altre modifiche): * Sarà resa facoltativa l'istituzione dei dipartimenti e del comitato scientifico in quanto il Consiglio di Stato è stato perentorio nel dichiararli fuori dalla delega e in contrasto con le norme sull'autonomia organizzativa delle scuole * Si modifica la struttura interna dei bienni iniziali dei licei, in cui si prevedono 66 h annue, per il primo e per il secondo anno, di scienze naturali, al posto di discipline diverse a seconda dei licei * Il liceo delle scienze umane pare sarà quello più modificato; in particolare nel biennio iniziale sono previste 66 h di diritto ed economia, a scapito fra l’altro della seconda lingua straniera; così come per il liceo economico si prevedono 99 h annue per 5 anni, sempre di diritto ed economia * Si conferma l’accorpamento di storia e geografia, con un orario di 99 h * E' prevista la possibilità delle confluenza degli istituti d'arte verso gli istituti professionali piuttosto che verso il licei artistici ( sarà la programmazione regionale a decidere?) * Ci sarà un incremento degli indirizzi dei licei artistici (da 3 a 6 indirizzi), degli istituti tecnici (ex commercio estero, programmatori, agroalimentare, enologia, geotecnica...) e istituti professionali (odontotecnici, ottici, ex istituti d'arte...) * Per gli istituti tecnici, si parte con i nuovi modelli orari e ordinamentali solo per le prime classi, ma dalla seconda alla quarta classe si adotterà l’orario settimanale a 32 h, ad ordinamenti vigenti * Per le classi successive alla prima, le articolazioni delle cattedre saranno definite successivamente, ma sono già stabiliti i criteri da seguire: saranno ridotte le discipline con un carico orario pari o superiore alle 99 h; nessuna disciplina potrà essere ridotta più del 20% * Così come le seconde e le terze classi degli istituti professionali dovrebbero avere dal prossimo settembre un orario settimanale a 34 h * Dato il ritardo nella formalizzazione delle nuove, 21 qualifiche professionali, concordate in Conferenza Unificata ma ancora non formalizzata e data la sospensione dell’attività legislativa regionale, per effetto della scadenza elettorale, ci sarà un regime surrogatorio molto esteso, per cui ci sarà la prosecuzione automatica delle attuali qualifiche triennali statali, fino alle delibere regionali che regolamenteranno le nuove qualifiche * Comunque il passaggio al nuovo ordinamento, almeno per gli istituti professionali, sarà regolato da Linee Guida * L'assegnazione delle cattedre per il 2010/11 avverrà ancora con le vecchie classi di concorso Insomma, rispetto al primo testo, ci saranno alcuni aggiustamenti, ma la struttura e la sostanza non cambia, e certo non sono accolte, se non in minima parte, le osservazioni e le condizioni poste nei pareri di Camera , Senato, CNPI! Il dato più evidente è l’accentuazione della separatezza tra il sistema dei licei, considerata “la” scuola e gli istituti tecnici e professionali, e di una chiara discriminazione sul versante dei diritti. I licei, infatti, manterranno la loro struttura nelle classi successive alla prima, mentre i tecnici e i professionali perderanno ore, in particolare nelle materie professionalizzanti. A percorso formativo abbondantemente iniziato negli anni precedenti, gli studenti degli istituti tecnici e dei professionali, vedranno stravolto quello scelto inizialmente, con buona pace dei propri diritti a vedere rispettata la scelta iniziale. Si potrebbe forse parlare di una scelta classista, dal sapore antico, che pensavamo superato! Si prospetta una situazione ordinamentale molto più confusa e sfilacciata che determinerà ancora maggiori difficoltà alle scuole nella predisposizione dei piani dell'offerta formativa e non garantirà un quadro certo per le scelte di studenti e genitori. Anche per quanto riguarda tutti i provvedimenti successivi, per i quali il Consiglio di Stato ha imposto l'adozione con atti regolamentari, la situazione è nella totale incertezza. La sostanza è che, malgrado i pareri e le condizioni poste nei vari passaggi dai diversi soggetti, istituzionali e sociali, l'unico principio rispettato è quello dei tagli imposti da Tremonti e previsti dalla legge 133/08. Non ci rassegniamo a vedere destrutturata e ridotta così pesantemente la scuola secondaria che di tutto aveva bisogno tranne che di essere taglieggiata, per corrispondere ad un'unica esigenza, il risparmio: questa che sta per essere approvata è macelleria culturale e sociale, in cui i deboli saranno sempre più deboli e gli altri saranno sempre più forti, per non parlare del personale, bistrattato e denigrato nella sua professionalità. L'assemblea nazionale sulla scuola superiore prevista a Roma per il 17 febbraio prossimo e lo sciopero del 12 marzo saranno importanti appuntamenti per sostenere le nostre posizioni e respingere questo ulteriore e pesantissimo attacco alla qualità del sistema pubblico dell’istruzione.





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