RE-1 : Perchè trasformare gli Istituti Tecnici in Licei?
Data: Sabato, 15 gennaio 2005 ore 09:19:30 CET
Argomento: Comunicati


               (Docenti rimboccatevi le maniche!)

Con rif. all'art. "Postato da s-indelicato il Venerdì, 14 gennaio 2005" nel quale si rilancia la proposta del Ministro di produrre documenti con valutazioni e proposte che partono dal basso (N.d.R. , finalmente!), apro il dibattito con le seguenti riflessioni :

La riforma oltre a modificare il nome da Istituti tecnici in Licei Tecnologici pur mantenendo nella sostanza le medesime strutture orarie e le stesse discipline, introduce "anche" innovazioni :

La riforma modifica totalmente la filosofia del sistema istruzione attuando "la rivoluzione" iniziata in Italia con l’atto legislativo innovativo della legge Bassanini, legge n. 59’97 che ha recepito il concetto : "una Amministrazione per essere efficiente e poter operare in efficacia occorre che abbia autonomia organizzativa, amministrativa e di ricerca" .

La riforma nasce "anche" dall'analisi dei risultati in uscita dei ragazzi della scuola di secondo grado : "solo 40 allievi su 100 conseguono il diploma di maturità" .

Il cuore della riforma Berlinguer - Moratti è il docente anche se a prima vista sembra essere la persona umana (allievo) .

Non si può formare l'allievo se il docente non modifica il modo di lavorare.

Pur essendo presenti nel sistema scolastico abilissimi docenti, non vi sono attualmente le norme di legge, se non in sperimentazioni ad opera di poche isole scolastiche felici, che, con una metafora, fanno i sarti per confezionare abiti sulla persona .

Con le leggi attuali i docenti lavorano "tantissimo" per dare ai ragazzi le massime competenze in uscita indicate nei programmi ministeriali.

Con le leggi della riforma (L. 53/'03) le competenze in uscita (PECUP) sono dati per mezzo di piani di studio personalizzati (PSP) e i docenti dovranno lavorare "più che tantissimo".

In base a questo nuovo concetto allo Stato non interessa più che ogni allievo raggiunga il totale delle competenze in uscita ma che si lavori verso tale obiettivo .

Tale riflessione non vuol dire che bisogna dare la promozione a tutti o che si acquisiscono competenze verso il basso ma significa che ogni istituzione scolastica dovrà ristrutturare totalmente il tempo scuola, per poter dare a tutti, secondo i personali limiti di apprendimento, le competenze nel sapere e nel sapere fare .

Con tale innovativa soluzione, le istituzione scolastiche, quindi i docenti, dovranno modificare l'attuale impostazione di lavoro, lezioni, laboratori, IDEI, con nuove soluzioni al fine di far conseguire a tutti gli allievi i livelli essenziali di competenze professionali

In pratica il tempo scuola non potrà essere uguale per tutti gli allievi in quanto ogni persona umana ha ritmi di apprendimento diversi dall'altra.

Coinvolgendo le famiglie , molti allievi dovranno ricevere attività di recupero e sviluppo di apprendimento (LARSA), al fine di tendere al PECUP, con tempi scuola e/o extra-scuola diversi da molti compagni per poter essere valutati positivamente  .

Il risultato della disamina è : "Docenti rimboccatevi le maniche!" .

Ma, quanti anni  servono allo Stato per adeguare gli stipendi dei docenti alla nuova professionalità - tempo lavoro ?

Salvatore Ravidà







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