La supplente sexy riabilitata dalla corte dei conti: accuse di fantasia
Data: Sabato, 30 gennaio 2010 ore 12:04:09 CET
Argomento: Rassegna stampa


«Scarsa attendibilità dei racconti e ricostruzioni di fantasia » degli studenti mentre non ci sarebbe «una benché minima prova che nella scuola si siano verificati atti osceni ai danni di minori». I giudici della Corte dei conti della Lombardia ribaltano la sentenza di primo grado con la quale a Monza, ma in sede penale, una supplente di matematica fu condannata nell’ottobre 2007 a 2 anni e 10 mesi di carcere per aver compiuto atti sessuali in aula con tre ragazzi di scuola media. La sentenza della Corti dei conti è venuta perché è stato richiesto il risarcimento per i danni , quantificati in 4.446,27 euro, pari a dieci volte quanto percepito per 17 giorni di lavoro, causati alla scuola. La vicenda, che risale al 2006, fu riportata da tutti i giornali e dalle Tv, tanto che la supplente dovette ritirarsi il più lontano possibile dai fotografi e dai giornalisti. Una insegnante di educazione fisica era entrata per caso nell’aula e aveva sorpreso un ragazzo in mutande, due con i pantaloni aperti e altri due seduti sui banchi. La supplente, che era al suo primo incarico, era appoggiata schiena al muro e dichiarò di essere stata vittima dei ragazzi. Nella motivazione della sentenza della Corte dei conti si dice come uno dei «corposi argomenti» per giustificare la condanna penale sia la sospetta «insistenza» con la quale la supplente avrebbe chiesto alla collega di educazione fisica, la materia successiva alla sua nell’orario, di poter dare ripetizioni ai 5 ragazzi: “Ragionamento che riposa su un dato errato» perché «L’insegnate si limitò a dire che gli studenti avevano bisogno di ripetizioni, mentre furono questi ultimi, e non lei, (...) ad insistere per rimanere con la supplente ». Una notizia questa che riprendiamo dal Corriere della Sera e che certi versi ci fa piacere rilanciare sul nostro sito anche perché all’epoca suscitò pruriginosità e accuse e le solite sentenze soloniane di commentatori che della scuola sanno ciò che ricordano quando erano sui banchi. Ma la rilanciamo pure per equilibrare, nel nostro piccolo, quella pubblicità negativa e per certi versi infamante contro la docente precaria e di sponda anche contro la scuola che arruolerebbe gente così spregiudicata e immorale. PASQUALE ALMIRANTE





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