Sciopero Generale del 12 marzo 2010 contro le politiche del Governo: continuano
Data: Lunedì, 25 gennaio 2010 ore 07:00:00 CET Argomento: Sindacati
La FLC siciliana ha
affrontato in una riunione della segreteria regionale e dei segretari
provinciali, alla presenza del segretario generale Domenico Pantaleo,
la difficile condizione del sistema scolastico siciliano e quali forme
di lotta intraprendere per continuare a contrastare le politiche del
Governo che puntano a smantellare lo stato sociale per cambiare il
modello di società.
La FLC siciliana denuncia, ancora una volta, la condizione
insostenibile della scuola che non garantisce più livelli accettabili
di diritto allo studio per gli studenti siciliani, la drastica
riduzione della qualità dell’offerta formativa, il peggioramento delle
condizioni di lavoro e la drammatica crisi occupazionale che colpisce i
precari.
La riduzione costante e continua dei finanziamenti alla scuola pubblica
rende sempre più ingestibile il funzionamento delle istituzioni
scolastiche costrette ad aumentare la tassazione per le famiglie per
finanziare l’acquisto dei materiali didattici e per garantire la
pulizia dei servizi igienici.
Le scelte infauste del Governo con la legge 133, hanno provocato
migliaia di licenziamenti ed altri ne provocheranno con la progressiva
messa a regime del maestro unico nella primaria, la riduzione del tempo
scuola, l’aumento degli alunni per classe e l’avvio dei regolamenti
sulla secondaria di secondo
grado in una condizione di totale confusione per il personale
scolastico e disorientamento per gli studenti e le loro famiglie.
In presenza di questo sconquasso nel sistema dell’istruzione pubblica
il Governo ha messo in campo strumenti sbagliati e inefficaci che
dividono i precari scegliendo, a nostro avviso, di abbandonare quelli
che non rientrano nelle graduatorie prioritarie. Allo stesso modo la
Regione Siciliana ha fallito
nell’obiettivo di dare una risposta ai precari perdenti posto e agli
alunni diversamente abili mettendo in campo un progetto inadeguato che
dà poche risposte a qualche studente e ai pochi precari coinvolti con
forme contrattuali inaccettabili.
La FLC siciliana ritiene sbagliata la proposta di legge Gelmini sul
sistema universitario che svuota l’autonomia degli atenei, ripropone le
pratiche nepotistiche sul reclutamento e aggrava il problema del
precariato.
La FLC siciliana ritiene che per contrastare il progetto politico del
Governo non ci siano scorciatoie; la strada della resistenza non è
breve e quindi bisogna continuare con tenacia e convinzione nell’azione
di mobilitazione attraverso tutte le forme di lotta democratiche che
possano allargare il
consenso sulle proposte programmatiche per cambiare le scelte del
Governo.
Per queste ragioni la FLC continuerà ad organizzare iniziative di
protesta e assemblee nei luoghi di lavoro della Conoscenza e nei
territori, per aumentare la consapevolezza dei siciliani sulle ricadute
che i provvedimenti del Governo avranno sul futuro e sulle opportunità
degli studenti, sulle condizioni delle famiglie, sulle condizioni di
legalità e di tenuta democratica nel Paese. In questo senso la campagna
congressuale che si sta svolgendo in tutti i luoghi di lavoro
costituisce un’occasione importante.
Per contrastare il progetto culturale regressivo di società del Governo
destinato ad aumentare le povertà, le disparità e le disuguaglianze
sociali occorre allargare il fronte delle alleanze politiche, sociali e
istituzionali.
Occorre riunire le frammentazioni sociali e del lavoro contrastando le
spinte corporative legate alle specificità professionali o alla diversa
natura del rapporto di lavoro. Occorre tenere unito il movimento di
tutti i lavoratori per riconquistare il diritto al lavoro per i tanti
precari, ma non solo, con iniziative di mobilitazione condivise nei
luoghi di lavoro che riescano a portare fuori dalle scuole i problemi
della scuola. Sulla base di questi presupposti intendiamo confrontarci
con i coordinamenti dei precari, le associazioni dei genitori e degli
studenti, le istituzioni locali, le forze politiche e sociali.
Per queste ragioni la FLC siciliana, al di là dei limiti previsti dalla
legge, non condivide il blocco degli scrutini, o forme di lotta
analoghe, che possano creare divisioni e frammentare la mobilitazione
dei lavoratori che rischierebbe di rinchiudersi su se stessa.
Ma la FLC Cgil non si rassegna all’ineluttabilità degli eventi. Per
questo ha dichiarato lo stato di agitazione della categoria chiamando,
ancora una volta alla mobilitazione, tutti i lavoratori e le
lavoratrici della Conoscenza, i coordinamenti dei precari, le
associazioni, gli studenti, le istituzioni locali e la società civile a
partecipare allo sciopero generale proclamato dalla CGIL il12 marzo 2010
contro le politiche del Governo sul fisco, sugli ammortizzatori
sociali, sull’istruzione, sull’ università e la ricerca e per chiedere
stanziamenti adeguati per il rinnovo dei contratti di lavoro.
FLC CGIL Sicilia
via Ercole Bernabei, 22 Palermo
organizzazione@flcsicilia.it
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