Il
Comitato dei Precari della scuola di Catania ha accolto con rammarico la
decisione della riunione della segreteria regionale della Flc Cgil, che ha
mostrato una netta chiusura alla proposta, avanzata dai precari, di utilizzare
come forma di lotta il blocco degli scrutini di giugno. (dal sito
www.lasicilia.it)
Renato G. Bonaccorso
r.bonaccorso@cannizzaroct.it
Il Comitato precari della scuola di Catania ha
accolto con rammarico, è scritto in una nota, il
risultato della riunione della segreteria regionale
della Flc Cgil, che si è tenuta mercoledì
scorso alla presenza del segretario nazionale e
nel corso della quale si è registrata una netta
chiusura del sindacato all’ipotesi di sciopero
degli scrutini.
«I vertici della Cgil – è scritto nel documento
– hanno annullato settimane di proficua
collaborazione tra sindacato e movimento dei
precari, collaborazione che aveva prodotto la
lodevole apertura delle Flc
di Catania e Caltanissetta alla
proposta di sciopero degli
scrutini avanzata dai precari.
Prendiamo atto di poter
contare per questa lotta solo
sull’appoggio del Sindacato
di base là dove i numeri lo
permettono».
«Se la Cgil – prosegue il
Cps – avesse mobilitato la
sua corazzata nel giro di poco
tempo si sarebbe potuto
facilmente mettere in piedi un’azione di protesta
di sicuro impatto positivo sui lavoratori
e di grande imbarazzo per il governo. Purtroppo
è mancata la volontà politica! Questa
battuta d’arresto imposta dalla Cgil rallenta,
non vanifica, la prospettiva di sciopero degli
scrutini sulla quale convergono ogni giorno
sempre più consensi anche fuori dalla Sicilia.
Da domani lanciamo in tutta Italia la campagna
verso lo sciopero degli scrutini di giugno,
da Sud a Nord, città per città, scuola per scuola».
«Vogliamo sperare – conclude la nota – che
in futuro i vertici della Cgil, aprendosi alla
proposta di alleanza lanciata dal Movimento
Scuola Sicilia, rispondano attivamente alle
istanze dal basso dei lavoratori; o che lascino
libere le federazioni locali di decidere se appoggiare
o meno le lotte anche se estranee ai
vertici del sindacato; o che evitino di boicottare
le iniziative dei lavoratori solo perché promosse
fuori dalla Cgil».
(da www.lasicilia.it)