Una nuova casa sindacale per i dirigenti scolastici della Sicilia
Data: Venerdì, 22 gennaio 2010 ore 21:53:59 CET
Argomento: Opinioni


1. Ha perso l'identità, includendo i docenti a fini puramente strumentali.
2. Ha cercato di inserirsi nelle RSU perdendo credibilità, trasformandosi in una sorta di sindacato giallo e uscendo ripetutamente sconfitto in questo tentativo.
3. Non esiste un luogo, cartaceo o virtuale, dove si possa confrontare le  idee: la rivista ANP è scritta da cinque persone di stretta osservanza, l'agenzia mail ANP è una velina che comunica provvedimenti ministeriali, iniziative DIR SCUOLA e fatti di dettaglio, trascurando i grandi problemi della categoria.
4. Il contratto è fermo da 4 anni, il nostro potere d'acquisto è diminuito e l'ANP non ha saputo o voluto elaborare forme di lotta e di pressione che sono indispensabili per la vita di qualunque sindacato.
5. Alle terminazioni provinciali sono state sottratte risorse economiche, impedendone una feconda attività.
6. A livello regionale abbiamo assistito a una chiusura totale del presidente, che ha emarginato chi gli si è opposto al congresso, con conseguenti fallimenti negoziali, a cominciare dalla formazione dei dirigenti  per finire all'adeguamento degli stipendi, senza trascurare l'abbandono vergognoso dei vincitori di concorso che si erano iscritti e il controllo sulle procedure di mobilità.
7. Sia a livello Nazionale che Regionale sembra di avvertire una sindrome da persecuzione con aspetti di paranoia, per cui se uno dissente deve subito esser fatto fuori o quanto meno emarginato.
8. All'interno dell'ANP sono cooptati personaggi che fanno riferimento a ad altri sindacati (CISL), persone rinviate a giudizio o docenti che si sono distinti per i loro attacchi alla categoria.
9. Si sta per firmare un rinnovo contrattuale nazionale senza raggiungere nessuno degli obiettivi di perequazione interna ed esterna e senza garantire neanche il ripiano dei fondi regionali che hanno decurtato la retribuzione di risultato a dirigenti della Sardegna del Veneto e della Lombardia.
10. L’ANP è già di fatto un sindacato di pensionati e docenti, l’Associazione Nazionale Pensionati e Docenti, ed ha perso ogni riferimento con i dirigenti scolastici.

Ma non revochiamo solo la delega per restare senza tutela.
La nostra scelta è anche in positivo e più profonda. Abbiamo deciso tutti insieme di aderire alla maggiore confederazione indipendente e professionale dei pubblici dirigenti e cioè alla CONFEDIR-DIRPRESIDI,  che conserva e porta avanti tutti i valori della dirigenza professionale alternativa ai sindacati confederali; cosa  che avrebbe dovuto appartenere alla Cida e che invece ha clamorosamente tradito e disatteso.
La CONFEDIR è la più grande Confederazione dei dirigenti con i suoi 15.000 iscritti in tutte le aree dirigenziali, rispetto alla confederazione Cida che ne ha 3.300; numeri che pongono  la Cida in una situazione di marginalità. C’è da sperare che anche i  dirigenti scolastici, rifiutando la logica del cesarismo e assistendo sbigottiti alla sfaldamento dell’Anp, passino nelle file più ampie e sicure della CONFEDIR.
La DIRPRESIDI con il recente trasferimento in massa dei dirigenti del Lazio, del gruppo dir3000, e della Puglia, con l’ex presidente Attilio Fratta nuovo protagonista di quella regione, e con l’apporto decisivo della regione Sicilia, diventerà in pochi mesi la più grande organizzazione di dirigenti della scuola nell’era Brunetta, che vedrà misurata la rappresentatività nel mese di novembre 2010.
E’ notorio infatti che il reclutamento dell’anp è concentrato nel sud e che con le deleghe del sud si sono sistemati e piazzati esponenti delle regioni del nord che non hanno iscritti.
La CONFEDIR,  già rappresentativa in tutte le aree dirigenziali, qualunque sia la scelta che verrà fatta dei comparti in ossequio al decreto Brunetta, lo è già nei fatti anche nella scuola e lo sarà formalmente quando verrà registrata e certificata dall’ARAN a fine anno.
La CONFEDIR ha già un patto di solidarietà con la COSMED e la CIDA e rafforzando la CONFEDIR raggiungiamo tutti quella semplificazione e essenzializzazione nella rappresentanza auspicata da Brunetta che ci aprirà una nuova stagione di impegno e di lotte, per affermare a tutto tondo la dirigenza nella scuola, al pari della dirigenza in tutte le altre aree, tirandoci fuori dal ghetto in cui fin’ora ci avevano confinato.







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