LA SICILIA E IL TERREMOTO. LE RACCOMANDAZIONI PER (NON) PREVENIRE L’EMERGENZA
Data: Mercoledì, 20 gennaio 2010 ore 22:00:36 CET
Argomento: Opinioni


Nell’avviso viene dichiarato lo stato operativo di “ATTENZIONE con possibilità di rapida ed imprevedibile evoluzione dei fenomeni, con conseguente repentino passaggio a livelli di criticità e fasi operative più elevate”. Vengono quindi elencate una serie di “Raccomandazioni e Indicazioni Operative di Protezione Civile”, alcune delle quali sono riportate a seguire:
a) Verificare i piani di evacuazione degli edifici pubblici e delle scuole in particolare, valutandone l’evacuazione;
b) porre attenzione agli edifici e manufatti particolarmente vulnerabili e/o con danneggiamenti in atto e/o comunque con particolari situazioni di rischio, adottando tutti i necessari provvedimenti;
c) valutare la sospensione temporanea delle attività (in particolare quella scolastica) nelle strutture non antisismiche e a maggior vulnerabilità;
d) verificare, prima dell’utilizzo, l’agibilità degli edifici e delle infrastrutture con priorità per quelli strategici e rilevanti ai fini di protezione civile (municipi, ospedali, scuole, caserme, ponti, viadotti) e della viabilità;
e) svolgere tempestivamente verifiche di vulnerabilità e agibilità, anche speditive, delle medesime strutture.

Ricapitoliamo
Secondo il Dipartimento Regionale di Protezione Civile, la fase di “ATTENZIONE con possibilità di rapida ed imprevedibile evoluzione dei fenomeni” rappresenta il momento più opportuno per svolgere verifiche di agibilità e vulnerabilità delle strutture, per verificare i piani di evacuazione delle scuole e per porre attenzione agli edifici e manufatti non antisismici.
E questo nonostante il Dipartimento ben conosca:
a- quanto tempo, dedizione e “specializzazione” richiedano le suddette verifiche;
b- quali siano i risultati – esistenti e mai divulgati – delle indagini riguardanti la vulnerabilità strutturale degli edifici strategici dell’intera provincia di Catania.
Quali strategie rivela la diramazione di siffatte indicazioni operative? Certamente non quelle dell’attenta pianificazione del territorio, della vera prevenzione, dell’efficienza. Ma sicuramente permette di dire: “Noi vi avevamo avvisato”.
Cosa succederebbe se i Dirigenti Scolastici, a seguito delle raccomandazioni ricevute, svolgessero accurate verifiche di vulnerabilità strutturale e agibilità degli edifici scolastici di propria competenza e ne comunicassero l’inagibilità? A quel punto, il Dipartimento di Protezione Civile e gli altri Enti preposti quali indicazioni operative fornirebbero?
E, soprattutto: quali autorità sarebbero pronte ad intervenire sugli edifici più vulnerabili?

Concetta Centamore, concetta.centamore@istruzione.it, 3933569899
Docente di Fisica e Laboratorio
nell’ITIS “S. Cannizzaro” di Catania
Dottore di Ricerca in Geofisica e Vulcanologia







Questo Articolo proviene da AetnaNet
http://www.aetnanet.org

L'URL per questa storia è:
http://www.aetnanet.org/scuola-news-19652.html