E’ tempo di cambiamenti per la scuola italiana. La riforma riparte
Data: Venerdì, 15 gennaio 2010 ore 19:18:06 CET
Argomento: Rassegna stampa


Dopo lo stop imposto dal Consiglio di Stato, la riforma della scuola superiore di secondo grado sembra, ora, nuovamente pronta a partire. Oggi, all'Istituto Tecnico Industriale "G. Marconi" un convegno sul tema. Vi proponiamo, l'articolo pubblicato ieri sul quotidiano "La Sicilia", che annuncia l'incontro e ci propone l'elenco dei cambiamenti previsti.

 

Renato G. Bonaccorso

r.bonaccorso@cannizzaroct.it

 

 

 

14.01.2010. Tempo di riforme, per la precisione. Riforme che, proprio in questi giorni, dopo il blocco imposto dal Consiglio di Stato, hanno ricevuto, o stanno per ricevere il via libera, segnando un cambio di rotta nell’istruzione secondaria. Tra polemiche, rigetti e approvazioni, i presidi e gli insegnanti tutti sono già al lavoro per predisporre le innovazioni strutturali necessarie a far sì che tutte le classi prime, a partire dall’anno scolastico 2010/2011, percorrano i binari di quella che a molti appare una rivoluzione.

Tra questi, entusiasta «sperimentatore» della riforma in Sicilia, è il dirigente dell’Istituto Tecnico Industriale «Marconi» di Catania, prof. Orazio Lombardo, attualmente a capo, con il suo istituto, di una rete di 14 scuole isolane, vere pioniere, che già a partire da quest’anno hanno lavorato e "sperimentato" in vista del futuro. Lombardo sarà presente, come relatore, al convegno - organizzato dal bimestrale di cultura e informazione scolastica «Scuolainsieme» per domani alle 15 nei locali del «Marconi» - che mirerà a un confronto in merito alle prossime novità in campo d’istruzione. Novità e aspetti che vengono anticipati dallo stesso preside Lombardo: «La riforma è altamente innovativa, per i licei e per gli istituti tecnici e professionali, e si inserisce all’interno di assi fondamentali quali la centralità dell’alunno nel processo di insegnamento-apprendimento e soprattutto il collegamento fittamente interdisciplinare tra le materie. Sembrano fatti assodati, ma finora non è stato così e non sarà semplice far cambiare metodo ai docenti che lavorano avendo come obiettivi le conoscenze e le abilità, e non ancora le competenze. Queste ultime, invece, assumeranno un ruolo centrale.

I dipartimenti di ogni disciplina avranno un ruolo guida e gli insegnanti lavoreranno, confrontandosi, per la costruzione di competenze specifiche. Ogni competenza acquisita dai ragazzi in ogni singola disciplina sarà certificata sulla base di parametri europei. Le valutazioni devono essere valide, uniche e "comprensibili", per così dire, in tutta Europa. La riforma mirerà a rafforzare, specie per i tecnici anche le opportunità si stage e alternanza scuola-lavoro, in collaborazione, come avviene già adesso, con aziende e industrie caratterizzanti il territorio. Le nuove norme prevedono altresì la possibilità che esperti esterni provenienti dalle aziende stesse possano entrare nelle aule come docenti specialisti, disponibili a interfacciarsi con i docenti interni.

Certo un’ottima idea, ma se contemporaneamente Tremonti taglia i fondi alle scuole, gli esperti esterni come dovremmo pagarli?». Resta da chiarire un ultimo punto in merito alla percentuale di autonomia sugli insegnamenti opzionali: «Faranno parte di un "pacchetto", per così dire, predisposto dal Ministero. Le materie dovranno confrontarsi con il tessuto delle realtà territoriali». Le questioni saranno chiarite al convegno di venerdì, grazie alla presenza di Alberto Felice De Toni, preside dalla facoltà di Ingegneria di Udine e Presidente della Commissione per lo sviluppo dell’istruzione tecnica e professionale e della Delivery Unit nazionale per il rilancio degli istituti tecnici.

ALESSANDRA BELFIORE (da www.lasicilia.it)

 

COME CAMBIERANNO LICEI, ISTITUTI TECNICI E PROFESSIONALI

Razionalizzazione dei percorsi disciplinari. Sembra questa - almeno a una prima disamina - la parola d’ordine di una riforma scolastica che passerà probabilmente alla "storia" della scuola italiana. La riforma sembra voler fare ordine introducendo solo alcuni indirizzi delineati a monte per ciascuna area: licei, istituti tecnici e istituti professionali e scuole professionali.

 

 LICEI. Sei gli indirizzi che tendono a riassumere tutti i vecchi indirizzi e rispettive sperimentazioni. Strutturazione in due bienni + 1 anno finale. Possibilità, per tutti gli indirizzi, di insegnare una materia non linguistica in inglese. Questo il quadro degli indirizzi, in sintesi. 1. LICEO CLASSICO: sostanzialmente nulla di invariato, fatta eccezione per una sperimentazione, già divenuta norma negli scorsi anni, di inserire una lingua straniera durante l’intero ciclo dei 5 anni. Orario: 27 ore al biennio; 31 ore ultimi tre anni.

2. LICEO SCIENTIFICO: due sole opzioni, attualmente già in corso, ovvero lo scientifico tradizionale, comprensiva dello studio del latino; lo scientifico-tecnologico, che non prevede lo studio del latino, attiva lo studio della fisica e della biologia fin dal biennio e attiva infine dal triennio gli insegnamenti di informatica e sistemi automatici. Orario: 27 ore al biennio; 30 ore ultimi tre anni.

3. LICEO LINGUISTICO: nasce come indirizzo autonomo, rispetto alle sperimentazioni precedenti. Non è previsto lo studio del latino. Dal terzo anno si attiva l’insegnamento di una materia non linguistica in lingua straniera. Dal quarto anno si attiva l’insegnamento di una seconda materia non linguistica in una seconda lingua straniera. Orario: 27 ore al biennio; 30 ore ultimi tre anni.

4. LICEO ARTISTICO: sostituisce il vecchio liceo artistico, l’istituto d’arte e le sperimentazioni. Sono contemplati 3 indirizzi: Arti figurative; Architettura design e ambiente, a sua volta diviso in sezione Architettura e ambiente e sezione Design; Audiovisivo, multimedia e scenografia. Orario: 34 ore al biennio; 35 ore ultimi tre anni.

5. LICEO MUSICALE E COREUTICO: l’autentica novità della riforma. Il piano di studi prevede: blocco comune (18 ore) con insegnamenti liceali di italiano, storia, filosofia, lingua straniera, matematica, fisica, scienze e storia dell’arte; blocco (14 ore) distinto tra "Sezione musicale" (insegnamenti di composizione, esecuzione, storia della musica, laboratori e nuove tecnologie); "Sezione coreutica" (insegnamenti di storia e tecniche della danza, laboratori coreutici e musicali). Orario: 32 ore settimanali.

6. LICEO DELLE SCIENZE UMANE: sostituisce i percorsi magistrali (ex liceo sociopsicopedagogico). Si mantiene un indirizzo "tradizionale" e uno "economicosociale", che non prevede lo studio del latino e delle scienze umane; attiva insegnamenti di diritto, economia e scienze sociali. Orario: 27 ore al biennio; 30 ore ultimi tre anni. Resta comunque il fatto che ogni scuola, in autonomia, ha la possibilità di strutturare i percorsi didattici, fino al 20% al biennio e fino al 30% al secondo biennio.

 

 ISTITUTI TECNICI. 11 indirizzi: 2 indirizzi economici; 9 indirizzi tecnologici. Orario: 32 ore da 60 minuti Possibilità del 35% di autonomia da parte degli istituti di strutturare l’orario del triennio, in collaborazione con aziende del territorio. Questo il quadro degli indirizzi.

1. SETTORE ECONOMICO, AMMINISTRAZ., FINANZA E MARKETING: sostituisce l’istituto tecnico commerciale. Prevede insegnamenti comuni per il settore economico + insegnamenti per indirizzi specifici, come seconda lingua, informatica, economia, economia politica e diritto anche negli ultimi tre anni.

2. TURISMO: è l’evoluzione del vecchi istituto tecnico per il turismo. Prevede l’insegnamento di una seconda lingua straniera al primo anno e di una terza lingua a partire dal 3° anno + insegnamenti specifici per il settore turistico.

3. SETTORE TECNOLOGICO, MECCANICA, MECCATRONICA ED ENERGIA. Prevede al primo anno, oltre agli insegnamenti comuni, chimica, fisica, informatica, grafica, attività laboratoriali. Dal terzo anno 2 articolazioni: meccanica e meccatronica; energia.

4. TRASPORTI E LOGISTICA: si divide nelle seguenti articolazioni, a partire dal terzo anno: «informatica» e «telecomunicazioni».

5. ELETTRONICA ED ELETTROTECNICA: oltre agli insegnamenti comuni, a scienze, grafica e informatica, prevede a partire dal 2°anno scienze e tecnologie applicate e al 3° e al 4° anno complementi di matematica. Dal terzo anno si divide in due opzioni: "elettronica ed elettrotecnica" e "automazione".

6. INFORMATICA E TELECOMUNICAZIONI: si divide in due indirizzi: "informatica" e "telecomunicazioni". E’ l’evoluzione dei relativi indirizzi dell’industriale e del commerciale.

7. GRAFICA E COMUNICAZIONE: nel primo biennio prevede discipline di tecnologie e tecniche della rappresentazione grafica e laboratori di tecnologie e informatica. Al triennio attiva, tra gli altri, insegnamenti di teoria della comunicazione e progettazione multimediale.

8. CHIMICA, MATERIALI E BIOTECNOLOGIE: a partire dal triennio sono presenti tre opzioni: «Chimica e Materiali», «Chimica e Biotecnologie ambientali», «Chimica e Biotecnologie sanitarie», ciascuna con materie rispettivamente specifiche quali fisica ambientale, anatomia, fisiologia ecc…

9. SISTEMA MODA: dopo il biennio, prevede due opzioni: «tessile, abbigliamento e moda», «Calzature e moda», che prevedono anche insegnamenti relativi al marketing o ala progettazione e industrializzazione dei prodotti della moda.

10. AGRARIA E AGROINDUSTRIA: due articolazione a partire dal terzo anno: «Produzioni e trasformazioni» e «Gestione dell’ambiente e del territorio».

11. COSTRUZIONI, AMBIENTE E TERRITORIO: è l’evoluzione dell’ist. per geometri. Prevede oltre agli insegnamenti comuni, anche progettazione, economia ed estimo, gestione del cantiere e sicurezza sul lavoro.

 

ISTITUTI PROFESSIONALI. Rilasceranno un titolo di studio pari a un diploma di scuola secondaria superiore. Questi gli indirizzi.

1. INDUSTRIA E ARTIGIANATO: prevede un unico indirizzo che a partire dal 3°anno si articola distintamente in «Industria» e «Artigianato».

2. SERVIZI: gli insegnamenti specifici si dividono secondo i seguenti indirizzi: «Agricoltura e sviluppo rurale», «Manutenzione e assistenza tecnica», «Servizi socio-sanitari».







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