Normativa utile e disposizioni di interesse per gli operatori della scuola
Data: Lunedì, 11 gennaio 2010 ore 15:45:15 CET
Argomento: Normativa Utile


-SCUOLA, ALLE SUPERIORI SARÀ BOCCIATO
-IN PENSIONE A 61 ANNI: LE MAESTRE SONO LE PIÙ COINVOLTE
-PREMIO “FRANCESCO RICCI: UNA PASSIONE CENTO PASSIONI”
-GILDA:ASSEMBLEA DI PROTESTA IL 29/01 PER PARALIZZARE LE LEZIONI
-IL 97% DEGLI INSEGNANTI È FAVOREVOLE ALL'EDUCAZIONE FINANZIARIA
Prof.Filippo Laganà
lagana.filippo@email.it

Occhio alle assenze: dal prossimo anno scolastico anche alle superiori, se saranno troppe, potranno costare una bocciatura.
da ilmessaggero.it
La mannaia era già scattata alle medie, nel 2004, ai tempi dell’ex ministro Letizia Moratti: niente frequenza dei tre quarti dell’orario annuale, niente promozione. Ora, con l’avvio della riforma dei licei e degli istituti tecnici e professionali voluta da Mariastella Gelmini, si completa il quadro: da settembre 2010, anche i fratellini più grandi, gli alunni delle superiori, dovranno maneggiare con cura il libretto delle assenze. Soprattutto i diciottenni, quelli che possono firmare da soli la giustificazione, dovranno evitare di farsi prendere la mano dalle mancate presenze in classe. Pena la bocciatura.
È quanto prevede il regolamento sulla valutazione degli alunni varato negli scorsi mesi dal ministro, che sta trovando attuazione a poco a poco. Nelle disposizioni finali, infatti, si legge che con l’avvio della riforma delle superiori (il cui varo definitivo è atteso a breve in Consiglio dei ministri) scatterà una norma deterrente per i furbetti delle assenze, quelli che “bigiano” quando in classe c’è odore di interrogazione o il giorno del compito in classe più temuto.
«A decorrere dall’anno scolastico di entrata in vigore della riforma della scuola secondaria di secondo grado - si legge nel regolamento - ai fini della validità dell’anno scolastico, compreso quello relativo all’ultimo anno di corso (l’anno della maturità, ndr), per procedere alla valutazione finale di ciascuno studente è richiesta la frequenza di almeno tre quarti dell’orario annuale». Addio fannulloni, insomma. I Lucignolo non avranno vita facile. Anche le occupazioni, che interrompono il normale corso delle lezioni, potrebbero costare caro a chi le prolunga per troppo tempo. Forse, dall’anno prossimo, qualcuno ci penserà su prima di protestare troppo a lungo.
Con la nuova regola, ad esempio, un alunno di quarta ginnasio, che, con la riforma, avrà un orario complessivo di 891 ore, dovrà essere in classe per almeno 668 ore o il suo anno scolastico non sarà considerato valido. Dunque non potrà nemmeno accedere agli scrutini. Solo in casi eccezionali e certificati (ad esempio una lunga assenza per malattia) si potrà derogare. In questo caso saranno le scuole a valutare la possibilità di ammettere gli alunni interessati agli scrutini.

Per gli assenteisti incalliti e ingiustificati, invece, non ci sarà scampo: «Il mancato conseguimento del limite minimo di frequenza (deroghe incluse, ndr) comporta - spiega il regolamento - l’esclusione dallo scrutinio finale e la non ammissione alla classe successiva o all’esame finale di ciclo».
«Finalmente!», esultano i dirigenti scolastici, che ogni anno vedono ripetersi gli stessi fenomeni “migratori” a tappe cadenzate: da inizio giugno si svuotano le classi della maturità perché i ragazzi preferiscono la preparazione fai-da-te in vista dell’esame, a febbraio spariscono 3-4 alunni per aula per la settimana bianca, in quarta si assentano a corrente alternata i neo maggiorenni “abilitati” a firmarsi le giustificazioni.

«Era da anni che attendevamo questa norma - commenta Mario Rusconi, vice presidente dell’Associazione nazionale presidi e dirigente del liceo scientifico Newton a Roma - Alle medie la regola era già in vigore dal 2004, ora tocca alle superiori. Con questa novità si taglieranno le gambe alle assenze ingiustificate e si responsabilizzeranno i ragazzi. Anche con le occupazioni gli studenti dovranno andarci piano: non potranno più bloccare le lezioni per settimane, a meno che non vogliano essere tutti bocciati».
Con la nuova norma «la scuola, dopo il cinque in condotta, avrà in mano un altro strumento per far capire ai ragazzi che tra i banchi si fa sul serio, che non possono fare ciò che vogliono. Non ci potranno più essere troppe assenze furbe nei momenti strategici - continua Rusconi - Oggi gli insegnanti mi raccontano che quando c’è il compito di fisica o matematica a volte si presenta solo la metà della classe. Questo non potrà più accadere». La novità scatterà con l’avvio della riforma che sarà varata a breve dal Consiglio dei ministri: le Camere si esprimeranno al rientro dalla pausa estiva, poi toccherà al governo.

Il restyling delle superiori prevede una stretta sugli indirizzi nei licei che saranno 5 in tutto: classico, scientifico, musicale-coreutico (new entry), linguistico, delle scienze umane (l’altra novità). Anche nei tecnici ci saranno novità con due ambiti di studio (economico e tecnologico) suddivisi in tutto in 11 indirizzi e meno ore da passare tra i banchi, ma più laboratori. Anche nei professionali saranno snellite le opzioni di studio e rafforzate le materie di indirizzo. Quanto alle lingue, anche qui ci saranno novità: nei licei, anche al classico, inglese si farà per tutti e cinque gli anni. Allo scientifico, invece, sparisce il latino nell’indirizzo tecnologico.
Sono in prevalenza maestre della scuola dell'infanzia e di quella primaria le 3.500 dipendenti statali (su un totale di 6.000) che nel 2010 dovranno restare in servizio per un altro anno, malgrado il compimento dei 60 anni.
E' questa la conseguenza  della legge n. 102/09, che ha innalzato a 61 anni il requisito d'età minimo per il collocamento a riposo, e che colpisce in particolare il mondo della scuola, nel quale risulta occupata circa la metà delle donne dipendenti della Pubblica Amministrazione, con un'età media di 53 anni.
Occorre tenere presente che il tasso di presenza femminile in questo settore raggiunge il 99,5% nella scuola dell'infanzia, il 96% nella primaria, il 77,8% nella secondaria di primo grado e il 62,3% nella secondaria di secondo grado. La media complessiva è dell'84% contro il 55% dell'intero comparto della Pubblica Amministrazione.
da tuttoscuola.com
Con decreto ministeriale del 22 ottobre 2009, il Concorso Nazionale “I Giusti, il totalitarismo e la coscienza europea”, promosso dal Liceo Scientifico “E.Fermi” di Bologna, è stato incluso nella tabella delle gare riconosciute per il conseguimento delle eccellenze.
E’ un importante riconoscimento dell’alto livello scientifico di questa competizione.
Si aggiunge un nuovo premio, “Francesco Ricci: una passione, cento passioni”, offerto dalla Associazione don Francesco Ricci di Forlì, che mette a disposizione una borsa di studio, per premiare la ricerca che meglio avrà saputo utilizzare la documentazione conservata nel Fondo Ricci della Biblioteca Universitaria “R.Ruffilli” di Forlì o pubblicata sulla rivista “CSEO documentazione”, dal 1979 anche editrice, consultabile presso la Biblioteca Universitaria di Bologna ed altre biblioteche.
Per chiarimenti, consultare il sito: http://www.storiamemoria.it/node/90
da DIESSE.ORG
Per la Gilda degli Insegnanti, si aggiunge una nuova protesta alla cartolina anti-riforma. Si tratta di paralizzare, nella giornata del prossimo 29 gennaio, le attività didattiche in tutte le scuole di ogni ordine e grado convocando assemblee dei docenti durante le prime e le ultime due ore di lezione.

È quanto si legge in una nota dell'organizzazione sindacale: "Con l'iniziativa - spiega il coordinatore nazionale, Rino Di Meglio - vogliamo ribadire il nostro no alla politica dei tagli condotta da questo governo e alla riforma della scuola secondaria superiore, i cui tempi troppo stretti di applicazione non consentono di garantire un'operazione di qualità".

Perciò, conclude Di Meglio, "chiediamo ancora una volta di rinviare di un anno l'avvio della riforma. Inoltre, è indispensabile che il governo fornisca garanzie per gli insegnanti soprannumerari e che si impegni concretamente ad assumere i precari coprendo tutti i posti vacanti".
da tuttoscuola.com
L’educazione finanziaria è un tema sempre più importante, tanto che la sua utilità all’interno della scuola è riconosciuta dal 97%
degli oltre 400 insegnanti che hanno risposto al sondaggio online pubblicato dal portale http://www.tuttoscuola.com/ in collaborazione con il Consorzio PattiChiari. Un dato confermato dall’opinione, condivisa dal 93% degli insegnanti, che l’economia sia un tema concretamente presente nella nostra vita quotidiana e che l’educazione finanziaria rappresenti uno strumento utile per comprendere le dinamiche economiche (99%).

Tuttavia, se da un lato emerge chiaramente l’interesse ad introdurre questa tematica all’interno dell’insegnamento, dall’altra gli stessi insegnanti dichiarano di non essere del tutto preparati ad affrontarla: solo il 46% degli intervistati, infatti, ritiene il proprio livello di preparazione adeguato rispetto alle proprie esigenze quotidiane, a fronte di un 34% che lo ritiene scarso ed un 19% addirittura insufficiente. Secondo i docenti l’educazione finanziaria dovrebbe essere introdotta già sui banchi della scuola primaria (26%) e della secondaria di primo grado (35%), oltre che, più prevedibilmente, della secondaria di secondo grado (37%).

L’87% dei partecipanti al sondaggio sarebbe favorevole ad inserire questa disciplina all’interno del proprio programma didattico e il 69% di loro ritiene che questa scelta verrebbe approvata dal Consiglio dei Docenti del proprio istituto (il 25% invece lo riterrebbe difficile). Secondo il 79% degli insegnanti, infine, gli studenti apprezzerebbero l’introduzione di questo argomento tra le materie di studio.

In questo quadro si inserisce l’offerta di programmi di educazione finanziaria dell’industria bancaria che, attraverso il Consorzio PattiChiari, mette a disposizione delle scuole di ogni ordine e grado: da “Our Community” e “Io e l’economia” proposti alle scuole primarie e secondarie di primo grado in collaborazione con l’associazione Junior Achievement Italia a “PattiChiari con l’economia”, dedicato alle scuole superiori.

Da quest’anno, inoltre, gli insegnanti hanno a disposizione il nuovo sito http://www.economiascuola.it/, patrocinato da Anp (Associazione Italiana Dirigenti e Alte Professionalità della scuola), nel quale sono disponibili informazioni su questa disciplina e tutti i programmi e gli strumenti utili al suo insegnamento a scuola. Da segnalare il nuovo programma “PattiChiari con l’economia - speciale insegnanti”, sviluppato in collaborazione con Giunti Labs, che mette a disposizione dei docenti materiale di approfondimento e giochi didattici già pronti per l’uso in classe.

Dal portale tuttoscuola.com è scaricabile gratuitamente uno speciale sull’educazione finanziaria con dati e approfondimenti sul tema. Lo speciale presenta come è affrontata la materia all’estero, le iniziative parlamentari in Italia per la sua introduzione.
da www.la stampa.it

Prof.Filippo Laganà
lagana.filippo@email.it







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