Una precaria della scuola: 'non vedo futuro'. Castelli: 'ci vuole spirito posito
Data: Lunedì, 11 gennaio 2010 ore 10:00:00 CET
Argomento: I video della scuola


I precari della scuola giovedì sera 7 gennaio 2010, ad anno zero, con la nostra Barbara Evola.
E’ siciliana, ha trentasette anni ed è precaria da sempre nella scuola, sposata con un precario, con due figli che certo di stabilità devono sentirne ben poca. La sua famiglia vive grazie all’aiuto dei suoi suoceri.
Interviene con tono aspro  un parlamentare della Repubblica, rivolgendosi a Barbara, dicendo che è il caso che smetta di lamentarsi, che nella vita a lamentarsi sempre non si ottiene niente, che lui è arrivato grazie alla sua volontà e che era uso alzarsi e uscire nella nebbia padana per raggiungere i suoi clienti alle cinque del mattino.
Lei gli risponde che il lavoro lei lo vorrebbe ma purtroppo una riforma recente glielo ha levato e che in Sicilia non trova lavoro nemmeno come shampista. E che comunque la scuola si è immiserita se certe classi ormai sono diventate quasi dei pollai con trenta bambini e più.
Allora lui, tronfio del gran coraggio che ci vuole a mordere una donna fuori dal suo ambiente, non vede l’ora di rubarle la scena e divertendosi e credendo di divertire dice che ai suoi tempi le classi erano di quaranta allievi e che se è andato bene per loro (sessant’anni fa) andrà bene anche per i nostri figli.
E infine, non contento, davanti all’incredulità della donna, il nostro parlamentare sfodera il meglio del suo repertorio artistico cabarettistico: “Guardi che sono un precario anch’io, non c’ho il posto fisso”.


m.nicotra@aetnanet.org





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