Normativa utile e disposizioni di interesse per gli operatori della scuola
Data: Domenica, 10 gennaio 2010 ore 11:51:06 CET
Argomento: Normativa Utile


Queste le principali novità per quanto riguarda valutazioni finali e maturità.
Esami più difficili anche per i ragazzi della terza media. Arrivare al top dei voti (10, magari anche accompagnato da una bella lode) sarà un obiettivo per piccoli geni da quest’anno: le nuove regole per valutare gli alunni hanno reso più difficile il percorso verso il massimo dei riconoscimenti. Il voto finale sarà infatti calcolato facendo la media aritmetica tra i voti ottenuti a fine anno, quelli delle prove scritte e orali. In pratica per aspirare al 10 ci vuole, come minimo, un 9,5 secco a cui possono aggiungersi gli 0,5 punti di bonus che ha in mano la commissione. Sbarramenti sono previsti anche all’accesso: ci vuole il 6 in tutte le materie per partecipare all’esame di terza. da ilmessaggero.it
Per gli indisciplinati bocciatura o niente esami all'ultimo anno. Ormai non c’è più scampo. Con le nuove regole volute dalla Gelmini chi ha il 5 in condotta non passa l’anno o, se è in terza media o in quinta alle superiori, non accede all’esame di fine corso. La novità è stata introdotta con la legge 169 del 2008 e poi dettagliata e in successivi passaggi, da ultimo il regolamento sulla valutazione degli alunni che risale a questa estate, ad agosto. Il 5 viene dato a chi incorre in sanzioni disciplinari (sospensione, note per atti gravi) ed è deciso dal consiglio di classe in sede di scrutinio. Secondo il ministero, a giugno 3mila studenti delle medie sono stati bocciati per una insufficienza in condotta. Alle superiori oltre il doppio, circa 6.500.

Niente 6, niente maturità. L’anno scorso i diplomati del 2009 hanno avuto l’ultima chance per accedere all’esame con la media della sufficienza. Anche un 4 in greco, a giugno dell’anno passato, non ha sbarrato la strada agli aspiranti maturandi. Stavolta non sarà così: ai prossimi esami di Stato delle superiori potrà partecipare alle prove scritte e orali solo chi avrà tutte sufficienze in pagella, comportamento compreso. Lo prevede il nuovo regolamento sulla valutazione della Gelmini, all’articolo 6. Nel 2009 la novità, introdotta a poche settimane dal cruciale esame, aveva suscitato numerose polemiche e una piccola marcia indietro che, stavolta, non si ripeterà.

La “stellina” solo a chi si presenta allo scrutinio finale con 100 tondo. E’ di pochi giorni fa un decreto del ministro che impone una stretta sulla lode alla maturità. Già da quest’anno ottenere il riconoscimento (che dà diritto ad un assegno di 650 euro) sarà più difficile. Innanzitutto ci vuole il massimo dei voti in tutte le prove d’esame: bisognerà presentarsi allo scrutinio finale con un 100 tondo, ottenuto senza usufruire del bonus di 5 punti a disposizione della commissione. Non solo: serve anche una media superiore all’8 nel triennio finale. E le decisioni della commissione dovranno sempre essere unanimi. Cambia anche l’assegnazione del credito scolastico: la fascia più alta viene attribuita solo a chi ha la media superiore al 9.

Arrivare al top dei voti (10, magari anche accompagnato da una bella lode) sarà un obiettivo per piccoli geni da quest’anno: le nuove regole per valutare gli alunni hanno reso più difficile il percorso verso il massimo dei riconoscimenti. Il voto finale sarà infatti calcolato facendo la media aritmetica tra i voti ottenuti a fine anno, quelli delle prove scritte e orali. In pratica per aspirare al 10 ci vuole, come minimo, un 9,5 secco a cui possono aggiungersi gli 0,5 punti di bonus che ha in mano la commissione. Sbarramenti sono previsti anche all’accesso: ci vuole il 6 in tutte le materie per partecipare all’esame di terza. Ormai non c’è più scampo. Con le nuove regole volute dalla Gelmini chi ha il 5 in condotta non passa l’anno o, se è in terza media o in quinta alle superiori, non accede all’esame di fine corso. La novità è stata introdotta con la legge 169 del 2008 e poi dettagliata e in successivi passaggi, da ultimo il regolamento sulla valutazione degli alunni che risale a questa estate, ad agosto. Il 5 viene dato a chi incorre in sanzioni disciplinari (sospensione, note per atti gravi) ed è deciso dal consiglio di classe in sede di scrutinio. Secondo il ministero, a giugno 3mila studenti delle medie sono stati bocciati per una insufficienza in condotta. Alle superiori oltre il doppio, circa 6.500. L’anno scorso i diplomati del 2009 hanno avuto l’ultima chance per accedere all’esame con la media della sufficienza. Anche un 4 in greco, a giugno dell’anno passato, non ha sbarrato la strada agli aspiranti maturandi. Stavolta non sarà così: ai prossimi esami di Stato delle superiori potrà partecipare alle prove scritte e orali solo chi avrà tutte sufficienze in pagella, comportamento compreso. Lo prevede il nuovo regolamento sulla valutazione della Gelmini, all’articolo 6. Nel 2009 la novità, introdotta a poche settimane dal cruciale esame, aveva suscitato numerose polemiche e una piccola marcia indietro che, stavolta, non si ripeterà. E’ di pochi giorni fa un decreto del ministro che impone una stretta sulla lode alla maturità. Già da quest’anno ottenere il riconoscimento (che dà diritto ad un assegno di 650 euro) sarà più difficile. Innanzitutto ci vuole il massimo dei voti in tutte le prove d’esame: bisognerà presentarsi allo scrutinio finale con un 100 tondo, ottenuto senza usufruire del bonus di 5 punti a disposizione della commissione. Non solo: serve anche una media superiore all’8 nel triennio finale. E le decisioni della commissione dovranno sempre essere unanimi. Cambia anche l’assegnazione del credito scolastico: la fascia più alta viene attribuita solo a chi ha la media superiore al 9.

Con la circolare del 18 dicembre 2009 n. 8767 il MIUR fornisce alle scuole le indicazioni per la predisposizione del programma annuale per l’anno finanziario 2010. La nota, inviata per e-mail alle singole scuole sulla rispettiva casella istituzionale, riporta l’ammontare della somma complessiva della dotazione ordinaria sulla quale l’istituzione potrà fare affidamento per redigere il programma.
Viene inoltre ribadito che l’importo verrà erogato nel corso del 2010, in quattro rate, con cadenza periodica.
Vengono inoltre forniti alcuni chiarimenti su eventuali altri finanziamenti ed elencate altre voci di spesa non comprese nell’importo della dotazione ordinaria
Esprimiamo un giudizio negativo sull’esiguità delle risorse.
Dobbiamo altresì rilevare che alcune delle sollecitazioni avanzate dalla Uil nel corso degli incontri con la Direzione per la politica finanziaria del MIUR, hanno trovato riscontro nel testo della circolare.

In particolare

  • La necessità di un documento di riepilogo che in modo trasparente consenta ai vari soggetti (collegio dei docenti, dirigente, RSU, Dsga) di conoscere l’entità dei finanziamenti per programmare le attività.
  • Le risorse vanno considerate come budget, senza vincolo di destinazione.
  • Il loro utilizzo viene demandato alle scelte della scuola.
  • La possibilità di ottenere ulteriori risorse per coprire le spese delle supplenze.
  • L’indicazione della destinazione prioritaria nel contratto di scuola del fondo di istituto, per la parte destinata agli insegnanti, “agli impegni didattici, alla flessibilità, alle ore aggiuntive di insegnamento di recupero e potenziamento” anziché a generici progetti.

da UIL SCUOLA

Il Miur ha pubblicato l'avviso di indizione della procedura di selezione per i passaggi di profilo definiti dal CCNI sottoscritto definitivamente il 3 dicembre 2009 .
vai al sito
http://www.flcgil.it/notizie/news/2009/dicembre/passaggi_di_profilo_personale_ata_le_domande_si_presentano_dal_29_gennaio_al_17_febbraio_2010

L’uomo era solito collaborare nello studio professionale di un parente: in tre anni scolastici aveva accumulato 478 giorni di malattia. L’accusa della Guardia di Finanza nei confronti del collaboratore scolastico è di falso e truffa ai danni della pubblica amministrazione: il danno all’erario pari a 42.000 euro. E poi c’è il forte rischio licenziamento.

Falso e truffa ai danni della pubblica amministrazione: con questa grave accusa è stato un collaboratore scolastico di Capo d'Orlando, nel messinese, ha raggiunto in questi giorni la denuncia dalla Guardia di Finanza. Secondo i militari il bidello erano solito assentarsi dal lavoro presentando certificazioni mediche che attestavano la sua condizione di malattia; il reato, sempre se accertato dai giudici, però non era contemplato nella falsità della malattia. Ma nel fatto che nelle stesse giornate di lontananza dal luogo di lavoro, in realtà.
Dall’accurata indagine della Guardia di Finanza è scaturito che il collaboratore scolastico negli ultimi tre anni scolastici si era assentato dalle sedi di titolarità, dove lavorava, a Capo d'Orlando e S. Angelo di Brolo, per periodo totale di 478 giorni. In pratica le assenze totalizzate corrispondevano quasi ad giorno su due di servizio.
La Finanza ha quindi accertato che la doppia attività del collaboratore scolastico ha determinato un danno all'erario quantificato in almeno 42.000 euro. Il Motivo? “Il bidello – hanno spiegato - si è procurato un ingiusto profitto consistente in una indebita retribuzione di giornate lavorative, ai danni del ministero dell’Istruzione, per il quale è stato segnalato alla Procura Regionale della Corte dei Conti di Palermo”. E questo è solo uno dei danni che il lavoratore sarà chiamato a pagare: il passaggio successivo è la comminazione della pena per il reato commesso. Non solo ordinaria (per i gravi reati commessi), ma anche professionale. Per una vicenda simile, anche se in quell’occasione si trattava non di unità di personale Ata, ma di un docente super-assenteista che svolgeva anch’egli la doppia professione, il ministero dell’Istruzione ha deciso nel 2008 di intervenire con un provvedimento ad hoc: allontanò, per giusta causa, il lavoratore non più degno di assolvere al delicato ruolo di educatore. È probabile, per logica, oltre che alla luce della normativa vigente sulle sanzioni disciplinari, che anche chi opera producendo un palese danno alla struttura scolastica ed alla preziosa opera di insegnamento rischia fortemente di perdere il posto.
da tecnica della scuola

Comparto scuola al primo posto per quanto riguarda la pensione di privilegio, spettante al dipendente pubblico divenuto inabile per aver contratto patologie derivanti da causa di servizio. Questo è quanto emerge dai dati recentemente diffusi dall’Inpdap che rappresentano la situazione dell’erogazione della pensione privilegiata in Italia, alla quale hanno diritto tutti i pubblici dipendenti iscritti all'Inpdap e cessati dal servizio a seguito di patologie contratte in servizio e per causa di servizio, indipendentemente dalla durata del servizio prestato.
La Cassa Stato è quella che eroga il maggior numero di concessioni con il 70 -80 % di tutti i trattamenti di privilegio dell’Inpdap.
Per il Comparto Scuola le pensioni privilegiate erogate nel 2008 sono in totale 669 (220 maschi, 449 femmine), contro il totale di 1.369 del 2009 (375 maschi, 994 femmine).
La scuola, oltre a rappresentare il comparto più numeroso all’interno della Cassa Stato, risulta essere quello in cui si è verificato l’incremento più vistoso delle prestazioni esaminate.
Infatti, il peso percentuale della scuola rispetto al totale della Ctps passa dal 57% del 2008 al 79% del 2009 e, in particolare, è aumentata la percentuale delle femmine; per contro, è diminuita quella dei maschi.
In generale, nel 2009 è cresciuto il numero delle pensioni rispetto al 2008, ma si è ridotto l’importo medio della prestazione.
L’anzianità contributiva media è alta: 35,2 anni per le donne e 37,7 anni per gli uomini. 
La Lombardia ha il maggior numero di privilegiate 225 nei primi dieci mesi del 2009, seguita da Emilia Romagna, Lazio e Veneto.

I maggiori aumenti si riscontrano, nell’ordine, in Trentino Alto Adige, Piemonte, Marche e Molise.
Viceversa in Sardegna, Puglia, Sicilia, Campania e Calabria si sono avute diminuzioni.
da tecnica della scuola
Il personale docente, educativo e ATA che abbia conseguito nell'anno scolastico 2008/2009, attraverso le graduatorie di istituto, una supplenza di almeno 180 giorni, anche tramite proroghe o conferme contrattuali, in un'unica istituzione scolastica ha titolo ad essere inserito negli elenchi "prioritari", per il conferimento delle supplenze temporanee.I modelli di domanda vanno presentati entro l'8 gennaio 2010 all'istituzione scolastica in cui il personale ha prestato servizio con contratto per supplenza temporanea per almeno 180 giorni nel 2008/2009.Il modello di domanda deve essere consegnato a mano, ma può essere inviato con raccomandata a/r; in tal caso fa fede la data di ricezione dell'ufficio postale. Il MIUR, comunque, consiglia di anticipare l'acquisizione della domanda trasmettendola anche all'indirizzo e-mail della scuola.Il Miur, con apposito decreto direttoriale, ha prorogato il termine di presentazione delle domande dall'8 al 14 gennaio 2010.
da tuttoscuola.com

a cura del prof. Filippo Laganà

 







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