LETTERA APERTA AL PRESIDENTE LOMBARDO. AUTONOMIA E AZIONE DOVE VA LA SCUOLA SICILIANA?
Data: Venerdì, 08 gennaio 2010 ore 18:06:58 CET
Argomento: Opinioni


Sarà una nuova avventura di rinnovamento della scuola siciliana, che custode di una storica autonomia ha specifiche facoltà legislative in materia di scuola.
Facendomi interprete  dei sentimenti di tanti Colleghi Dirigenti   mi permetto esternarLe alcune perplessità circa la non rinnovata conferma dell’on. Lino Leanza - che fa sempre parte della Giunta Regionale - all’Assessorato  all’Istruzione e Formazione, del quale in questi mesi, ancor prima, ne ha coordinato la complessità, condividendo dall’interno problemi e difficoltà ed ha dimostrato concretezza operativa nella soluzione delle tante emergenze, come quella dei precari e dei posti di sostegno.
Senza nulla togliere alla competenza dell’on. Centorrino, la modifica dell’assetto assessoriale determina certamente un rallentamento nelle procedure e la scuola non può attendere, né si possono registrare pause e tempi di attesa, come purtroppo si prevede che avvenga.
Nella  recente conferenza regionale della scuola sono stati assunti precisi impegni che non possono essere rinviati. A gennaio la V Commissione parlamentare  dell’Assembla Regionale dovrà riprendere in esame il testo di legge sul Diritto allo studio e nel 2010  tale legge dovrà essere finalmente approvata . Tale impegno sarà mantenuto?
Durante la Conferenza regionale abbiamo richiesto che è necessario assegnare  direttamente alle scuole i fondi spettanti per il diritto allo studio: buoni libri, materiale didattico e di funzionamento, manutenzione edifici scolastici, prevenzione sicurezza dei rischi, superando il contorto percorso burocratico degli Enti locali
La continuità nell’incarico all’Assessore Leanza avrebbe costituito per tutti gli operatori della scuola un segno di attenzione verso il settore della scuola, tanto delicato, e tanto complesso, anche per le ataviche trascuratezze e mancanza di forte progettualità. Negli anni la scuola siciliana ha perso tante opportunità ed è rimasta indietro, nonostante il forte impegno degli operatori che, in trincea, faticano ogni giorno, superando difficoltà ed ostacoli, scrivendo dritto su righe storte.
Vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole”  non è solo una terzina dantesca e “noi chiniam la fronte…” ma, se la democrazia non è una parola vuota di significato, ci sia consentito esprimere dissenso a tale decisione, della quale non si comprendono le motivazioni.
Signor Presidente, La invitiamo ad incontrare gli operatori della scuola e, auspicando stabilità al “Lombardo ter”, ci dica quali sono le progettualità verso le quali ciascuno di noi dovrà tendere, in una convergenza e sinergia di interventi e di azioni concrete.
Dall’esterno della stanza dei bottoni sembra proprio che la scuola siciliana conti ben poco e quindi. come pedina di dama, potrà essere facilmente scambiata di posto e di colore, dimenticando forse che è proprio il motore della scuola che alimenta e garantisce lo sviluppo della terra di Sicilia nel commercio,nel turismo e nelle infrastrutture.
Auspichiamo che l’Assessore Centorrino possa ben presto rendersi conto dei bisogni prioritari della scuola siciliana nell’ambito dell’edilizia scolastica e della sicurezza degli edifici, così pure della necessità di “sostenere con adeguati contributi le eccellenze della scuola siciliana, portandole a modello regionale e nazionale e consentendo così un efficace riscatto e non solo di immagine della terra di Sicilia, che non è solo mafia e sottosviluppo.
La festa della Regione che è stata formalizzata nel calendario scolastico avrà quest’anno una particolare rilevanza e costituirà una positiva occasione per rileggere il percorso  dell’autonomia siciliana e dei primi dieci anni di autonomia formale, assegnata alle singole scuole. Il 15 maggio arriverà presto nello scorrere dei giorni, così pure  si fa presente che i tempi della scuola non possono restare vincolati ai tempi della burocrazia dei bilanci, rinviati per intestine lotte di fazioni politiche.
Dare attenzione alla scuola significa agevolare e non rallentare la macchina organizzativa che ha tempi e scadenze definite.
Ci consenta , Signor Presidente-Governatore, tale sfogo ed auspichiamo che lavorando insieme e senza preconcetti, si possano conseguire quei traguardi e quelle mete che sono comuni nella progettualità del Governo siciliano.
Leggo con soddisfazione ed una certa invidia come “per il governo della Regione Lombardia la chiave dello sviluppo è l’educazione , tanto è vero che negli investimenti nel campo dell’istruzione è all’avanguardia sostenendo la libertà, di scelta, il diritto allo studio e gli studenti meritevoli.”
I ragazzi siciliani sono forse figli di un “dio minore” ?
Le difficoltà finanziarie  in cui versano gli Enti Locali costringono le Amministrazioni comunali ad operare dei tagli e dei risparmi a scapito delle fasce deboli della società civile e la scuola è considerata tale; e  quindi soggetta a riduzione di spese e di investimenti,  sol perché non produce  un immediato e diretto “ritorno” in termini di voti e di consenso politico.
Si potrà  modificare a tale sistema  perverso che arreca solo danno e produce lievitazione di costi e spese aggiuntive? Perché un servizio prestato all’Amministrazione deve costare due o tre volte  di più della stessa prestazione rivolta ad un privato?. Perché non si devono rispettare i tempi dei pagamenti e rende agili le procedure amministrative?
Sarebbe auspicabile che le somme destinate all’istruzione giungano direttamente alle scuole,  entro il mese di luglio agosto,senza il circolo vizioso di Provincia e Comune , cos’ da poter garantire l’espletamento delle funzioni, dei compiti e dei servizi necessari per il buon andamento della scuola. e che i Comuni e le Province provvedano alle progettualià trasversali (edilizia e arredi) verificando il corretto uso delle somme assegnate  alle  singole scuole per la manutenzione degli edifici ed  il funzionamento amministrativo e didattico.
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La scuola siciliana è ricca di potenzialità  e di risorse non del tutto adeguatamente valorizzate, è capace di “dare le ali all’utopia della Regione ”  veramente autonoma nel darsi delle regole che rispondano alle esigenze specifiche del territorio ed ai bisogni della gente.
La nuova mentalità e la nuova cultura passa attraverso la formazione scolastica e dovrà produrre  tra gli studenti, cittadini di domani, la modifica dei comportamenti nel modo di pensare, di sentire e di agire..
Non si attendono grandi miracoli, ma segnali innovativi e cambiamento di tendenza nello snellimento del carro burocratico regionale e nell’efficienza dei servizi.

Giuseppe Adernò
Preside Istituto “Parini” Catania







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