L’Accademia degli Zelanti e dei Dafnici e il Lions Club di Acireale hanno organizzato un incontro per ricordare
Leonardo Sciascia. Le relazioni sono state tenute da: MATTEO COLLURA, giornalista del Corriere della
Sera: “La lezione di Sciascia”, MICHELANGELO PATANE', Procuratore della Repubblica Aggiunto di
Catania: “Sciascia e la mafia”. GIUSEPPE SAVOCA, ordinario di Letteratura italiana moderna e contemporanea,
Università di Catania: “Sciascia tra
la Sicilia
e l'Europa”.
"Sciascia affonda così profondamente le proprie radici nell'isola natia che i suoi libri (come quasi
tutti i romanzi siciliani) sembrano essersi scritti da soli, generati da ricordi di famiglia e da scambi di
pettegolezzi e di reminiscenze di piazza, al caffè o al circolo dei nobili, senza alcun contributo inventivo
importante del loro autore. Il suo incandescente odio del male e il suo amore per la libertà e
la ragione splendono in filigrana nella sua prosa sobria e pacata come la testa di Minerva nelle banconote
banconote da mille lire guardate contro luce, ma alla fine l'amore per la terra natia riesce ad abbracciare
ogni cosa, i suoi orribili vizi come le sue virtù. E così egli contempla con eguale affetto e compassione
il paesaggio bruciato dal sole, le case in sfacelo, i palazzi dei principi, le strade cosparse di
rifiuti, i bambini affamati che rubano, le vittime miserabili di un' oppressione secolare, i preti ignoranti
la crudele tirannide della mafia e le sue vittime, come se fosse fiero del fatto che questi guai
climatologici, queste catastrofi storiche, questi eroici atti di rassegnazione e questi delitti
mostruosi possono avvenire soltanto tra la sua gente. Ma è questo atteggiamento, unito al fatto
che egli non propone infallibili panacee politiche, a impedire che i suoi libri diventino dei meri pamphlet
scritti bene come tante altre opere analoghe".
Luigi Barzini da AKIS