Preoccupazione per il DDL Aprea: troppo potere ai presidi?
Data: Sabato, 19 dicembre 2009 ore 19:08:38 CET
Argomento: Opinioni


 

Per chi, come noi, crede fermamente nella centralità della funzione docente in qualsivoglia processo educativo, non può non destare preoccupazione il ddl 953 detto Aprea che, benché fermatosi nel suo iter parlamentare, incombe sul futuro prossimo degli insegnanti italiani.

In quel progetto di legge infatti la funzione del docente diventa marginale, solo tecnica, a tutto vantaggio delle attribuzioni del consiglio di indirizzo, vero organo propulsore della istituzione scolastica.

Ad esso infatti vengono assegnati:

-         compiti di indirizzo
-         approvazione dello statuto dell’istituzione scolastica
-         deliberazione del regolamento sul proprio funzionamento
-         deliberazione del POF
-         approvazione del programma annuale
-         deliberazione del regolamento di istituto
-               designazione del nucleo di valutazione del servizio scolastico 

Al suo interno i docenti sono in numero pari a quello dei genitori; i componenti sono da un minimo di sette ad un massimo di undici; tra di loro ci sono il DS e il DSGA quali membri di diritto; massimo due componenti esterni e, nelle scuole superiori, anche studenti. Genitori, docenti, esterni, studenti sono nominati secondo regole stabilite da ciascuna scuola e inserite nel Regolamento deliberato dal consiglio di indirizzo stesso che elegge anche il presidente tra i genitori o gli esterni. E’ evidente che, lasciandosi libere le singole istituzioni di regolamentare la costituzione del massimo organismo di autogoverno, si otterrà una frammentazione totale del sistema a livello nazionale con conseguenze importanti su tutta l’organizzazione scolastica e anche, riteniamo, sull’offerta formativa complessiva e sugli esiti di preparazione degli allievi.

Da notare con preoccupazione il fatto che il POF, ora di competenza del collegio docenti, viene proposto dal solo DS, come proposti dal DS sono il programma annuale, il conto consuntivo, il regolamento di istituto, i componenti del nucleo di valutazione del servizio scolastico, accordi e convenzioni con soggetti esterni.  

Il ddl pone una distinzione tra funzioni di indirizzo (di competenza del consiglio di indirizzo), funzioni di gestione (del DS) e funzioni tecniche (dei docenti).

Sparisce il collegio docenti e quanto a quell’organo veniva assegnato in termini di democrazia e centralità dell’azione didattico-educativa. Nella prima stesura della legge tuttavia tale collegio era previsto e ad esso spettava l’elaborazione del POF oltre che le regole della propria organizzazione interna. C’è da chiedersi a quale esigenza politica, di maggioranza o di opposizione, sia stata sacrificata la dignità dei docenti italiani.

Buon per noi che la legge abbia subito uno stop; nella confusa situazione politica del momento ci auguriamo che il futuro possa portare una modifica di tale norma.

Infatti, se dovesse rimanere l’attuale formulazione, la gestione della scuola diventerebbe un fatto eminentemente verticistico e manageriale, affidato alla iniziativa del capo di istituto e all’organo di gestione, vero consiglio di amministrazione, nell’ottica della privatizzazione della pubblica amministrazione che, si illudono, possa rimediare ai mali in essa esistenti.

I docenti, nel ddl in esame, esplicano la loro funzione nei consigli dei dipartimenti le cui modalità di costituzione e funzionamento tuttavia, ancora una volta, sono disciplinate dal regolamento di istituto deliberato dal consiglio di indirizzo su proposta del DS. 

Altra umiliazione per gli insegnanti è contenuta nell’ultimo articolo, il 17, con il quale  si introducono i consigli delle autonomie scolastiche sia a livello regionale che nazionale: in essi sono presenti i rappresentanti dei dirigenti e dei presidenti dei consigli di indirizzo; mancano quelli dei docenti….

Rinviamo ad una prossima riflessione gli articoli relativi ai concorsi per il reclutamento dei docenti e all’articolazione della professione docente.

16-12-2009 Flora Villani - Associazione Professione Insegnante







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