BERLUSCONI AGGREDITO A MILANO: LA GELMINI SCONCERTATA
Data: Luned́, 14 dicembre 2009 ore 10:22:41 CET
Argomento: Comunicati


Gelmini. Fermiamoci in tempo


Il ministro Gelmini era a due passi dal presidente del consiglio quando è avvenuta l'aggressione che ha ferito Berlusconi.

Intervistata dal "Giornale", il ministro, ancora spaventata per l'accaduto, ha raccontato che la scorta ha provveduto a portarla via di peso e che la folla sembrava intenzionata al linciaggio dell'aggressore.

"C'è un clima di aggressione verbale al presidente del consiglio - ha dichiarato Gelmini - che diventa anche incitazione all'odio. È importante ribadire il rispetto delle istituzioni, sottolineando che il premier è una figura istituzionale che rappresenta il Paese".

Al giornalista che le chiedeva se avesse paura per la sua incolumità, date anche le condizioni personali (incinta di cinque mesi), il ministro ha dichiarato: "Ho paura di una stagione di disordini come negli anni Settanta, che mette a rischio la sicurezza delle persone. Si rischia continuamente lo scontro fisico. Ogni giorno abbiamo a che fare con frange estremiste che creano scontri e problemi di sicurezza, si teme sempre di arrivare alla rissa. Ad agire sono esponenti della sinistra radicale e dei centri sociali, persone che scatenano un clima di odio contro le persone".

"Proprio in queste ore - ha detto il ministro - parlavo con il sindaco, Letizia Moratti, che mi parlava della responsabilità dei centri sociali nei gravi fatti di piazza Fontana. Non è possibile che a ogni manifestazione ci sia gente che urla, lancia invettive e parolacce".

"Il dissenso rispetto a provvedimenti normativi non graditi e il diritto di critica vanno tutelati, ma gli atti violenti devono essere impediti. Io dico: fermiamoci, finché siamo in tempo".







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