IMMISSIONI IN RUOLO E PENSIONAMENTI
Data: Mercoledì, 05 gennaio 2005 ore 17:16:58 CET
Argomento: Opinioni


IMMISSIONI IN RUOLO E PENSIONAMENTI

 

E' triste fare calcoli, ma necessario. Dovrebbero essere più di 16 mila, secondo le previsioni del Miur, gli insegnanti statali che presenteranno entro il 10 gennaio prossimo domanda di pensione per lasciare il servizio anzitempo, senza contare quelli che comunque dovranno lasciare d’ufficio il servizio per raggiunti limiti di età.

Per questa uscita anticipata rispetto al limite di età per pensionamento di vecchiaia (65 anni di età) occorrono normalmente almeno 57 anni di età e 35 di servizio con versamento contributivo.

Le donne - ampia maggioranza nella scuola - possono lasciare il servizio a 60 anni di età, anche con anzianità contributiva inferiore a 35 anni (bastano 20 anni di contributi).

A questi 16 mila che dovrebbero lasciare per dimissioni si aggiungono altri 6 mila che hanno raggiunto il limite di età dei 65 anni, per un totale complessivo di circa 22 mila docenti.

Nei prossimi anni inoltre dovrebbe aumentare il numero di pensionamenti per raggiunti limiti di età, triplicando tra cinque anni la previsione attuale e raggiungendo addirittura le 26 mila unità nel 2011/2012.

Ora logica vorrebbe che, a fronte di questa inaspettata(?!) fuga dalla scuola, si rimpinguassero le forze in uscita con altrettante forze in entrata. Per quello che riguarda le assunzioni a T.I. nel prossimo anno, il testo della Finanziaria 2005, non prevedendo blocchi per il reparto scuola, ci convince che le nomine in ruolo ci saranno e che faranno anche parte del piano pluriennale richiesto dalla Legge 143/04. Peraltro si avvicinano le politiche del 2006...e quindi...

Per quanto concerne la modifica della tabella di valutazione dei punteggi in GP (Leggi 143/04 e 186/04), sia in termini di retroattività che in termini di supervalutazione del servizio, ci saranno modifiche? Ai posteri l'ardua sentenza. Certo i tempi necessari all'iter di una legge in materia appaiono ormai già troppo in ritardo per consentire un'applicazione delle eventuali modifiche in tempo utile per il prossimo aggiornamento delle GP. E poi a chi volete che interessi modificare le Leggi 143/04 e 186/04? Il pasticcio è fatto e non è cosa facile trasformare i parametri di valutazione, vista l'esperienza fatta all'avvio di quest'anno scolastico.

Non dimentichiamoci infine che le opinioni dei giudici dei tribunali regionali devono ora scontrarsi con una legge dello Stato e non più con un decreto o un'ordinanza ministeriale, confermando l'esistenza di tante giustizie, forse tutte una più ingiusta dell'altra.

Buon riposo, dunque, a quanti vanno via e buona fortuna a quanti sperano (Spes ultima Dea) di prima o poi sotituirli.

Silvana La Porta

 







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