TEATRO STABILE: L'8 DICEMBRE AI BENEDETTINI FRANCESCO DE GREGORI
Data: Domenica, 06 dicembre 2009 ore 15:33:16 CET
Argomento: Comunicati


Te.St – Librinscena
 
evento straordinario
 
Martedì 8 dicembre 2009, ore 18, Monastero dei Benedettini, Auditorium "De Carlo"
 
"… e qualcosa rimane ..."
 
Pierluigi Battista intervista Francesco De Gregori
 
Francesco De Gregori visto da vicino attraverso le domande di Pierluigi Battista
 
CATANIA – Francesco De Gregori visto da vicino. Un frammento di Rimmel, forse la più amata tra le tante canzoni cui ha legato la sua leggenda, dà il titolo all’evento straordinario “… e qualcosa rimane...”, che il giorno dell’Immacolata, a Catania, vedrà protagonista l’artista romano insieme a Pierluigi Battista, prestigiosa firma del giornalismo italiano.
L’incontro rientra nel ciclo Test-Librinscena, organizzato dal Teatro Stabile, che si avvale per l’occasione della collaborazione della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università. Sarà il direttore dello Stabile Giuseppe Dipasquale ad introdurre l’atteso appuntamento, ad ingresso libero fino ad esaurimento di posti, che sarà ospitato l’8 dicembre alle ore 18 nell’Auditorium De Carlo, all’interno del Monastero dei Benedettini. Il “principe” parlerà di sé e della sua “Italia che resiste”. Di impegno civile e itinerari artistici. Per ripercorrere una parabola che si distende dal '68 a oggi: gli esordi sulla ribalta del Folkstudio, dove approdò appena sedicenne insieme ad Antonello Venditti ed altri talenti della “scuola romana”; il successo degli anni 70, la piena maturità che ancora lo vede intensamente impegnato.
L’iniziativa dello Stabile etneo sarà perciò un richiamo irresistibile per l’esercito di fan che da più generazioni amano l'autore graffiante e polemico di Alice non lo sa, Bufalo Bill, Viva l'Italia,  Titanic, La Donna Cannone, Amore nel Pomeriggio, Per Brevità Chiamato Artista. Un’occasione da non perdere, tanto più considerando la naturale ritrosia di De Gregori e la sua indifferenza alla costruzione di un'immagine filtrata dai media. Il ricordato soprannome di "principe" della canzone italiana gli deriva piuttosto dal carattere per certi versi elitario della sua musica e ancor più dei suoi versi. Tanto che non è facile dire se prevale in lui il musicista o il poeta, i cui testi si leggono anche a scuola, sui libri di testo. Forse perché queste liriche rivelano la conoscenza della letteratura poetica europea del novecento, come si conviene ad un intellettuale che ha preso le mosse dal ricco bagaglio culturale personale e dall’innata ispirazione poetica, approdando a creazioni dall’intensa forza evocativa.
Ritroveremo inoltre il De Gregori cultore della musica popolare, discepolo dei mitici  folksinger d'oltreoceano, Bob Dylan, Leonard Cohen, Simon & Garfunkel. Una lezione fatta propria che lo pone tra i massimi esponenti della canzone d’autore italiana, con il suo stile di comporre e interpretare testi disseminati di metafore e fors’anche ermetici per via dell’ardita costruzione logica e sintattica. I suoi sono racconti rivestiti di una musica innovativa e raffinata, dalla complessa struttura. Per trattare temi forti, dal lavoro all’impegno sociale, dal rapporto di coppia a memorabili ritratti femminili.
A Catania, De Gregori risponderà alle domande del quasi coetaneo Pierluigi Battista, anch’egli romano, editorialista del “Corriere della Sera”, di cui è stato vicedirettore dal 2005 al marzo di quest’anno. Non solo giornalista, ma anche scrittore e conduttore televisivo, Battista ha condotto il programma di approfondimento  Batti e Ribatti su Rai Uno, e ben tre edizioni della trasmissione  Altra Storia su La7. Dal 2009 firma "Finale di partita", rubrica di attualità e costume su Magazine, settimanale del quotidiano di via Solferino, recentissimamente tornato al titolo originario Sette.






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