IMMISSIONI IN RUOLO A RISCHIO...CAUSA PERFEZIONAMENTO!

Avevano proprio ragione i latini. Ubi maior, minor cessat. Quando sopraggiunge una questione di maggiore importanza, la meno grave va a farsi friggere. Così è stato anche, da qualche mese a questa parte, per le graduatorie permanenti: grande scalpore per il doppio punteggio nelle scuole di montagna, e poca, pochissima attenzione alla questione dei corsi di perfezionamento, che invece rappresentano un problema notevole.

Faccciamo un salto indietro. la "vexata" legge 143/2004 prevedeva l'attribuzione di tre punti per ogni corso di perfezionamento, nelle graduatorie permanenti di terza fascia. Oh, oh, hanno dunque mormorato i malcapitati supplenti non molto perfetti: io non ho frequentato (on-line o no) alcun corso di perfezionamento, non sono perfezionato...ahi, ahi! E infatti questa "innovazione" ha determinato diversi mutamenti di posizione negli elenchi dei poveri precari, la perdita di competitività di alcuni di loro e, in alcuni casi, addirittura la mancata immissione in ruolo. Eh, sì: perchè spesso...per un punto Martin perse la cappa!

Adesso però la questione sembra prepotentemente riaprirsi: il Rettore dell'Università di Firenze e il Consiglio Universitario Nzionale hanno decretato che, per essere considerati annuali, i corsi di perfezionamento devono dare titolo a non meno di 60 crediti formativi, in pratica l'equivalente di 1500 ore di studio. Risultato: tutti coloro che hanno presentato titoli mancanti di questo requisito...non avrebbero diritto ai tre punti, con la funesta conseguenza che, cambiata la disciplina, dovrebbero considerarsi decadute le immissioni in ruolo di quest'anno.

E dinanzi a tale amletico dilemma il Miur sapete cosa fa? Tace, senza spiegare quali corsi son validi e quali (ahimè) no.Dimostrando che niente è perfetto, tutto è perfettibile...il mondo della scuola più che mai. Buon Natale a tutti voi.

 Silvana La Porta