LETTERA APERTA DI UN DISOCCUPATO INCAZZATO
Data: Mercoledì, 25 novembre 2009 ore 00:00:00 CET
Argomento: Opinioni


 "LETTERA APERTA- Pensiero di un disoccupato incazzato"

 24-11-09| Pubblichiamo la lettera aperta di un collaboratore scolastico di Catania privato del proprio lavoro dai provvedimenti Tremonti/Gelmini.

 

Dal sito  provveditoratoccupato.kt
 
 
Sono stato privato del primo “Emendamento” su cui è fondata la Costituzione della Repubblica Italiana, almeno così si dice: IL LAVORO.
Privato di una soddisfazione, unica, “a mio avviso” che nessun altro lavoro può darti, e per cui andavo fiero alzarmi la mattina ed affrontare chilometri e chilometri per arrivare a lavoro. Il contatto con i giovani, i ragazzi, i bambini, i vostri e i nostri figli, insomma chiamateli come volete, io li chiamo “futuro dell’umanità”, che tra l’altro stiamo contribuendo a distruggere su tutti i fronti, violando anche i loro diritti, non ultimo quello dello studio, compito affidato ai Docenti, e quello della sicurezza e dell’igiene affidati ai Collaboratori Scolastici.
Privato della dignità e dell’orgoglio di essere un lavoratore e di conseguenza un buon marito e padre di famiglia, con questo non voglio dire che non lo sono, ma sfido a chiunque, senza un lavoro a far reggere la serenità in una famiglia, dove le necessità sono tante e che senza un lavoro è difficile mantenerle.
Senza un lavoro dignitoso non mi resta altro che: o la criminalità, condizione per cui si finisce in galera o ammazzati, o andare a lavorare in nero, come spesso sempre accade e morire cadendo da una impalcatura non a norma e fine della storia.
Piuttosto che morire così, preferisco morire di “fame”, condizione che mi è stata creata da questo “Governo” dove i Sig. Onorevoli che ne fanno parte, di questi miseri e quotidiani problemi non ne hanno, visto che guadagnano qualcosa come “15-20 mila” euro al mese (quelli che si sanno) e va in pensione con una sola legislatura, quando invece la “Plebaglia” (quella che li elegge e li mantiene) cioè noi, và in pensione dopo almeno 35 anni di duro lavoro con poche “centinaie di euro” al mese sempre se all’INPS sarà rimasto qualcosa. Non dimentichiamo che questa gente che ci governa ci sta affondando nella povertà più totale e non si chiedono mai (questo è assurdo) ma come diavolo fanno ad arrivare alla fine del mese con questi miseri stipendi?
Ditemi a chi devo dire grazie di tutto ciò? Ai Governanti di destra, a quelli di sinistra, al Presidente della Repubblica, alla Prima Repubblica, alla Seconda Repubblica, o a mio padre colpevole di non essere stato né un politico, né un imprenditore, né un mafioso, né un rettore, né un primario, ecc. ecc., ma di essere stato un povero cristo lavoratore fino a 60 anni.
Basta gossip, scontri politici, trans, prostituzione, corruzione, appalti truccati, infiltrazioni mafiose, politici indagati, furbetti del quartiere, attacchi politici e mediatici dall’una e dell’altra parte; chiedo delle risposte ed un lavoro, il mio, che mi restituisca la mia dignità e le condizioni morali ed economiche, per avere e dare un futuro anche ai miei figli qui in ITALIA e non altrove, pensiero che sto valutando da tempo. Vedete una volta scappavano, come si suol dire, solo i cervelloni, ma erano altri tempi, adesso siamo caduti così in basso, che anche un misero “bidello” si è rotto i coglioni di questa Italia.
Per favore ridatemi il mio lavoro e tanti, tanti, ma tanti motivi affinchè la mia anima inizi a gridare “VIVA L’ITALIA” ed esserne orgoglioso.

F.to
Salvo Capuana
(un collaboratore scolastico
precario “disoccupato”)






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