Scuola, i precari agli studenti: 'Fate bene ad occupare gli istituti'
Data: Lunedì, 23 novembre 2009 ore 00:15:00 CET
Argomento: Comunicati


Mentre i sindacati della scuola non sembrano volersi ricompattare, sembra costituirsi attorno all’asse studenti-precari il raggruppamento più agguerrito contro le riforme in atto nel settore dell’istruzione: dopo che nelle ultime settimane le due `categoriè, studenti e personale precario scolastico e universitario, si sono ritrovate in più occasioni assieme nelle contestazioni di piazza, oggi il "Coordinamento precari scuola Roma" ha reso pubblico un comunicato di sostegno nei confronti delle lotte studentesche di occupazione degli istituti in corso in questi giorni.

Il Cps romano «sostiene tutte le occupazioni - si legge nel testo - portate avanti con coraggio e determinazione da parte degli studenti medi di fronte ad un attacco durissimo nei confronti della scuola pubblica e della condizione lavorativa e professionale di tutto il personale della scuola».

Le rivendicazioni espresse dagli studenti, contrari alla decisione di alcuni dirigenti scolastici di assegnare automaticamente il 5 in condotta a tutti coloro che praticano occupazioni degli istituti, vengono raccolte in pieno dal personale non di ruolo: «Stigmatizziamo in questo scenario - continua il comunicato - l’adozione di tutte le misure repressive a partire dal cinque in condotta, in quanto ennesimo atto intimidatorio volto a distogliere l’attenzione dai reali problemi della scuola e dalla necessaria lotta comune per risolverli».

Secondo i precari non si possono scaricare sui protagonisti della scuola, studenti e lavoratori, le conseguenze derivanti dai tagli decisi dal governo: «Le vere forme di illegalità presenti nella scuola - spiegano - sono quelle determinate dalle scelte governative: l’aumento del numero di alunni per classe; la mancanza di sicurezza negli edifici scolastici aggravata dal licenziamento del personale ata».

Sotto accusa anche «il mancato rispetto delle basilari norme contrattuali: dai gravi ritardi nella retribuzione dei docenti al mancato rispetto delle procedure di nomina di supplenti nel caso di assenza del titolare». I Coordinamento denuncia infine «la mancanza di spazi e infrastrutture adeguate all’adempimento delle attività didattiche».

da Lastampa.it







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