Esito incontro al MIUR / Si apre un'intensa fase di negoziato (21/11/09-12:00)
L'incontro di mercoledì 18 novembre, che faceva seguito a quello avvenuto la settimana precedente con la presenza del ministro Gelmini, ha avuto carattere sostanzialmente interlocutorio, essendosi prevalentemente limitato all'individuazione dei temi ritenuti prioritari, su cui attivare specifici "tavoli di confronto tecnico".
La riunione ha offerto, tuttavia, l'opportunità per ribadire alcune questioni poste con forza dalla CISL Scuola nel corso dell'incontro con il Ministro, in particolare sull'avvio della riforma del II ciclo e ha fatto registrare alcune importanti comunicazioni da parte dell'Amministrazione.
Il Capo Dipartimento per l'Istruzione, dott. Giuseppe Cosentino, infatti, nella sua comunicazione di apertura ha accennato all'imminente pubblicazione della direttiva sui collocamenti in pensione ai sensi dell'art. 72 della legge 133/08, essendosi positivamente sciolte le riserve sulla possibilità di derogare dal collocamento forzoso in pensione di chi ha maturato 40 anni di contribuzione, ma attende nel corso del triennio 2009-11 il passaggio ad una successiva classe di stipendio.
Non avrà invece alcuna rilevanza, a differenza di quanto avvenuto lo scorso anno, l'appartenenza o meno a classi di concorso in esubero: in tal modo l'Amministrazione ritiene di poter incrementare il numero delle cessazioni dal servizio, liberando così posti su cui attivare una significativa tornata di assunzioni in ruolo. Al riguardo, è stato ribadito l'obiettivo di una integrale copertura del turn over, nell'ambito di un impegno che il Ministro intende assumere di una più estesa stabilizzazione dei rapporti di lavoro sia per l'area docente che per il personale ATA.
Il Capo Dipartimento ha poi reso noto che il confronto con le Regioni è ripreso sui temi relativi all'attuazione del Titolo V, annunciando un "incontro tecnico" in avvio della prossima settimana che dovrebbe preludere alla ripresa e alla conclusione del confronto in sede politico. Obiettivo del confronto è, fra l'altro, individuare soluzioni che assicurino in prospettiva una più stretta correlazione fra la gestione dell'organico e gli interventi sulla rete scolastica.
Facendo riferimento all'imminente avvio della riforma del secondo ciclo, il Capo Dipartimento ha confermato che i nuovi indirizzi potranno essere attivati, ove occorra, nell'ambito dell'attuale modello organizzativo degli Istituti di Istruzione Superiore (IIS), rinviando ad una fase successiva l'eventuale costituzione di istituti ad indirizzo unitario, ferma restando ovviamente la competenza esclusiva delle Regioni nel "disegno" degli assetti delle istituzioni scolastiche.
Accennando alle misure straordinarie per il personale precario - essendo in quel momento in corso la seduta del Senato che ha concluso l'iter di conversione in legge del decreto-legge 134/09 - è stata annunciata la pubblicazione di una nota contenente precise indicazioni per un corretta gestione delle intese regionali.
Il dott. Cosentino ha comunicato, inoltre, l'avvenuta espressione di parere favorevole da parte del Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF) sullo schema di Regolamento concernente la formazione iniziale del personale docente, sottolineando l'urgenza di provvedere in tempi rapidi alla definizione della nuova disciplina del reclutamento.
Il Capo Dipartimento, infine, si è soffermato sulla questione della valorizzazione del merito e delle modalità di gestione delle risorse che l'art. 64 del decreto-legge 112/08 rende a tal fine disponibili, attraverso il reinvestimento di una quota pari al 30% delle economie realizzate nel triennio 2009/10 - 2011/12 con la manovra sugli organici. Al riguardo, è stata riportata la volontà del Ministro di seguire la via negoziale e del confronto fra le parti, escludendo interventi unilaterali di natura legislativa: secondo il MIUR alla questione del merito, pur evidentemente collegata alla complessiva disciplina contrattuale, deve essere riconosciuta una specificità derivante anche dalla destinazione di risorse mirate e sulla quale, in ogni caso, è urgente portare a qualche esito una riflessione che si è lungamente protratta nel tempo, interessando più di una tornata contrattuale.
In conclusione, sono stati proposti alcuni "tavoli di confronto" sulle seguenti materie:
- nuovi ordinamenti e misure di accompagnamento;
- reclutamento del personale docente;
- valorizzazione del merito;
- organici e autonomia delle scuole.
Ad essi si aggiunge quello già previsto in parallelo al "tavolo sulla mobilità", per le ricadute che in tale ambito derivano dalla nuova strutturazione delle classi di concorso.
La CISL Scuola, nel dichiarare la propria disponibilità all'attivazione dei "tavoli di confronto"
- ha sottolineato come la pratica di corrette e costruttive relazioni sindacali rappresenti da sempre una precisa scelta di comportamento per un'organizzazione la cui identità si fonda sul primato della contrattazione. In questo senso la CISL Scuola vuol leggere nell'apertura dei "tavoli negoziali" una scelta di metodo, non sempre chiaramente e convintamene espressa dalla controparte, su cui pertanto non solo offre disponibilità, ma rivendica continuità e coerenza di impegno;
- ha ribadito le condizioni che devono concorrere a rendere praticabile l'avvio della riforma del secondo ciclo dal prossimo anno scolastico: un avvio che deve essere circoscritto alle sole classi prime; essere contestuale per tutte le tipologie di istituto (licei, tecnici, professionali); essere accompagnato da una revisione dell'entità e dei tempi della manovra sugli organici; essere sostenuto da forti misure di accompagnamento;
- si è detta disponibile, sulla valorizzazione del merito, ad avviare un confronto che in ogni caso deve trovare l'indispensabile raccordo con il rinnovo del CCNL, di cui la questione del merito rappresenta un aspetto non isolabile dal contesto di una generale rivalutazione delle retribuzioni di tutto il personale. Ricondurre la materia all'ambito del negoziato, oltre a rappresentare una scelta rispondente a criteri di corretta individuazione delle prerogative e delle competenze, offre maggiori garanzie rispetto al rischio di indebite forzature o enfatizzazioni su temi che richiedono, invece, la capacità di individuare e costruire soluzioni sostenute quanto più possibile da ampi margini di condivisione.
Nel corso dell'incontro è intervenuto anche il Capo Dipartimento Programmazione e Risorse, dott. Giovanni Biondi, per una specifica e dettagliata illustrazione delle iniziative avviate dal MIUR per l'informazione e il coinvolgimento delle scuole sulla riforma del II ciclo.