CONCORSO DIRIGENTI SICILIA: UNA SOLUZIONE CI SAREBBE...
Data: Domenica, 08 novembre 2009 ore 00:00:00 CET
Argomento: Opinioni


“NON INCIDE…”

Come dire “non expedit”, le sentenze della Magistratura “non servono”,
valgono poco o nulla per il potere politico, costituiscono solo un “contorno”,
un optional. E’ quello che il recente emendamento salva-dirigenti scolastici (
nominati dall’ultimo concorso ordinario svoltosi in Sicilia, annullato da due
sentenze del CGA) passato alla Camera sembra avvalorare; recita testualmente :
“L'annullamento di atti delle procedure concorsuali ordinarie e riservate a
posti di dirigente scolastico indette antecedentemente all'emanazione del
decreto del Presidente della Repubblica 10 luglio 2008, n. 140, non incide
sulle posizioni giuridiche acquisite dai candidati dei predetti concorsi che in
quanto vincitori o idonei sono stati assunti in servizio. “.
E le sentenze di “annullamento” del concorso del CGA?.. nulla, carta
straccia, “NON INCIDONO”!; e le ingiustizie perpetrate nei confronti dei
candidati “in regola” con i requisiti richiesti dal Bando (vistisi scavalcare
da un manipolo di facinorosi senza titoli adeguati –né culturali, né di
servizio, prima ammessi con riserva, poi promossi, in seguito prosciolti,
quindi nominati Dirigenti Scolastici)? E le palesi iniquità di trattamento
emerse nell’operato della Commissione in sede di correzione delle prove
scritte?...  E le “angherie” messe in atto dalla stessa commissione in sede di
colloqui orali per “eliminare” tanti concorrenti in regola con tutti requisiti
richiesti e poi bocciati con insufficienze RISIBILI di 18, 19 e anche 20 /30,
pur in presenza di alte valutazioni espresse dagli stessi commissari d’esame in
sede di valutazione delle prove scritte…? Nulla!  … non incide…; al massimo per
i ricorrenti che hanno in atto un ricorso pendente un altro emendamento
successivo recita: “I candidati che conseguono l'idoneità a seguito della
rinnovazione degli atti delle procedure selettive di cui al comma 4-septies, in
esecuzione di sentenze del giudice amministrativo, sono inseriti con il
punteggio spettante nelle pertinenti graduatorie e nominati sui posti vacanti e
disponibili a decorrere dall'anno scolastico 2010-2011. “.
Intanto la “rinnovazione degli atti” da parte dell’Amministrazione non
consente più l’imparzialità e l’anonimato dei candidati; nessuna rinnovazione
avvenuta sinora ha cambiato in meglio il Verdetto, anzi lo ha aggravato;
sottoporre peraltro a ulteriore giudizio candidati già “beffati” sarebbe come
restituire i prigionieri feriti ai loro aguzzini. Ma cosa importa!, bisogna
solo salvare coloro che sono stati già nominati per… evitare il “caos” nelle
scuole, vincitori “ope legis” di un concorso annullato con sentenza passata in
giudicato.
Non sarebbe invece più “equo”, non dico giusto, che i nostri parlamentari
salvassero la faccia ristabilendo un minimo di Equità, consentendo nell’
emendamento anche a coloro che hanno un ricorso pendente in quanto non hanno
accettato sin dall’inizio i verdetti di una commissione “illegittima” (vedi
sentenze del CGA), e hanno speso tempo ed energie nonché vissuto frustrazioni
inaudite, per poi vedere avvalorate dal CGA con due sentenze i sospetti e le
incongruenze già evidenziate, di rientrare in coda alla graduatoria con gli
stessi punteggi già attribuiti, un corso di formazione e un colloquio finale?
Inutile rifare gli scritti, li dovrebbero allora rifare anche i Dirigenti
Scolastici già nominati; inutile altrettanto rifare gli orali.
Solo così se non sarà la Giustizia a trionfare lo sarà quanto meno l’Equità
di trattamento anche nei confronti di coloro che sono stati “buggerati” da un
concorso poco “trasparente”, che si sono battuti per l’annullamento di un
concorso inficiato da tante “irregolarità”; nessuna altra strada sembra a
questo punto percorribile (chiuderebbe il contenzioso aperto dai Ricorrenti,
eviterebbe ulteriori spese per la rinnovazione degli atti, ecc.) se non da
parte dei Ricorrenti quella di porre la questione della Costituzionalità del
provvedimento e aprire un nuovo contenzioso per il risarcimento dei danni
morali, psicologici, professionali ed economici subiti.

Enzo Cantarella







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