PROFESSORESSA, DA DOMANI…PUO’ STARSENE A CASA!
Data: Mercoledì, 03 novembre 2004 ore 15:50:48 CET
Argomento: Opinioni


PROFESSORESSA, DA DOMANI…PUO’ STARSENE A CASA!

 

Ascoltiamo la voce di una precaria alla quale un bel giorno viene comunicato…by Silvana La Porta

 

 

 

Io ascolto spesso la voce dei precari. Ne  sono circondata ed essi esprimono la parte più avvilita della classe docente, quella alla quale viene spesso riservato il miserando ruolo di tappabuchi. Così talvolta, tra le tante storie che mi vengono narrate, ne scelgo qualcuna, quella che mi appare paradigmatica, inquietante, significativa di un disagio personale e collettivo.

Da una di queste è nata l’intervista che segue…a buon intenditor poche parole!

 

 

 

D. Dunque professoressa, ci racconti un po’ il suo tormentato inizio di anno scolastico. Lei ha preso servizio nei primi giorni di ottobre, su cattedra occupata da un’insegnante in maternità. Come mai così tardi? Non si sapeva prima dell’assenza della docente?

 

R. Beh, dapprima ho pensato che il motivo del mio tardivo reclutamento fosse dipeso, probabilmente, dal tempo materiale che intercorre tra lo scorrimento della graduatoria d'istituto e l'individuazione del docente disponibile. Poi però ho scoperto, non senza un briciolo di incredulità, che la scuola, già dal primo di settembre, sapeva di quegli insegnanti  che non avrebbero potuto ricoprire le cattedre e, di conseguenza, di dover nominare i supplenti.Quindi,l'unica cosa che mi viene da pensare è che la scuola abbia temporeggiato volutamente, magari per risparmiare un po' di soldi. 

 

D. Insomma anche se un po’ in ritardo lei è stata nominata fino al 3 dicembre. Ha firmato regolare contratto?

 

R. Proprio così.

 

D. Fino a quando qualche giorno fa…

 

R. Fino a quando non ricevo da parte della scuola la seguente comunicazione: " Prof.ssa, poichè bisogna rifare le nomine sulla base delle nuove graduatorie d'istituto, lei potrebbe perdere il posto di lavoro ( ma questo lo sapevo già - ho detto tra me e me). Chiedo poi, credendo di fare una domanda superflua, se intanto avrei dovuto continuare il mio servizio in attesa della nomina dell'avente diritto e, con mio grande stupore, mi si risponde che " dovevo starmene a casa ", malgrado il regolare contratto. 

 

D. Risultato: la sua cattedra risulta al momento in attesa…di chissà chi…

 

R. In teoria dell'avente diritto.

 

D. E gli alunni? Perché sottoporli a questi “vuoti” poco propizi?

 

R. Perchè credo che in fondo degli alunni importi ben poco. La scuola del momento si prefigge di migliorare la sua offerta formativa, ma senza tener conto delle reali risorse umane e materiali, così da perdere di vista la sua finalità principale, ossia la centralità dell'alunno e la sua formazione umana e culturale.

 

D. Ma mi diceva che c'è di più...

 

R. Già. Stamattina alle 8,30 ricevo una chiamata da scuola. Non ci crederà...ma mi invitano ad andare subito lì...per tappare un buco, insomma in attesa della collega avente diritto. Per giunta, visto che giungo alle 9,30...mi viene comunicato che dovrò restare un'ora in più!!! Cose da pazzi: di noi precari spesso nessuno ha rispetto e pietà.

 

D. Infine, dulcis in fundo...

 

R. Ebbene sì. Alle 13,00 mi chiamano da un'altra scuola, ubicata molto lontano, dicendo che devo subito dare una risposta, pena la perdita della supplenza. Insomma che cosa  fare? La vita di una supplente è veramente ai limiti del verosimile!

 

D. Cosa vuole augurarsi adesso?

 

R. Di certo la possibiltà di lavorare, ma soprattutto che l'avente diritto sia veramente tale...!

 

                                                           Silvana La Porta

 

 







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