Scuola, Gelmini: ''Crocifisso è simbolo religioso ma anche parte della nostra storia''
Data: Mercoledì, 04 novembre 2009 ore 14:37:52 CET
Argomento: Opinioni


''La Corte europea sbaglia. Il crocifisso in classe non e' soltanto un simbolo religioso ma e' un simbolo della nostra tradizione. Nessuno vuole imporre nulla, chiediamo pero' che non siano cancellati i nostri simboli''. Lo afferma il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini in una intervista a ''La Stampa'' commentando la sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo che ha giudicato irrispettoso il crocifisso appeso nelle aule delle scuole italiane. Decisione contro la quale il ministro ha annunciato ricorso

Il crocifisso, sottolinea ancora il ministro, ''e' certamente unsimbolo religioso ma la sua presenza in classe non significa adesione al cattolicesimo, e' la nostra storia, la tradizione. Le radici dell'Italia passano anche attraverso simboli, cancellando i quali si cancella anche una parte di noi stessi. Purtroppo - aggiunge -quest'Europa che non valorizza il passato dei Paesi ma annichilisce tutto in nome della laicita' desta preoccupazione''.

Il ministro nega quindi che gli alunni di religioni diverse o atei possano sentirsi turbati dalla presenza in classe del crocifisso. ''Non credo - afferma -come non risultano turbati gli studenti cattolici di fronte ai simboli di altre religioni. Sono problemi che vengono sollevati soltanto da alcuni genitori ideologizzati''.

Il governo italiano comunque, annuncia Gelmini, ''ha presentato ricorso contro la sentenza. Nessuno, nemmeno qualche corte europea ideologizzata, riuscira' a cancellare la nostra identita'''. Quanto all'ipotesi che la Corte possa non accogliere il ricorso rendendo definitiva la decisione Gelmini precisa che si sta valutando ''anche questa eventualita' con gli uffici legislativi. E' chiaro che se il ricorso non venisse accolto si aprirebbe un problema serio. E' anche vero, pero', che la nostra Costituzione riconosce, giustamente, un valore particolare alla religione cattolica''.''Non vorrei - conclude - che alcune norme cui si rifanno i giudici della corte di Strasburgo fossero in contrasto con il nostro dettato costituzionale''.

SCUOLA: BONINO, NESSUNO SCANDALO PER SENTENZA UE, GOVERNO RIFLETTA

"Non c'e' nessuno scandalo, nessun furore laicista che ispira la sentenza della Corte europea di Strasburgo. C'e' solo la semplice conferma che i luoghi pubblici sono di tutti. La laicita' e' inclusiva e rispetta tutti". Lo dichiara la vice presidente del Senato, Emma Bonino, commentanto, in un'intervista a 'Il Sole24Ore' la sentenza della corte di Strasburgo sul crocifisso.

"Sollecito il governo -sottolinea l'esponente dei Radicali- a riflettere sul fatto che la sentenza della Corte non va vista come scandalo o una mossa violenta di correnti laiciste, ma con calma e con serenita' di giudizio. Non vanno fatte barricate".(da adnkronos.com)







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