RIFORMA SCUOLA SUPERIORE: EVITARE OPERAZIONI AVVENTATE
Data: Mercoledì, 04 novembre 2009 ore 00:00:00 CET
Argomento: Opinioni


Riforma della scuola Secondaria di secondo grado.

Evitare operazioni precipitose e avventate

 Più saggio rinviare al prossimo anno l'avvio della riforma
I tempi per l’attuazione tecnica e amministrativa non sono sufficienti

dalla Gilda degli insegnanti di Venezia 3.11.2009

Di fronte alla possibilità di una strumentale accelerazione dei processi di riforma della secondaria superiore GILDA-FGU della provincia di Venezia esprime le seguenti critiche e osservazioni.

  • Appare illusorio iniziare l’attuazione della riforma a partire dal prossimo anno scolastico di fronte agli oggettivi ritardi nella definizione di parti fondamentali e integranti dei decreti e dei regolamenti previsti (utilizzo delle quote di flessibilità, introduzione di ulteriori opzioni di concerto con gli enti locali e le parti sociali, revisione delle classi di concorso, ecc.).

  • E’ evidente che in tale contesto tutte le procedure relative all’orienta-mento verso la scuola superiore non possono essere rese operative se non dopo la definizione dei regolamenti attuativi e le conseguenti deliberazioni degli organi collegiali dei singoli istituti scolastici.

  • Si continua a tacere che se la riforma diventasse operativa formalmente a partire dalla classe prima della secondaria superiore si prevede in ogni caso la riduzione generalizzata delle ore nei tecnici professionali in tutte le classi a 32 ore con esclusione dell’ultima classe. Così pure sono previste riduzioni orarie nei licei che hanno attivato da anni sperimentazioni che prevedevano un orario superiore all’impostazione tradizionale (vedi potenziamento delle lingue, piano nazionale dell’informatica, sperimentazioni di storia dell’arte, ecc... Ciò significa che la riforma, invece di prevedere maggiori risorse finanziarie e una adeguata valorizzazione del capitale umano, si basa solo su una drastica riduzione dell’organico e delle risorse finanziarie delle scuole. Si tratta inoltre di una unilaterale modificazione del patto formativo sottoscritto da scuole e famiglie all’atto dell’iscrizione negli anni precedenti, patto che prevedeva un determinato assetto formativo degli istituti prescelti e un determinato numero di ore e di discipline con scansione settimanale.

  • La riduzione degli organici (che potrebbe toccare più di 15.000 cattedre nei prossimi due anni con il passaggio immediato a regime della riduzione oraria) tocca non solo il precariato, ma anche molti docenti di ruolo. Per evitare il collasso delle scuole e degli organici la Gilda degli insegnanti ha proposto l’attuazione dell’organico funzionale di istituto come quota aggiuntiva di organico incardinata alla scuola in cui far rientrare i docenti perdenti posto, senza che dal MIUR venissero risposte a tale richiesta.

  • Manca ancora una chiara definizione degli assetti relativi agli istituti professionali a fronte della richiesta di alcune regioni di rafforzare le possibilità per esse di certificare diplomi regionali triennali o quadriennali, mentre lo Stato avrebbe il compito di certificare le competenze in uscita al quinto anno. In tale contesto i professionali rischiano di implodere scaricando parte dell’utenza sui tecnici e snaturando la distinzione funzionale che dovrebbe intercorrere tra istruzione tecnica e professionale.

  • Mancano informazioni certe circa corsi di riconversione, riqualificazione, eventuali possibilità di mobilità intercompartimentale per il personale eccedente (si pensi ad esempio alla situazione dei docenti di trattamento del testo).

Per tutto questo Gilda degli Insegnanti-FGU della provincia di Venezia considera inopportuno dal punto di vista politico e degli assetti formativi generali di sistema procedere in tempi così brevi all’avvio della riforma. Gilda ritiene inoltre che i tempi per l’attuazione tecnica e amministrativa della riforma a fronte della scadenza delle preiscrizioni fissata alla fine di febbraio 2010 non siano assolutamente sufficienti a dare garanzie di adeguata informazione alle scuole, alle famiglie e ai docenti coinvolti.

La Gilda degli insegnanti di Venezia chiede pertanto che l’attuazione della riforma sia spostata all’anno scolastico 2011-12 attivando nell’anno scolastico 2010-11 tutte le procedure e le verifiche relative al suo funzionamento in un’ottica di sperimentazione e di reversibilità.



 

Venezia, 3 novembre 2009

Gilda degli Insegnanti – FGU
della Provincia di Venezia







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