GELMINI: NESSUN RINVIO PER LA RIFORMA DELLE SUPERIORI
Data: Giovedì, 29 ottobre 2009 ore 00:00:00 CET
Argomento: Comunicati


Gelmini, nessun rinvio
 per la riforma delle superiori

Giovedì si esprimerà la conferenza Stato-Regioni

 La Stampa 28.10.2009
 ROMA
 Il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, è sempre più determinato, malgrado i tempi ristretti, a far approvare la riforma della scuola secondaria superiore già dal prossimo anno scolastico: «Giovedì il testo di riforma - ha detto il responsabile dell’Istruzione - dovrebbe finalmente approdare in conferenza Stato-Regioni che darà il suo parere». «Presto lo faranno anche le commissioni parlamentari - ha continuato Gelmini - che stanno esaminando il testo: sì, la riforma - ha detto convinto il ministro - partirà nel 2010».
 Rispetto alle tante novità normative che il Governo si appresta ad introdurre, il ministro ha detto, durante la registrazione di una puntata del Maurizio Costanzo Show, di tenere particolarmente alla riforma dell’istruzione tecnica e professionale: «Alcune regioni - ha spiegato Gelmini - risultano del tutto carenti rispetto a questo tipo di istituti. La scuola è stata per troppo tempo autoreferenziale; è tempo di introdurre delle novità che superino il centralismo burocratico che la penalizza. E la pochezza delle risorse non può essere un alibi».
 Sollecitato da Alfonso Signorini, direttore della rivista settimanale “Chi”, che ha definito «vergognosa la mancanza di cultura musicale della scuola italiana», il ministro ha detto che la riforma delle superiori introdurrà «una sperimentazione del liceo musicale» che servirà anche a colmare questa lacuna. «Proprio attraverso l’introduzione dei licei musicali ricostruiremo - ha specificato il ministro dell’Istruzione - un continuum di formazione musicale attraverso l’attivazione di un percorso che va dalla scuola superiore al conservatorio».
 Il ministro si è anche soffermato sulla problematica del precariato tra i docenti della scuola italiana: «Credo che il ruolo dell’insegnante non sia per tutti - ha affermato Gelmini - perché i docenti non sono dei burocrati. Il presidente Obama ha detto di recente che gli insegnanti devono essere dei coach e per fare questo devono sentire la professione come una missione, quindi meglio averne qualcuno in meno ma più preparato».
 «Grazie alla collaborazione, per una volta, dell’opposizione abbiamo approvato alla Camera un decreto, ora al Senato che servirà a gestire meglio i 150mila supplenti, un’enormità, presenti nella scuola italiana. Se vogliamo evitare - ha continuato il ministro - l’insorgere di altro precariato dobbiamo cambiare le regole: è bene che all’insegnamento si dedichino persone che hanno questa inclinazione. La scuola non può essere un ammortizzatore sociale».
 «Non possiamo accontentarci di una scuola mediocre, buona solo a macchia di leopardo: la scuola italiana - ha spiegato il ministro Gelmini - è il bene più prezioso che il Paese ha».
 Il responsabile dell’istruzione ha anche spiegato che la riforma della scuola secondaria superiore servirà a valorizzare il valore legale dei titoli di studio: «Troppe volte - ha sottolineato Gelmini- il diploma e una laurea sono pezzi di carta che risultano poi poco spendibili».
 Il Miur avrebbe di consegueza agito per,anche avvalendosi del supporto di altri ministeri: «Non a caso - ha spiegato Gelmini - abbiamo predisposto un progetto di integrazione della scuola con il mondo del lavoro attraverso un accordo con il ministro Sacconi.






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