''DONNE DANNATE'' di CHARLES BAUDELAIRE
Data: Marted́, 27 ottobre 2009 ore 00:00:00 CET
Argomento: Rassegna stampa


DONNE DANNATE

 

Coricate sulla sabbia come armento pensoso

volgono gli occhi verso l'orizzonte marino

e i piedi che si cercano,

le mani ravvicinate hanno dolci languori e brividi amari.

Le une, cuori innamorati di lunghe confidenze,

nel folto dei boschetti sussurranti di ruscelli,

vanno riandando l'amore delle timide infanzie

e incidendo il legno verde dei giovani arbusti;

altre, camminano lente e gravi come suore

attraverso le rocce piene di apparizioni,

dove Sant'Antonio vide sorgere, come lava,

i seni nudi e purpurei delle sue tentazioni;

e ve n'è che ai bagliori di resine stillanti,

nel muto cavo di vecchi antri pagani,

ti chiamano in soccorso delle loro febbri urlanti,

o Bacco, che sai assopire gli antichi rimorsi.

Altre, il cui petto ama gli scapolari

e nascondono il frustino entro le lunghe vesti,

mischiano, nelle notti solitarie e nei boschi scuri,

la schiuma del piacere e le lagrime degli strazi.

O vergini, o demòni, mostri, martiri,

grandi spiriti spregiatori della realtà,

assetate d'infinito, devote o baccanti,

piene ora di gridi ora di pianti,

o voi, che la mia anima ha inseguito nel vostro inferno,

sorelle, tanto più vi amo quanto più vi compiango

per i vostri cupi dolori, per le vostre seti mai saziate,

per le urne d'amore di cui traboccano i vostri cuori.

(Charles Baudelaire)







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