Il business del precariato:
232.048 insegnanti in graduatoria
in attesa della chiamata per un incarico o una supplenza
master, corsi e diplomi per non essere superati in graduatoria
638 mila euro spesi nel 2009 solo per i ricorsi
Di Menna: la scuola non può essere
un ‘graduatorificio permanente’
Dare stabilità alle graduatorie,
interrompere la spirale dei ricorsi,
porre fine ai corsi per far punti
La proposta Uil Scuola: incarichi pluriennali
sui posti disponibili, immissioni in ruolo,
concorsi dove le graduatorie sono esaurite
“Una vita da mediano”, potrebbe essere questa la situazione – parafrasando una nota canzone – di migliaia di precari della scuola che si trovano in una posizione non di metà campo, ma di metà graduatoria, alle prese con punti che consentono di scalare posizioni e ottenere una nomina.
Se da un lato è impossibile tratteggiare un profilo comune, perché abilitazione, anzianità di servizio, materie di insegnamento, provincia di residenza, province scelte per fare domanda, rappresentano variabili assolutamente soggettive, dall’altro tutte le persone inserite nelle graduatorie, dal 1999 ‘permanenti’ e dal 2007 ‘ad esaurimento’ sono accomunate dal fatto di essere in fila, da anni, all’interno di sistema basato sull’accumulo di ‘punti’: 12 punti per l’abilitazione; 12 per ogni anno di servizio, 6 per il diploma, 6 per altra abilitazione e così via.
Questo anno, ad esempio, gli ultimi chiamati nella scuola elementare, in ordine di graduatoria, a Milano avevano 30 punti, a Roma 80, a Palermo 85.
Un’abilitazione, un corso o un ricorso possono fare la differenza, dare quello ‘scatto in più’ che porta alla stabilità. E allora se un insegnante fa un corso, lo fa anche un altro, e poi un terzo e così anche gli altri perchè nessuno passi avanti a nessuno.
La stessa cosa accade se qualcuno decide di fare un master o di aggiungere al punteggio di partenza la frequenza ad un corso di perfezionamento, o ancora intraprendere la strada del ricorso. Ad ogni ‘mossa’ ne corrisponde un’altra finalizzata ad accumulare punti, più punti degli altri. Una strategia che ha costi elevatissimi in termini di tempo, impegno e denaro.
Corsi
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Durata
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Punti
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Costo Medio
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Master |
Annuale
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3
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1.900 €
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Specializzazione |
Biennale
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3
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650 € per anno
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Diploma di perfezionamento |
Annuale 1.500 ore 60 crediti
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3
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600/1.000 €
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Attestato di frequenza di corsi di perfezionamento |
Annuale con esame finale
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1
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500/600 €
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Fonte dei dati: Miur ; For.Com. |
638 mila euro è la cifra spesa nel 2009 per i ricorsi
Il dato, aggiornato a ottobre 2009, è ricavato moltiplicando una spesa media di 100€ per ogni ricorso, per il numero dei ricorsi notificati al Miur (6.381) nel 2009.
Fonte del numero dei ricorsi : Miur – www.istruzione.it - Sezione Notifiche 2009
Nelle graduatorie 232.048 ‘aspiranti insegnanti’
Sono 5.462 i docenti inclusi in prima e seconda fascia delle graduatorie ad esaurimento (esclusi quelli di ruolo) a questi si aggiungono 226.586 docenti inclusi nella terza fascia delle graduatorie ad esaurimento (esclusi quelli di ruolo).
E’ la Sicilia la regione che ha il maggior numero di insegnanti inseriti in graduatoria.
Al secondo posto la Campani, al terzo la Lombardia. Seguono il Lazio e la Puglia rispettivamente al quarto e quinto posto.
.La proposta Uil Scuola:
organici e incarichi pluriennali sui posti disponibili, immissioni in ruolo,
concorsi dove le graduatorie sono esaurite.
La scuola non può essere un ‘graduatorificio permanente’. Non ci soffermiamo – sottolinea il segretario generale della Uil Scuola, Massimo Di Menna - sull’opportunità di seguire dei corsi, fatto assolutamente personale, né sulla decisione, del tutto legittima, di proporre un ricorso, quel che emerge dall’analisi di questi ultimi anni è il meccanismo che si è formato. Siamo in presenza di un sistema che ‘rincorre’ se stesso.
L’aggiornamento è determinato, oltre che dal servizio, dai titoli culturali, con costi altissimi per i supplenti.
Occorre invece – aggiunge Di Menna:
Tali interventi, a partire dagli incarichi pluriennali – spiega Di Menna – consentirebbero non soltanto la continuità nella didattica e nei servizi ma eviterebbero le rituali, lunghissime file che si ripetono nel mese di agosto, ogni anno per l’incarico, nonché i continui spostamenti di sede.
Occorre dar seguito al piano di immissioni in ruolo e indire i concorsi dove le graduatorie sono esaurite, perché – sottolinea il segretario della Uil Scuola – senza questi interventi si sta già formando nuovo precariato che matura legittime aspettative.