230mila INSEGNANTI IN GRADUATORIA: PROPOSTA DI IMMISSIONE IN RUOLO
Data: Mercoledì, 21 ottobre 2009 ore 00:00:00 CEST
Argomento: Comunicati


Il business del precariato:
232.048 insegnanti in graduatoria
in attesa della chiamata per un incarico o una supplenza
master, corsi e diplomi per non essere superati in graduatoria
638 mila euro spesi nel 2009 solo per i ricorsi

Di Menna: la scuola non può essere
un ‘graduatorificio permanente’
Dare stabilità alle graduatorie,
interrompere la spirale dei ricorsi,
porre fine ai corsi per far punti

La proposta Uil Scuola: incarichi pluriennali
sui posti disponibili, immissioni in ruolo,
concorsi dove le graduatorie sono esaurite

“Una vita da mediano”, potrebbe essere questa la situazione – parafrasando una nota canzone – di migliaia di precari della scuola che si trovano in una posizione non di metà campo, ma di metà graduatoria, alle prese con punti che consentono di scalare posizioni e ottenere una nomina.

Se da un lato è impossibile tratteggiare un profilo comune, perché abilitazione, anzianità di servizio, materie di insegnamento, provincia di residenza, province scelte per fare domanda, rappresentano variabili assolutamente soggettive, dall’altro tutte le persone inserite nelle graduatorie, dal 1999 ‘permanenti’ e dal 2007 ‘ad esaurimento’ sono accomunate dal fatto di essere in fila, da anni, all’interno di sistema basato sull’accumulo di ‘punti’: 12 punti per l’abilitazione; 12 per ogni anno di servizio, 6 per il diploma, 6 per altra abilitazione e così via.

Questo anno, ad esempio, gli ultimi chiamati nella scuola elementare, in ordine di graduatoria, a Milano avevano 30 punti, a Roma 80, a Palermo 85.

Un’abilitazione, un corso o un ricorso possono fare la differenza, dare quello ‘scatto in più’ che porta alla stabilità. E allora se un insegnante fa un corso, lo fa anche un altro, e poi un terzo e così anche gli altri perchè nessuno passi avanti a nessuno.

La stessa cosa accade se qualcuno decide di fare un master o di aggiungere al punteggio di partenza la frequenza ad un corso di perfezionamento, o ancora intraprendere la strada del ricorso. Ad ogni ‘mossa’ ne corrisponde un’altra finalizzata ad accumulare punti, più punti degli altri. Una strategia che ha costi elevatissimi in termini di tempo, impegno e denaro.

Corsi

Durata

Punti

Costo Medio

Master

Annuale

3

1.900 €

Specializzazione

Biennale

3

650 € per anno

Diploma di perfezionamento

Annuale
1.500 ore
60 crediti

3

600/1.000 €

Attestato di frequenza
di corsi di perfezionamento

Annuale
con esame finale

1

500/600 €


Fonte dei dati: Miur ; For.Com.


638 mila euro è la cifra spesa nel 2009 per i ricorsi
Il dato, aggiornato a ottobre 2009, è ricavato moltiplicando una spesa media di 100€ per ogni ricorso, per il numero dei ricorsi notificati al Miur (6.381) nel 2009.

Fonte del numero dei ricorsi : Miur – www.istruzione.it - Sezione Notifiche 2009

Nelle graduatorie 232.048 ‘aspiranti insegnanti’
Sono 5.462 i docenti inclusi in prima e seconda fascia delle graduatorie ad esaurimento (esclusi quelli di ruolo) a questi si aggiungono 226.586 docenti inclusi nella terza fascia delle graduatorie ad esaurimento (esclusi quelli di ruolo).

E’ la Sicilia la regione che ha il maggior numero di insegnanti inseriti in graduatoria.
Al secondo posto la Campani, al terzo la Lombardia. Seguono il Lazio e la Puglia rispettivamente al quarto e quinto posto.

Regione

Totale
aspiranti
I e II fascia
no titolari

Numero
aspiranti
III fascia
no titolari

Docenti
nelle graduatorie
permanenti

Abruzzo

198

5.164

5.362

Basilicata

118

3.133

3.251

Calabria

566

11.757

12.323

Campania

670

32.057

32.727

Emilia Romagna

370

14.275

14.645

Friuli

100

3.322

3.422

Lazio

609

21.416

22.025

Liguria

138

3.627

3.765

Lombardia

440

28.244

28.684

Marche

207

6.132

6.339

Molise

28

1.732

1.760

Piemonte

200

10.105

10.305

Puglia

347

18.295

18.642

Sardegna

122

5.669

5.791

Sicilia

580

33.174

33.754

Toscana

261

11.234

11.495

Umbria

140

3.230

3.370

Veneto

368

14.020

14.388

Totale nazionale

5.462

226.586

232.048

 

Coda o pettine? Opportuno l’intervento legislativo.
Questo anno, per la prima volta, è stata data la possibilità, al momento dell’aggiornamento delle graduatorie ad esaurimento, ai docenti inseriti di poter scegliere ulteriori tre province, oltre quella di appartenenza, ma con l’inserimento in coda alle graduatorie esistenti.
Moltissimi supplenti hanno impugnato il DM n.42/09 per chiedere l’inserimento “a pettine” cioè sulla base del punteggio posseduto e non in coda.
Conseguentemente ci sarebbero una serie di ricorsi e contro-ricorsi per il posto in graduatoria e ricorsi e contro-ricorsi al giudice del lavoro per la stipula dei contratti e per la conferma di quelli già stipulati.
Sulla materia è stato opportunamente predisposto un emendamento in sede di conversione del DM salva-precari per dare un’interpretazione autentica della norma che confermi l’inserimento in coda in altre tre province.

Anche negli anni scorsi diverse tipologie di ricorso:

La montagna non vale più
Il servizio nelle scuole primarie pluriclassi dei Comuni di montagna, se prestato dal 2003 al 2006 è valutato in misura doppia; a seguito dei molti ricorsi persi l’amministrazione ha fatto marcia indietro. Dal 2006/07 non viene più valutato in misura doppia.

SSIS
Per la frequenza delle Scuole Superiori di Specializzazioni prevedeva l’attribuzione di 30 punti (corrispondenti a 24 punti di servizio + 6 di abilitazione).
I ricorsi, di questi anni, hanno riguardato la possibilità di spostare i 24 punti da una graduatoria all’altra. La frequenza di tali corsi è stata superata dall’avvio del nuovo sistema di reclutamento


.La proposta Uil Scuola:
organici e incarichi pluriennali sui posti disponibili, immissioni in ruolo,
concorsi dove le graduatorie sono esaurite.

La scuola non può essere un ‘graduatorificio permanente’. Non ci soffermiamo – sottolinea il segretario generale della Uil Scuola, Massimo Di Menna - sull’opportunità di seguire dei corsi, fatto assolutamente personale, né sulla decisione, del tutto legittima, di proporre un ricorso, quel che emerge dall’analisi di questi ultimi anni è il meccanismo che si è formato. Siamo in presenza di un sistema che ‘rincorre’ se stesso.
L’aggiornamento è determinato, oltre che dal servizio, dai titoli culturali, con costi altissimi per i supplenti.
Occorre invece – aggiunge Di Menna:

  • stabilizzare le graduatorie ad esaurimento a partire dall’intervento legislativo in discussione
  • organici e contratti pluriennali
  • approvare rapidamente il decreto sulla formazione iniziale
  • contestuale nuovo reclutamento con concorsi dove sono esaurite le graduatorie.

Tali interventi, a partire dagli incarichi pluriennali – spiega Di Menna – consentirebbero non soltanto la continuità nella didattica e nei servizi ma eviterebbero le rituali, lunghissime file che si ripetono nel mese di agosto, ogni anno per l’incarico, nonché i continui spostamenti di sede.
Occorre dar seguito al piano di immissioni in ruolo e indire i concorsi dove le graduatorie sono esaurite, perché – sottolinea il segretario della Uil Scuola – senza questi interventi si sta già formando nuovo precariato che matura legittime aspettative.

 







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