In occasione del rilascio di Windows Vista, Microsoft aveva previstorequisiti minimi per il buon funzionamento del sistema che hanno escluso la maggior parte delle macchine aziendali dal poter effettuare l´upgrade dal vecchio Windows XP.
Secondo un report pubblicato da Softchoice solo il 50% del parco computer aziendale avrebbe potuto essere aggiornato a Vista considerando un utilizzo del sistema operativo al minimo delle sue possibilità. Passando ad un utilizzo ottimale la percentuale scenderebbe invece ad appena il 6%
Come cambieranno le cose con l´arrivo di Windows 7? Lo stesso report risponde in maniera esaustiva: potenzialmente ben il 65% dei computer aziendali potrebbe essere aggiornato con Windows 7 permettendo di utilizzare impostazioni ottimali e arrivando a toccare l´88% con impostazioni minime.
Ci sono però ulteriori problemi da prendere in considerazione. I dati di Softchoice sono basati su circa 450.000 computer utilizzati nelle aziende intervistate: nel 90% di tali sistemi è installato Windows XP mentre il restante 10% è suddiviso fra Windows Vista, Windows 2000 e Windows NT 4.0. Il passaggio a Windows 7 comporterebbe, dunque, non solo la verifica della compatibilità hardware ma anche la necessità di effettuare una reinstallazione da zero (non esiste una versione upgrade di Windows 7 da Windows XP) con problemi di backup e restore di dati e applicazioni.
"Since so few organizations made the switch to Vista, over 90 percent of PCs have remained on Windows XP—an operating system about to celebrate its 10th birthday—while close to 5 percent are running operating systems that Microsoft no longer supports," afferma Dean Williams, Manager dello Sviluppo dei Servizi Softchoice.
A differenza di Windows Vista, però, Microsoft ha almeno pensato di migliorare la compatibiltà con le vecchie applicazioni legacy grazie alla modalità Windows XP Mode seppur disponibile solo nelle versioni Windows 7 Professional e Ultimate.(da dinoxpc.com)
Dino Fratelli