Dietro la Gelmini il fantasma del Tesoro: la “questione precari” è solo rimandata
Data: Sabato, 17 ottobre 2009 ore 20:00:00 CEST
Argomento: Comunicati


Dell’intervista al Sen. Valditara pubblicata da ilsussidiario, condivido la consapevolezza che qualunque ragionamento su una riforma del sistema scolastico non possa prescindere dall’esistenza di un numero considerevole di docenti nelle graduatorie. La scelta del Ministro Fioroni di trasformare queste graduatorie da permanenti ad esaurimento e il contestuale varo di un piano di assunzione di 150.000 precari nasceva proprio da questa consapevolezza. Purtroppo il governo tra i suoi primi atti ha cancellato quel provvedimento, ma “cosa fatta, capo ha” e dunque andiamo oltre.

La stessa intervista, infatti, purtroppo conferma che alcune preoccupazioni di chi si è opposto ai tagli di Tremonti non erano figlie di un pregiudizio ideologico: procedere in modo orizzontale (leggi “indiscriminato”) e per un numero così ingente di personale è stato innanzi tutto iniquo, inefficace per la necessaria razionalizzazione della spesa e soprattutto rischia di avere costi sociali enormi. A questo il prossimo anno si aggiungeranno gli effetti della riforma della scuola secondaria superiore, che, pur seguendo criteri di modernizzazione e di equità, viene oggi condotta con modalità e tempi che produrranno nuovo precariato.

La maggioranza si è fatta evidentemente due conti e si è resa conto di non poter mantenere la promessa fatta al Paese. Il centrodestra infatti aveva detto che - grazie ai pensionamenti - non ci sarebbero stati licenziamenti, ma “solo” un minor numero di supplenze annuali, ma così non sarà. Si prova quindi a correre ai ripari nel modo più semplice: aumentando il numero dei pensionamenti. Siamo di fronte al secondo caso di sottovalutazione del costo sociale dell’operazione risparmio voluta da Tremonti. Prima non si è agito per tempo sul fronte degli ammortizzatori sociali per i precari lasciati senza lavoro, nonostante si sapesse che questo sarebbe accaduto per lo meno dai primi mesi dell’anno, approvando in fretta e furia alcune norme “tappa buchi” nonché procedendo ad accordi con le Regioni che non fanno altro che spostare a questo livello istituzionale i costi dell’operazione. Ora arriva la proposta del Sen. Valditara, che spera così di salvare da una seconda figuraccia il Ministro Gelmini, che ha evidentemente sopravvalutato le capacità del suo collega con delega all’Economia di calcolare l’impatto occupazionale delle sue proposte.

 da ilsussidiario.it







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