«Giovani sessisti e disinformati»Indagine del cnr su 2300
Data: Venerdě, 16 ottobre 2009 ore 00:00:00 CEST
Argomento: Comunicati


di Martina Saporiti

ROMA (6 ottobre) - Scuola e società si raccontano nella nuova indagine condotta dall’Istituto di ricerca sulle popolazioni e le politiche sociali del Consiglio nazionale delle ricerche (Irpps-Cnr), presentatanei giorni scorsi nel corso del Convegno "Il Cnr e la scuola" organizzato dal dipartimento Identità culturali diretto dal filosofo Tullio Gregory.



Il progetto, durato ben 6 anni, ha coinvolto oltre 3200 studenti delle scuole medie e superiori di Milano, Venezia, Lucca e Salerno. Obiettivo, spingere i ragazzi a confrontarsi con temi di attualità come l’immigrazione, l’immagine della donna, la famiglia e i rapporti di coppia.



Dai risultati dell’indagine emerge un’Italia incerta, che mostra ancora stereotipi “culturalmente” arretrati, soprattutto nel modo di considerare l’immagine femminile. Prendiamo, ad esempio, le opinioni relative al fenomeno della violenza sulle donne. Di fronte all’affermazione “molte donne in fatto di sesso vanno un po’ forzate, altrimenti non si sbloccherebbero”, solo il 38% degli intervistati non è d’accordo. Le percentuali variano molto tra i sessi: se il 54% delle ragazze rifiuta qualsiasi legittimazione di violenza, ben 4 maschi su 5 giustificano comportamenti aggressivi nei confronti delle donne.



Un chiaro atteggiamento sessista emerge anche da chi crede (quasi il 40% degli intervistati) che l’infedeltà di una donna sia molto più grave di quella di un uomo, che per sua natura è più incline alla “caccia” del partner. D’altra parte, se la discriminazione sessuale è ancora un fenomeno socialmente rilevante, il giudizio dei giovani sul matrimonio e la famiglia è in trasformazione. Quasi la metà degli intervistati dichiara di essere favorevole alla convivenza come esperienza pre-matrimoniale, un sentimento condiviso soprattutto nelle città del nord.



Per quanto riguarda il fenomeno dell’immigrazione, colpisce, nonostante l’attualità del tema, l’emergere di un clima di generale indifferenza. Circa la metà dei ragazzi tende a sovrastimare il numero di immigrati presenti nelle nostre città, colpa di una disinformazione che privilegia il sensazionalismo della notizia al suo approfondimento. Il fenomeno interessa soprattutto i centri abitati più grandi, dove probabilmente è più difficile avere la percezione reale di ciò che accade all’interno della società civile.



Se la scuola è un luogo privilegiato dove educare i giovani alla costruzione di un futuro ispirato a principi di democrazia e rispetto, è pur vero che rimane uno strumento irrinunciabile per sondare l’umore della società nel presente. «La scuola è l’ambiente primario in cui indagare a partire dagli studenti e dagli insegnanti, ma senza dimenticare i genitori», afferma Maura Misiti, la ricercatrice responsabile dell’indagine. «L’obiettivo finale - aggiunge - è di contribuire allo sviluppo della conoscenza e della consapevolezza dei problemi di popolazione, partendo dal presupposto che una migliore e più corretta conoscenza possa concorrere alla formazione di opinioni autonome, indipendenti dagli stereotipi, dall’influenza dei luoghi comuni e dall’enfatizzazione ideologica».

da www.ilmattino.it








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