GRADUATORIE SEMPLIFICATE, SALVA PRECARI ANCHE PER LE GI E ADDIO PETTINE
Data: Giovedì, 15 ottobre 2009 ore 13:08:36 CEST
Argomento: Comunicati


Graduatorie semplificate, salva precari anche per le GI e addio pettine


Emendare significa togliere le mende, le impurità, le imperfezioni. Mi pare che ci troviamo davanti, dopo l’analisi della Commissione lavoro alla Camera del decreto legge salva precari,  ad alcune significative modifiche che favoriranno sicuramente i precari della scuola. Innanzitutto "a decorrere dall'anno scolastico 2010-2011 – si legge nell’emendamento - non è consentita la permanenza nelle graduatorie ad esaurimento dei docenti che hanno già stipulato contatto a tempo indeterminato per qualsiasi tipologia di posti di insegnamento o classi di concorso.”
Il messaggio è chiaro: via dale graduatorie ad esaurimento tutti gli insegnanti già di ruolo che vi dimorano da anni, in attesa magari di qualche favorevole passaggio di ruolo, intasandole e creando più confusione che altro. Semplificazione, dunque, e attenzione soprattutto per i precari, come richiesto da tempo dai Cip, rimasti per anni inascoltati.
Poi passiamo ai precari salvati dai contratti di disponibilità. Prima il campo era molto ristretto. Bisognava avere avuto la nomina dalle Gae per incarico annuale ed erano esclusi coloro che avevano lavorato per 180 giorni dalle Graduatorie d’istituto. Adesso, invece, è sufficiente avere svolto “"supplenze temporanee di almeno 180 giorni". Si sana così un’incogruenza notevole e si includudono coloro che erano praticamente stati nella stessa condizione dei nominati dal provveditore.
Per il resto le code restano, il regolamento sulle graduatorie, per quanto farraginoso, rimane inalterato: niente pettine, tutti regolarmente in coda in altre tre province. Le segreterie provinciali dei sindacati del Veneto hanno pubblicato un documento in cui, manifestandosi apertamente contrarie all’inserimento a pettine, così sintetizzano la vicenda scandalosa che sta contrapponendo i precari ai precari.

 ”Nel 1999 viene approvata la legge 124 che istituisce le graduatorie permanenti.   Allora tutto era chiaro e lineare: i docenti abilitati venivano collocati in UN'UNICA PROVINCIA  a  scelta, per livelli diversificati  (fasce)  a seconda dell’anno di conseguimento dell’abilitazione e i  punteggi erano determinati dal servizio e dal voto di abilitazione.      
2001 la Moratti fa approvare una norma che azzera la divisione in fasce, i docenti che avevano  insegnato per anni nella scuola statale  si videro superati da una sfilza di colleghi delle private che  avevano maturato quantità abnormi di punti.  Poi iniziò il mercato dei corsi di specializzazione che davano un significativo vantaggio in graduatoria.  Poi vennero i 24 + 6 punti per gli abilitati SSIS  o  Scienze della Formazione, agli altri solo 6...   Poi vennero le scuole di montagna (dagli 800 metri in su, e... fino a 799 metri ??? ) ...  E cosi via... in una babele dove ognuno tentava di inserire nelle varie ordinanze il cavillo che gli  permettesse di acquisire una migliore posizione in graduatoria.      
2007 ministro Fioroni,  le graduatorie vengono trasformate in GRADUATORIE AD ESAURIMENTO :       Una volta costituite NON possono venire integrate dall’ inserimento di nuovi docenti     Devono essere legate al territorio (provincia) dove vengono costituite     
2009 viene approvato un decreto che permette nuovi inserimenti e dà facoltà agli aspiranti di  inserirsi in altre 3 province, oltre a quella dove erano inseriti dal 2007,  ma IN CODA ! ! ! !  Questo per tentare di evitare  che qualche furbetto si inserisse in più province con l’intenzione di  fregare chi da anni si sudava il punteggio lavorando in quel territorio.”

Una ricostruzione perfetta, che fa ben capire come l’inserimento a pettine va a ledere i diritti di chi ha fatto precisi progetti di vita e lavorativi, scegliendo di scalare un’unica provincia italiana. Ha sbagliato, a questo punto, il Miur con quell’astruso D.M. 42 permettendo l’altrettanto astruso inserimento in coda in altre tre province
La Gelmini, farraginosamente e un po’ incautamente, voleva offrire una possibilità in più ai precari ( e ricordiamoci che le code hanno bene o male funzionato, tanti siciliani hanno accettato incarico al nord), ma ha solo creato un varco per una lotta senza quartiere contro le code con codicilli vari…e code di paglia di qualcuno. Buone codine e addio ai pettini…

SILVANA LA PORTA






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