Minirok, un player audio con poche pretese
Data: Luned́, 12 ottobre 2009 ore 16:00:00 CEST
Argomento: Rassegna stampa


1) Installiamo Minirok

Una applicazione veramente minimalista per coloro i quali vogliono “solo” ascoltare la propria collezione musicale soprattutto se “odiano” le nuove versioni dei player con quella miriade di funzioni attivate di default che vengono utilizzate solo da una (relativamente) bassa percentuale di utenti mentre per molti altri non verranno mai utilizzate! Si perché con Minirok l’offerta è ridotta ad un player con qualche opzione, tutto sommato gradita, quale la inevitabile gestione delle playlist, le skin, e la funzione di scrubbler per Last.fm. Il tutto pienamente integrato nell’ambiente KDE4. Ma passiamo all’installazione del programma; al momento non tutte le distribuzioni lo implementano e allora in questi casi o ci si rivolge a pacchetti di “terze parti” e se ancora non si trova il programma, qualora lo si volesse provare, si può optare direttamente per i sorgenti.

Minirok è scritto interamente in Python e necessita dei framework PyQT e PyKDE4; naturalmente a seconda delle distribuzioni si possono avere nomi differenti, ad esempio Python-Qt4 e Python-Kde4 rispettivamente. A queste dipendenze, che naturalmente riguardano l’aspetto grafico, vanno aggiunte le librerie relative al “motore” tra le quali ricordiamo Mutagen ovvero un lettore di metadati audio (tag) anche esso scritto in Python e che supporta in lettura ID3v1.1, ID3v2.2, ID3v2.3, ID3v2.4, APEv2e FLAC, mentre in scrittura ID3v1.1, ID3v2.4, APEv2 e FLAC. Infine, Minirok si appoggia al framework GStreamer e pertanto occorre installare tutti i plugin per il supporto ai diversi formati, ovvero; il binding python-gst (in alcune distribuzioni è noto come gstreamer-python), gstreamer-plugins-good e gstreamer-plugins-ugly per il formato mp3 e FLAC, gstreamer-plugins-base per l’ogg vorbis/theora e gstreamer-plugins-bad per l’mpc (musepack). Opzionalmente si può aggiungere python-dbus un binding dbus per l’uso di programmi scritti in Python e lastfmsubmitd con il quale è possibile gestire tutti gli aspetti relativi ai dati di scrobbling con Last.fm.

Naturalmente è opportuno gestire tutte queste dipendenze con il gestore dei pacchetti della propria distribuzione poiché ognuno dei programmi riportati, a seconda dello “stato di installazione” della propria distribuzione, potrebbe portarsi dietro un certo numero più o meno elevato di dipendenze. In tutti quei casi nei quali, gioco forza, si dovesse optare per i sorgenti ricordiamoci di installare si le librerie delle dipendenze, ma a questi dobbiamo aggiungere gli omologhi pacchetti con suffisso -dev o -devel a seconda della distribuzione e laddove previsto. L’installazione da sorgenti è piuttosto semplice e immediata; è sufficiente scaricare Minirok nell’ultima versione rilasciata (la 2.0 al momento della stesura di questo articolo), decomprimere il pacchetto;

tar xzvf minirok-2.0.tar.gz

entrare nella cartella creata dalla decompressione;

cd minirok-2.0

e lanciare, con i privilegi dell’amministratore, il comando;

./setup.sh install

con il quale verrà installato un collegamento di nome minirok in /usr/bin che punta a /usr/share/minirok/minirok.py. A questo punto da una shell, oppure creando una opportuna voce sul desktop e/o nel menù, è possibile lanciare il player che si presenterà come visibile in figura con una interfaccia che, almeno nella disposizione dei pannelli, ricorda una sorta di versione minimale di Amarok in versione 1.x.

Minirok1

2) Lo stretto indispensabile
Per poter utilizzare Minirok non occorrono grandi conoscenze; il tutto si riduce al caricamento dei pezzi e/o della playlist che si vuole riprodurre. Cliccare sul menù File e indicare la directory dove si conservano i file audio.

Minirok2

Dato l’Ok appariranno subito i file contenuti nella cartella indicata e sarà comunque possibile ricercare l’artista/gruppo che si vuole ascoltare utilizzando l’apposita barra di ricerca. Una volta importata la sezione dove sono presenti i pezzi, per ascoltare solo quelli di nostro gradimento è sufficiente selezionarli e premere Invio oppure utilizzare la tecnica del drag&drop per copiarli nel pannello di destra pronti per l’ascolto.

Minirok3

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La freccia azzurra in basso a fianco dell’indicatore del tempo, abilita o disabilita la riproduzione casuale; se c’è l’icona della freccia e premiamo su Play la riproduzione avverrà in maniera sequenziale altrimenti sarà riportato un dado e la riproduzione, premendo Play, avverrà in maniera casuale.

Minirok5

E’ possibile, utilizzando il primo pulsante/icona a sinistra, in basso a destra, ripetere in automatico l’ultimo pezzo oppure l’intera playlist una volta arrivata al termine; naturalmente queste funzioni saranno indicate da diverse icone che si alterneranno in base alla funzione attivata. Dal menù delle impostazioni (Settings) sarà possibile attivare/modificare le scorciatoie (shortcuts) da tastiera per una immediata gestione del player, la minimale toolbar e, in più, le poche impostazioni una su tutte l’eventuale operazione di scrobbling su Last.fm

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3) Alcuni consigli
La versione di Minirok in prova, la 2.0, faceva qualche capriccio sulla Mandriva 2009.1 così come sulla Slackware 13.0 utilizzate per la prova, con qualche crash di troppo.

Crash

Qualora vogliate utilizzare il player, e dovesse accadere la stessa cosa, si provi a scaricare la versione presente nel Git aprendo una shell e impartendo il comando;

git clone git://github.com/dato/minirok

naturalmente dovrà essere installato il pacchetto Git, presente praticamente in tutti i repository delle distribuzioni.

Git

Scaricati i sorgenti si può procedere in maniera del tutto analoga a quella riportata sopra per l’installazione assicurandosi di installare il pacchetto docbook-dtd44-xml e, facoltativamente, python-psutil. La versione che si avrà a disposizione sarà la 2.1~dev. Buon ascolto!

Minirok9

(da tuxjournal.net)

Michele Petrecca

 







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