ACCOLTE LE ISTANZE DEI PRECARI CATANESI
Data: Domenica, 11 ottobre 2009 ore 17:18:27 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Accolte dal Tar del Lazio (sezione terza bis, presidente Speranza, relatore Calveri ), le istanze dei precari catanesi, (assistiti dall’avv. Fabio Rossi), per il definitivo inserimento a pettine dei precari in tutte le graduatorie ad esaurimento, e non in coda. L’amministrazione dovrà ora rettificare le graduatorie entro 30 giorni, pena l’insediamento presso il Miur del dott. Luciano Cannerozzi De Grazia, dirigente generale della Finanza pubblica. condannando il Ministero alle spese legali per tale fase esecutiva. Per l’avv. Rossi «l’ordinanza mette la parola fine ad una vicenda gestita dal Miur in maniera inverosimile, a tal punto da gettare nel caos migliaia di docenti nonostante l’esistenza di numerose pronunce giurisdizionali che già da tempo avevano sancito l’illegittimità delle cosiddette graduatorie in coda. «Spiace constatare - conclude il legale catanese - che per rivendicare i loro diritti i docenti precari sono costretti continuamente a scontrarsi con le illegalità poste in essere della stassa amministrazione statale che invece dovrebbe garantire il rispetto delle leggi e delle decisioni della Magistratura ». Il problema dell’inserimento a pettine e non in coda nelle graduatorie ad esaurimento è iniziato il 5 giugno scorso quando il Tar del Lazio, a seguito dei ricorsi presentati dai precari di numerose province italiane, si pronunciò per il loro inserimento a pettine, cioè a pieno titolo, nelle altre tre province. Il Miur, avverso all’ordinanza del Tar del Lazio, presentò appello al Consiglio di Stato, che lo respinse ,confermando l’inserimento a pettine dei precari. A questo punto, Il Miur trovò la scappatoia, seguì quanto deciso dal Consiglio di Stato, però ordinò agli uffici scolastici provinciali di inserire a pettine nelle graduatorie solo i ricorrenti , però , con riserva. «Un ulteriore provvedimento beffa », così venne definito dai precari. ,dal momento che non avrebbero avuto il diritto alla nomina. Con la nuova ordinanza la situazione si è adesso come si suol dire capovolta, con le conseguenze che qualcuno dovrà pagare per eventuali errori. Fra l’altro, la suddetta ordinanza il Tar del Lazio ha fortemente stigmatizzato la condotta elusiva dell’Amministrazione nonostante la conferma giurisdizionale del Consiglio di Stato. Infatti, contestualmente, il collegio romano ha dichiarato la nullità delle note emesse dal Miur che prevedevano, come si è detto, l’inserimento a pettine dei ricorrenti, ma con riserva, cioè senza diritto di nomina. .







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