LE SCIENZE ESATTE…E IL TACCHINO!
Data: Mercoledì, 06 ottobre 2004 ore 21:13:02 CEST
Argomento: Associazioni


LE SCIENZE ESATTE…E IL TACCHINO!

 

 

C’è un ramo della filosofia che mi ha sempre appassionato: quello della filosofia della scienza. La riflessione sulla scienza, infatti, e sulle sue possibilità conoscitive ha fatto sì che alcune mie certezze, che sono poi le certezze di tanti di noi, crollassero gradualmente, abituandomi così a un relativismo conoscitivo fecondo di sviluppi.

Perché la scienza infatti ha sempre avuto un posto privilegiato nell’ambito dell’organizzazione sociale? Per il semplice fatto che ha presunto, e forse mai dimostrato, la sua assoluta superiorità su altre forme di conoscenza. La scienza, ci siamo detti in tanti, usa un metodo razionale, universalmente valido: cosa vi può essere di più certo e sicuro?

Attraverso l’induzione essa procede da asserzioni singolari, cioè empiriche, ad asserzioni universali quali ipotesi e teorie. Almeno così sembrava fino a quando sul suo cammino…non si mise un tacchino.

Un tacchino, direte voi? Sì, un tacchino induttivista la cui simpatica storia ci viene raccontata da Bertrand Russell. Questo pennuto osservò che nell’allevamento dove era stato portato gli veniva dato il cibo alle 9,00 del mattino. E da buon induttivista non fu precipitoso nel trarre  conclusioni dalle sue osservazioni e da buon scienziato ne eseguì altre in una vasta gamma di circostanze: di mercoledì, di giovedì, nei giorni caldi e nei giorni freddi, sia che piovesse sia che splendesse il sole. Così di giorno in giorno costruiva il suo elenco di notazioni, finchè la sua coscienza induttivista fu soddisfatta ed elaborò una legge come questa: “Mi danno il cibo alle 9 del mattino”.Vigilia di Natale. Ore 9,00 : al povero tacchino viene tirato il collo.

E così nel corso del Novecento la storia del pensiero scientifico ha dimostrato che gli studiosi hanno all’occorrenza dovuto violare le regole del metodo e sostituirle con altre. Insomma non esiste un unico metodo, non esistono soluzioni assolutamente certe e incontrovertibili, dobbiamo riconoscere la necessità di un avvicinamento tra scienza e sapere non scientifico…i quali spesso procedono entrambi in modo caotico e casuale!

Dio mio, che guaio! Vuoi vedere che tutte le scienze sono scienze umane? Non è sempre limitato, relativo e prospettico, infatti, lo sguardo del soggetto conoscente?

Rassegnatevi, dunque, fautori della scienza: forse davvero, come ha detto l’irriverente Feyerabend, anch’essa, come qualsiasi altro prodotto umano, è frutto di intuizione e immaginazione non meno che di ragionamento. E se il povero tacchino avesse saputo questo…sarebbe magari fuggito via, lontano dall’insaziabile avidità degli uomini!

 

                                                                     Silvana La Porta

 

 

 







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