Nobel Pace a Obama. ''Appello ad agire''
Data: Sabato, 10 ottobre 2009 ore 00:00:00 CEST
Argomento: Comunicati


NEW YORK - Il presidente Barack Obama ha detto oggi di essere ''sorpreso'' per il conferimento del Nobel per la Pace e di accettare il riconoscimento ''con profonda umilta'''. ''Accetto questo premio come una chiamata all'azione per tutte le nazioni davanti alle sfide del XXI secolo - ha aggiunto in una dichiarazione nel giardino della Casa Bianca - non lo considero un riconoscimento delle cose che ho fatto, ma piuttosto un'affermazione della leadership degli Stati Uniti''.

''Per essere onesto, non credo di meritare di essere in compagnia di tante figure che hanno cambiato il mondo e che mi hanno ispirato'', ha detto il presidente. Il Comitato per il Nobel aveva spiegato di avere assegnato il riconoscimento ad Obama ''per gli sforzi straordinari nel rafforzare la diplomazia internazionale e la cooperazione tra i popoli'' mettendo in particolare l'accento sulla lotta alla proliferazione nucleare. ''Molto raramente una persona e' riuscita, al pari di Obama, a catturare l'attenzione del mondo e a dare al suo popolo speranza per un futuro migliore''. La notizia della vittoria del Nobel per la Pace ha colto di sorpresa la Casa Bianca. Il portavoce Robert Gibbs aveva reagito 'a caldo' con un email composto di una sola parola 'WOW!' (una esclamazione di sorpresa) prima di svegliare il presidente alle sei del mattino (circa un'ora dopo l'annuncio da Oslo) per comunicare la buona notizia. ''Non pensavo di svegliarmi cosi' stamattina'', ha poi detto il presidente Barack Obama commentando il Nobel per la Pace nel giardino della Casa Bianca. Obama ha detto che una delle figlie ha esclamato ''Papa', hai vinto il Nobel per la Pace e inoltre oggi e' il compleanno del cane Bo''. E l'altra: ''Papa', lo sai che adesso abbiano tre giorni di vacanza?'' (lunedi' e' festivo negli Usa). ''Questo tanto per tenere le cose in prospettiva'', ha aggiunto il presidente con un sorriso.

Il presidente Barack Obama dara' in beneficenza il denaro che ricevera' insieme al Nobel per la Pace, ha annunciato la Casa Bianca. Obama ricevera' l'equivalente di 1,4 milioni di dollari.

Di solito il Comitato del Nobel informa il vincitore con un minimo di anticipo ma stavolta era stato deciso di non dare comunicazioni anticipate (anche per una questione di fusi orari) cosi' la decisione e' giunta alla Casa Bianca come una totale sorpresa. Il Nobel ad Obama ha colto di sorpresa anche il resto dell'America. Scatenando subito i critici del presidente che hanno definita ''prematura'' la scelta del Comitato. ''Obama finora ha fatto la pace solo con Hillary Clinton'', ha osservato con sarcasmo un editorialista del Wall Street Journal. Una osservazione generale e' che Obama rappresenta per adesso solo una speranza ma che sul piano concreto non ha raggiunto molti risultati pratici: dalla minaccia Iran alla pace in Medio Oriente, dall'Iraq alla non proliferazione nucleare il suo lavoro e' solo nella fase iniziale. Col paradosso che la decisione piu' importante, del neo-Nobel per la Pace, potrebbe essere nell'immediato futuro un aumento delle truppe Usa in Afghanistan. L'ex-presidente americano Jimmy Carter ha definito il conferimento del Nobel per la Pace a Barack Obama ''una audace affermazione di sostegno internazionale alla sua visione del mondo ed al suo impegno per realizzarla''. Ma il leader repubblicano Michael Steele ha detto che il riconoscimento e' in realta' solo ''un premio allo star power'' di un presidente che non ha ancora conseguito risultati. Obama e' il terzo presidente Usa in carica a ricevere il Nobel per la Pace. Nel 1906 il riconoscimento era andato al presidente Theodore Roosevelt. Nel 1919 il presidente Woodrow Wilson aveva ottenuto il Nobel per avere creato le premesse della nascita delle Nazioni Unite. Un altro presidente americano, Jimmy Carter, ha ricevuto il Nobel per la Pace ma solo nel 2002, cioe' due decenni dopo avere lasciato la Casa Bianca. Il premio era andato nel 2007 all'ex vicepresidente Al Gore per la sua crociata a favore dell' ambiente. Ma Obama ha battuto ogni record conquistando l'ambito riconoscimento solo nove mesi dopo il suo arrivo alla Casa Bianca. Obama andra' a Oslo il 10 dicembre prossimo a ritirare il premio.

IL PROFILO - Barack Obama è presidente degli Stati Uniti dal novembre del 2008, dopo una clamorosa vittoria contro lo sfidante repubblicano, John McCain. Obama è divenuto così il primo presidente afroamericano nella storia degli States. La speranza e l'idealismo unificatore sono i grandi temi che hanno richiamato grandi folle ad ogni sua apparizione pubblica, evocando paragoni con Martin Luther King e John F. Kennedy. L'atmosfera intensa dei comizi di Obama, che spinge qualcuno ad ascoltare a mani giunte le sue parole, non è dovuta solo alla sua indubbia abilità oratoria, ma anche al contenuto del suo messaggio.

La promessa di "cambiare" le cose a Washington é per Obama solo il primo passo verso il progetto ben più audace ed ambizioso di "cambiare l'America e poi il resto del mondo". A porlo sulla mappa politica degli Stati Uniti e nel cuore della gente fu uno straordinario discorso alla Convention Democratica del 2004, intitolato 'L'Audacia della Speranzà, dove l'idealismo di stampo kennedyano era esaltato da una oratoria alla King. Nato il 4 agosto 1961 a Honolulu (Hawaii) da un padre di colore (giunto negli Usa dal Kenya con una borsa di studio) e da una madre bianca (nata in Kansas e poi trasferita nelle Hawaii con i genitori) Barack Hussein Obama ha avuto una infanzia instabile: a due anni ha perso la figura del padre (andato via da casa per studiare ad Harvard), a sei anni è finito in Indonesia (col nuovo marito della madre), a dieci anni è tornato da solo nelle Hawaii per vivere con i nonni materni. E' molto bravo a scuola: entra alla Columbia University a New York, lavora come assistente sociale a Chicago, viene accettato alla prestigiosa Harvard Law School. Rifiuta le offerte d'impiego delle corporation di New York per tornare a Chicago per inseguire una missione sociale e anche l'amore: qui vive infatti Michelle Robinson, la ragazza che dopo un paio di anni diventerà sua moglie e la madre delle loro due bambine, Malia e Natasha.

A Chicago svolge opera di assistenza legale per i poveri ed insegna legge. Ma i suoi obiettivi sono più ambiziosi. Nel 1996 viene eletto al Senato dell'Illinois. Nel 2000 si candida al Congresso Usa come deputato ma viene battuto. Nel 2004 ci riprova, stavolta per il Senato Usa, e vince alla grande diventando il quinto senatore nero nella storia del Congresso americano. Nel 2007 alza il tiro candidandosi alla Casa Bianca: l'annuncio ufficiale arriva il 10 febbraio dalla stessa piazza davanti al Campidoglio di Springfield (Illinois) dove Abramo Lincoln quasi 150 anni prima aveva pronunciato uno storico discorso sulla necessità di restare uniti. Un simbolismo perfetto. Il 4 novembre del 2008 la trionfale vittoria che lo porta alla Casa Bianca, da dove, in pochi mesi, rilancia il dialogo con il mondo musulmano, affronta il delicato tema dei rapporti con l'Iran, avvia una intensa campagna contro la proliferazione nucleare, solo per citare i principali temi della sua azione in ambito internazionale.

DA liberonews.it







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