NESSUN ATENEO ITALIANO E' TRA I PRIMI CENTO DEL MONDO
Data: Sabato, 10 ottobre 2009 ore 00:00:00 CEST
Argomento: Comunicati


Tra le prime 100 università del mondo non figura nemmeno un ateneo italiano. Nella hit parade delle 100 migliori università del mondo Tra le prime 100 università del mondo non figura nemmeno un ateneo italiano. Nella hit parade delle 100 migliori università del mondo, stilata annualmente dal Times Higher Education, per trovare un ateneo italiano bisogna arrivare al 174mo posto. L'unica università del Bel Paese presente nelle top 200 è, infatti, l'Università di Bologna che si piazza, appunto al 174mo posto, prima della Sapienza, la più grande università italiana, ferma al 205° gradino, come lo scorso anno.

Mantiene saldamente il primo posto Harvard, seguita da Cambridge e da Yale, che passa dal secondo al terzo posto. Il quarto in classifica è un altro ateneo britannico l'Ucl (University College London), seguito da Oxford che si conferma al quinto posto, ex equo con l'Imperial College London. Seguono a ruota la University of Chicago e l'ateneo di Princeton, il Massachusetts Institute of Technology e il California Institute of Technology, in decima posizione. L'Australia, arriva al 17° posto con l'Australian National University, seguita dal Canada in 18ma posizione, la Svizzera con l'Eth Zurich, ottiene la 20ma posizione e il Giappone con l'University of Tokyo la 22ma.

La Francia compare al 28° posto con l'Ecole normale Superieure di Parigi mentre al 30° posto compare la National University of Singapore. Meglio dell'Italia anche la Corea che, con l'Ateneo di Seul si colloca in 47esima posizione. Ci hanno superato anche la University of Adelaide dell'Australia, che si colloca all'81mo posto, la Nagoya del Giappone al 92mo, e Taiwan al 95mo. Meglio di noi anche l'India con l'Indian Institute of Technology di Bombay, 163ma in classifica, la Russia con il Saint-Petersburg State University, 168ma e la Spagna con l'Università di Barcellona che è 171ma in classifica. Dopo i primi scaglioni, al 205mo posto si trova La Sapienza, che, rispetto allo scorso anno rimane stazionaria.

Ormai giunta alla sesta edizione la classifica è usata non solo da studenti e genitori per scegliere il percorso di studio migliore, ma anche dalle aziende per identificare le università dalle quali assumere neolaureati e dagli accademici per selezionare le istituzioni dove lavorare e quelle con cui formare collaborazioni.

Miur: proliferazione sedi e corsi di laurea tra i motivi del pessimo risultato.
L'eccessiva proliferazione delle sedi e dei corsi di laurea è tra le cause delle pessime performance delle università italiane. È quanto emerge dai «numeri» dell'università italiana diffusi dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca che, secondo il Miur, spiegano i motivi della pessima performance dell'Università italiana nella classifica del Times. «Si impiegano le risorse per aumentare il numero dei corsi, delle materie e delle sedi distaccate, senza puntare su una moderna didattica e senza tenere conto delle reali esigenze del mercato del lavoro». Conti alla mano, sono 95 le università italiane: 320 le sedi distaccate, 37 i corsi di laurea con 1 solo studente, 327 le facoltà che non superano i 15 iscritti. Nel 2001 i corsi di laurea erano 2444, oggi 5500: in Europa sono la metà. Le materie insegnate in Italia sono 170.000, a fronte di una media europea di 90.000.





Questo Articolo proviene da AetnaNet
http://www.aetnanet.org

L'URL per questa storia è:
http://www.aetnanet.org/scuola-news-18096.html