Via i bidelli esterni
Data: Giovedì, 08 ottobre 2009 ore 09:14:06 CEST
Argomento: Comunicati


''Sono contraria al fatto che i bidelli non puliscano le scuole e si appaltino le pulizie all'esterno. È uno spreco di risorse pubbliche», ha detto ieri, durante la sua audizione alla commissione Cultura della Camera, il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini. E' stata una delle sue prime battaglie. Ci sono più bidelli che carabinieri denunciò un anno fa quando scoprì che erano ore 160 mila in tutt'Italia, uno ogni due classi. A quel punto iniziò a tagliare. 

Poi un'inchiesta di questo giornale portò alla luce altri dati, quelli relativi agli appalti esterni, e si scoprì che tra Campania e Lazio nel 2007 si erano spesi la metà dei soldi di tutte le regioni italiane in appalti privati di pulizia: su 534 milioni e 500 mila euro la Campania ne chiedeva 160 milioni e il Lazio 88 milioni. Vale a dire che in Campania per le pulizie esterne si pendevano 5631,81 euro per classe e nel Lazio 4558,4 euro, molto di più della media italiana di 3818,45 euro.

Soffermandosi sulle carenze di fondi da parte delle scuole e ricordando che le spese di funzionamento sono state tagliate (530 milioni di euro) dal precedente Governo (in conseguenza del meccanismo della clausola di salvaguardia), il ministro ha fatto notare che un primo intervento di recupero, 200 milioni di euro, rispetto alla cifra tagliata, è stato già fatto. «Stiamo lavorando in questi giorni con il Tesoro e sono certa che questo Governo sarà in grado di mettere a disposizione una cifra cospicua per le spese di funzionamento». «Abbiamo un sistema d'istruzione nel quale - ha osservato il ministro - vanno individuati gli sprechi e le sacche di inefficienza». E per farlo – ha sottolineato il ministro - «ci sono dirigenti scolastici capaci di fare il proprio mestiere, e quindi anche di garantire scuole pulite, e altri che non sono capaci. È arrivato il momento dunque di affrontare il tema del reclutamento e della valutazione per vedere chi vale e chi no».

Il ministro ha poi annunciato ufficialmente che il termine per le iscrizioni alle scuole superiori sarà posticipato a febbraio. «Viste le novità della riforma è necessario che genitori e studenti siano messi nelle condizioni di scegliere con consapevolezza il percorso di studi». Ma per il momento i regolamenti non hanno ancora ottenuto il via libera ufficiale per il ritardo da parte della Conferenza Stato-Regioni nell'esprimere il proprio parere (passaggio previsto dall'iter dei provvedimenti), e quindi non ci sono i tempi per rispettare l’usuale scadenza delle iscrizioni a gennaio.

Nel frattempo sono stati stanziati 2 milioni di euro proprio per l'orientamento agli studi. «Procederemo con rigore e serietà perché la riforma delle superiori entri in vigore nel 2010», ha promesso il ministro aggiungendo a questo proposito che, proprio per accelerare i tempi, i relativi regolamentisono stati inviati proprio ieri alle competenti commissioni. «Ho avuto rassicurazioni da Fitto ed Errani - ha riferito Mariastella Gelmini - sull'emissione del parere anche da parte delle Regioni. Mi auguro che alle parole seguano presto i fatti».

Le Regioni protestano perché sostengono di essere state costrette  a sostenere il maggior peso finanziario del piano salva-precari. Il ministro ha però auspicato che anche per quanto riguarda le cosiddette Sezioni primavera (anche su queste è atteso un parere della Conferenza Stato-Regioni) «prevalga il senso di responsabilità».

Ma le Regioni respingono le critichedel ministro e sostengono di essere pronte a dare il loro parere suidiversi punti relativi all'istruzione che andranno all'ordine delGiorno della Conferenza Stato-Regioni. "Così come eravamo pronti dadiverse settimane a dare il nostro parere sulle sezioni primavera, -sottolinea Vasco Errani, presidente della Conferenza delle Regioni -siamo pronti ad affrontare gli altri temi relativi alla scuola.Attendiamo, però, che il Governo sblocchi l'attuale situazione distallo istituzionale che, come è noto, non è ascrivibile in alcun modoalle Regioni".(da lastampa.it)

FLAVIA AMABILE







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