L'ANIEF REPLICA ALLE ACCUSE DELLA GILDA SULLA SENTENZA DEL TAR
Data: Mercoledì, 07 ottobre 2009 ore 00:00:00 CEST
Argomento: Comunicati


L'Anief replica alle accuse della Gilda sulla sentenza del Tar


Ieri riportavamo sul nostro sito la notizia di un attacco da parte della Gilda al business dei ricorsi al Tar del Lazio, gestito da "vari avvocati, alcuni collegati ad un sindacato".

 Ad essere chiamata in causa era l'Anief, che oggi ha risposto, definendo le espressioni dalla Gilda "patetiche, ignoranti e ingannevoli".

 L'Anief si riferisce, in particolare, ad alcuni passaggi delle accuse della Gilda, la quale sostiene che i ricorsi sono "stati presentati al giudice sbagliato, e sono stati accolti solo perché l'avvocatura dello Stato ed il ministero sembrano non essersene accorti. Infatti la Cassazione, a sezioni riunite, si è espressa più volte sulla materia ed ha stabilito, in maniera inequivocabile, che il contenzioso sulle graduatorie dei precari - ha scritto sempre la Gilda - è competenza del giudice ordinario e non del Tar".

 Il parere dell'Anief è differente. Secondo il sindacato degli educatori in formazione e dei sissini quella della gestione delle graduatorie è senza dubbio "materia di competenza esclusiva del Tribunale amministrativo regionale e non del tribunale del Lavoro, così come si evince anche dallo stesso art. 12 comma 4 del DM 42/09, e ciò per scelta dell'organo legislativo e delle organizzazioni firmatarie di contratto. Ricordiamo inoltre - continua il sindacato guidato da Marcello Pacifico - che tra queste organizzazioni firmatarie di contratto ci sono le stesse che oggi indicano come incompetenti in materia il Tar e il Consiglio di Stato. Forse adesso abbiamo un'idea più ampia di dove alberghi veramente l'incompetenza".

 Sulla vicenda si è espressa anche una delle sezioni più attive della Gilda, quella di Venezia, secondo cui "la confusione sulle graduatorie ad esaurimento dopo la sentenza del Consiglio di Stato apre scenari inquietanti in cui rischiano di farne le spese proprio i docenti precari". Il sindacato locale sostiene infine che vi siano "oggettivi vizi giuridici nel ricorso operato, fatto che consentirebbe di aprire ulteriori contro ricorsi presso il giudice del Lavoro innescando una lotta tra poveri senza fine". Per questo il sindacato veneto "chiede con forza un intervento urgente del governo per evitare l'annullamento delle attuali graduatorie".

 A questa presa di posizione replica ulteriormente l'Anief: "la Gilda considera `un qualche cavillo' le plateali incostituzionalità del dm 42/09, dimenticando tutti i ricorsi promossi in questi anni dal suo stesso ufficio legale. Sembra che non siano sufficienti le ordinanze emesse da un Tar e il respingimento dell'appello del Miur da parte del Consiglio di Stato, sulla base di una sentenza ottenuta dall'Anief nel novembre 2008 e di un'ordinanza dello stesso Consiglio di Stato ottenuta nel gennaio 2009".

 "Purtroppo, sebbene l'Anief abbia chiesto per tre mesi ininterrottamente il trasferimento a pettine, gli altri sindacati hanno contrattato (e tra questi la Gilda e la Uil) un decreto incostituzionale, le cui stesse premesse si rifanno a chiare sentenze e ordinanze rinnegate poi dal testo, impedendo il cambio di provincia e introducendo - conclude l'Anief - la furbata delle tre province in coda".






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