SI PUO' DIRE ''GENIALISSIMO''?
Data: Luned́, 05 ottobre 2009 ore 00:00:00 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Si può inserire in un gioco, come parola italiana, il superlativo assoluto di geniale, «genialissimo»; e, più in generale, il prefisso «-issimo» si può applicare a tutti gli aggettivi, indifferentemente, o ci sono delle regole?

È comprensibile che possa sorgere qualche dubbio su una parola come geniale, un aggettivo che appartiene alla categoria esprimente qualità impossibili da accrescere, diminuire o svilire. Come non possiamo creare il superlativo di intelligentissimo (*intelligentissimissimo andrebbe bene soltanto per scherzo, in un contesto giocoso accettato da tutti i partecipanti all’interazione comunicativa) o di ottimo, di pessimo o di sferico e rettangolare, a occhio e croce non potremmo creare il superlativo di squisito, immenso, enorme, eccellente, infinito, geniale, i quali contengono, in effetti, di per sé, un valore semantico elativo. Ci ricorda però Luca Serianni, nella sua grammatica Italiano (una garzantina che non dovrebbe mancare nella biblioteca di tutti gli amanti della lingua italiana), che aggettivi come geniale «quando sono adoperati per una qualifica fortemente soggettiva e stilisticamente marcata […] possono assumere il superlativo». Riguardo a geniale, Serianni cita a mo’ di esempio una frase tratta da Lineamenti di una storia della musica corredati di una bibliografia ragionata e di un dizionarietto musicale di Giuseppe Ciocia: «Domenico Scarlatti […] figlio genialissimo di un padre geniale». Dunque, vada per genialissimo, con tutti i crismi della grammaticalità.
Il suffisso -issimo di norma serve per indicare il grado massimo di intensità di una qualità o di un concetto, senza stabilire relazioni di paragone con altre grandezze (come accade con il superlativo relativo). Ci sono aggettivi, però, che non formano il superlativo con il suffisso -issimo, ma, su modello latino, con i suffissi -errimo e -entissimo: acre – acerrimo; celebre – celeberrimo; integro – integerrimo; misero – miserrimo (ma esiste anche la forma miserissimo); salubre – saluberrimo (esiste anche la forma salubrissimo); maledico – maledicentissimo; benefico – beneficentissimo; munifico – munificentissimo; benevolo – benevolentissimo. È poi nota la legittima alternativa tra le forme ottimo e buonissimo (buono), pessimo e cattivissimo (cattivo), massimo e grandissimo (grande), minimo e piccolissimo (piccolo).






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