Dieci domande al Ministro sul concorso a dirigente tecnico
Data: Domenica, 04 ottobre 2009 ore 21:50:25 CEST
Argomento: Comunicati


Riceviamo e pubblichiamo

Per  MARIASTELLA GELMINI

  

......ed a proposito di concorso ispettivo, ora 10 domande anche per Lei

 

  1. Fondamentalmente ritiene, spettabile Signor Ministro che il non aver voluto pubblicare in precedenza le batterie di questionari dai quali poter poi trarre i quiz d’esame sia stata una procedura legittima?
  2. Non ritiene, Ministro egregio, che tutte le altre Amministrazioni dello Stato – vantanti una ben più ampia consuetudine con un tal genere di prove preselettive – abbiano sempre avuto ben valide ragioni per seguire l’altra e diversa strategia della pubblicazione preventiva?
  3. Non riesce ad intendere, esimio Signor Ministro, che tale pubblicazione preventiva ha sempre avuto a sua base ragioni di trasparenza oltre che di guida preliminare dei candidati ad una preparazione che fosse qualitativamente mirata e focalizzata su questioni strategiche?
  4. E’ ancora dell’avviso, gentile Signor Ministro, che si sia trattato di una scelta illuminata, dopo aver letto gli insulsi ed assurdi quesiti preordinati dalla sua commissione di massimi esperti; quesiti improbabili perfino per un Pico della Mirandola e risolvibili (al 60% e più) unicamente da chi ne avesse avuto preventiva conoscenza o avesse modo di consultare al momento qualche specifica circolare (perché ben poco di leggi si è trattato) a caccia di qualche numeretto senza senso?
  5. Non le viene il dubbio, amabile Signor Ministro, che qualcuno in malafede possa ritenere che si sia perseguito proprio quest’intendimento per non affidare al caso nemmeno l’iniziale fase di preselezione?
  6. Nessuno le ha mai parlato, illustrissimo Signor Ministro, di quadri concettuali, di saperi reticolari, di nozioni significative al punto da farLe capire che – sia dal punto di vista pratico che teorico – poco conta se i membri di un Comitato di indirizzo (leggasi INValSI) sono 2, 3, 5 o 8 ... e che tanto varrebbe chiedere quanti sono i gradini dello scalone del Ministero?
  7. Vorrebbe essere così cortese, autorevole Signor Ministro, da sfogliare un qualsiasi vocabolario (che non si pretende sia necessariamente un dizionario pedagogico) alla voce "nozionismo" per capirne di più o, in alternativa, rivisitare una qualche videocassetta dei più famosi quiz del compianto Mike in modo da capire che perfino quelle della "buonanima" erano domande che avevano spessore e/o pertinenza maggiori?
  8. Prescindendo dalle considerazioni su esposte, non le resta il dubbio, amabile Signor Ministro, che perfino la strategia organizzativa adottata possa essere risultata totalmente fallimentare ed inadeguata?
  9. E se no, illuminato Signor Ministro, non pensa che le migliaia di plichi individuali (preordinati in eccedenza rispetto al concreto fabbisogno poi registratosi) abbiano potuto agevolare chi, nella nostra lunga ed incontrollabile Italia, abbia potuto e voluto aprire con qualche anticipo una delle tante buste prive di destinatario in modo da avere conoscenza dei quesiti prima ancora che le prove avessero inizio, così da attrezzarsi conseguentemente?
  10. Ed infine, lodevole Signor Ministro, alla luce di un bando concorsuale che enfaticamente prevedeva ed imponeva una preparazione enciclopedica abbracciante diritto amministrativo, diritto costituzionale, diritto comunitario, contabilità di stato, diritto e legislazione scolastica, scienze della comunicazione, diritto penale e procedura penale, diritto civile e procedura civile,  inglese, informatica, ecc...le sembrano proponibili domandine inerenti ... il conseguimento del titolo di maestro d’arte; il libretto personale o formativo del cittadino o del lavoratore; numeri, percentuali e tempi inerenti le scuole paritarie e non, l’istruzione e formazione professionale e via dicendo (come se tali dati dovessero essere mandati a memoria secondo le tradizioni dell’antica cultura orale quando ancora essa mancava di ogni possibile supporto cartaceo)?

Ma forse Lei immagina che i futuri ispettori non debbano necessariamente saper leggere e che quindi tutto debbano mandare a memoria. Solo ciò potrebbe giustificare il tono, il taglio e la scelta dei quesiti "imprevedibili" che sono stati proposti.

... anche perché, come è evidente, contro l’imprevedibilità che sfiora l’assurdo non ci si può attrezzare né professionalmente né culturalmente, a meno che non si abbiano "capacità divinatorie"...

 

                                                                                                   Prof.  Luigi  Manfrecola


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