GELMINI BOCCIATA. A RISCHIO LE NOMINE GIA' EFFETTUATE
Data: Sabato, 03 ottobre 2009 ore 00:00:00 CEST
Argomento: Opinioni


Graduatorie dei precari nel caos e balletto di supplenti in vista. Il Consiglio di Stato, dando ragione a migliaia di supplenti che si sono rivolti alla giustizia amministrativa, ha dichiarato illegittimo il provvedimento che ha creato le cosiddette "code" nelle graduatorie ad esaurimento. L'inserimento in graduatoria, quindi, deve avvenire "a pettine", cioè secondo il punteggio. Il che significherà rifare tutte le graduatorie a tempo di record.

"Riteniamo - dichiara Marcello Pacifico, presidente dell'Anief (l'Associazione nazionale insegnanti ed educatori in formazione), che ha patrocinato quasi tutti i ricorsi - che il ministro Gelmini debba annunciare l'emanazione di una nota correttiva che ordini all'amministrazione periferica di adeguarsi alle pronunce della magistratura. In caso contrario - continua Pacifico - ci penserà il Tar Lazio che il 9 ottobre si dovrà pronunciare su un ricorso ad hoc promosso dall'Anief per l'ottemperanza delle ordinanze e la nomina di un commissario ad acta".

Lo scorso mese di aprile, il ministro dell'Istruzione ha firmato un decreto per l'aggiornamento delle graduatorie dei precari che conteneva una sostanziale novità rispetto al passato: graduatorie nella sostanza bloccate per due anni e possibilità di inserimento soltanto in coda su tre province oltre quella di appartenenza. Anche se nessuno lo ha mai ammesso, il provvedimento tendeva a tutelare i precari delle regioni settentrionali spesso scalzati nelle immissioni in ruolo e nell'attribuzione delle supplenze più lunghe dai colleghi meridionali, con più anni di precariato e con più punti. Infatti, non potendosi spostare in un'altra provincia i precari meridionali, collocati in coda anche se con un punteggio superiore, possono esser nominati soltanto dopo i colleghi autoctoni.

L'Anief aveva subiti rilevato l'incongruenza della norma e, rispetto all'inserimento in graduatoria in base al merito (e quindi al punteggio), si era rivolta al Tar che in più occasioni si è pronunciato a favore di questa tesi. Ma il ministero dell'Istruzione, spiegano gli interessati, "ha emanato nel luglio una nota invitando gli Uffici scolastici provinciali e regionali a non adeguarsi alle ordinanze della magistratura amministrativa procedendo alle assegnazioni delle immissioni in ruolo e delle supplenza annuali dalle graduatorie di coda in spregio a ogni principio meritocratico in attesa dell'udienza del Consiglio di Stato".

Cosa accadrà adesso? Se la sentenza del Consiglio di stato verrà applicata, gli 8 mila insegnanti immessi in ruolo ad agosto ora potrebbero vedersi revocata la nomina. Stesso discorso per i supplenti nominati prima dell'avvio dell'anno scolastico. Insomma: l'ostinazione del ministero potrebbe gettare nel caos l'intera scuola italiana, costretta ad un balletto di supplenti senza precedenti ad anno scolastico ampiamente iniziato. "Finalmente si può mettere la parola fine a un brutto caso di mala amministrazione che ha sprecato il denaro dei contribuenti per far prevalere una visione distorta della nostra storia nazionale", conclude Pacifico.







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