IL TEMPO PROLUNGATO SALVA I DOCENTI, MA NON SEMPRE GLI ALUNNI
Data: Venerd́, 02 ottobre 2009 ore 00:00:00 CEST
Argomento: Opinioni


Quando il tempo prolungato salva l'organico e penalizza gli alunni

Giungono segnalazioni di genitori con i figli iscritti nelle classi intermedie (seconde o terze) della scuola secondaria di I grado che si sono trovati davanti a cambiamenti organizzativi non previsti e non richiesti che stanno creando difficoltà per gli alunni e per le stesse famiglie.

Succede, infatti, e con una certa frequenza, che classi già funzionanti a orario normale, sono state trasformate a tempo prolungato all'insaputa o, nel migliore dei casi, con consenso maggioritario delle famiglie, annullando in tal modo la scelta operata a suo tempo in sede di iscrizione (e non si possono invocare cause di forza maggiore).

Il cambiamento è avvenuto anche senza assicurare in alcun modo i servizi di mensa nei casi di rientri pomeridiani, costringendo gli alunni a recarsi a casa e ritornare in fretta a scuola.

I genitori segnalano quella che, a loro dire, è una prevaricazione della scuola e, nello stesso tempo, evidenziano la situazione di difficoltà organizzative del servizio con conseguente disagio di figli.

Situazioni simili vengono segnalate anche da genitori della scuola primaria che hanno visto trasformarsi la classe del proprio figlio da tempo normale (funzionante da tre o quattro anni) in classe a tempo pieno.

Chi non protesta, invece, sono i docenti che in quel modo hanno salvato l'organico e il posto.

 

 







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