TUTTI GLI INSEGNANTI SUPPLENTI...AL POSTO SBAGLIATO!

L’anno scolastico è iniziato sotto i migliori auspici: le nomine in ruolo sono state effettuate, gli incarichi a tempo determinato sono stati, dopo caotiche e celeberrime convocazioni, assegnati, adesso saranno le singole scuole a chiamare gli eventuali supplenti temporanei.

Dunque è  attesa spasmodica per tantissimi docenti che, rimasti tristemente a mani vuote, adesso sognano una chiamata improvvisa, un telegramma, un cenno che li faccia balzare di colpo, e non si sa per quanto tempo, in cattedra. Dunque immaginate di riceverla questa agognata chiamata, è sulla vostra classe di concorso preferita, magari una maternità, che bellezza! Giungete nella scuola prefissata, vi guardate intorno: eccoli lì, altri malcapitati colleghi, anch’essi pretendenti al quel povero, ma tanto importante “trono”, ma li conoscete, vengono dopo di voi in graduatoria, che preoccupazione c’è?

E invece, invece no! Non essendo ancora state pubblicate le graduatorie d’istituto aggiornate …le chiamate per le supplenze temporanee stanno avvenendo in base alle precedenti graduatorie! Di colpo un pensiero infelice vi sfiora: accidenti…tra tutti i presenti attuali…voi  diventate così gli ultimi, fanalino di coda di un sistema che alimenta il clima di confusione, prevaricazione e caos! Non lo sapevate? La nota 692 del 23 settembre, nel pur lodevole tentativo di garantire un sereno via all’anno scolastico, ha autorizzato l’uso delle precedenti graduatorie comunque esse fossero: poco importa che i punteggi non fossero molto “equilibrati”. Per garantire i diritti dei supplenti e la continuità didattica, invece non sarebbe meglio individuare un termine certo di pubblicazione delle graduatorie d’istituto di 1° fascia? Solo così, di conseguenza, la durata delle supplenze brevi, conferite sulla base delle vecchie graduatorie, avrebbe un termine a breve scadenza.

Comunque addio cattedra per il momento, caro supplente avente diritto. Anche stavolta vai via, mormorando “Non c’è giustizia a questo mondo”.

                                                            Silvana La Porta