''ADDIO, MA CON ME SARAI'' di PABLO NERUDA
Data: Mercoledì, 23 settembre 2009 ore 00:00:00 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Addio, ma con me

sarai, verrai dentro

una goccia di sangue che circolerà nelle mie vene,

o fuori, bacio che mi brucia il volto

o cinturone di fuoco nella mia cintola.

Dolce mia, accogli

il grande amore che uscì dalla mia vita

e che in te non trovava territorio

come l'esploratore sperduto

nell'isola del pane e del miele.

Io ti trovai dopo

la tormenta,

la pioggia lavò l'aria

e nell'acqua

i tuoi dolci piedi brillarono come pesci.

Adorata, vado alle mie battaglie.

Graffierò la terra per farti una grotta

lì il tuo Capitano

t'attenderà con fiori nel letto.

Non pensar più, mia dolcezza,

al tormento

che passò tra di noi

come un fulmine di fosforo

lasciandoci forse la sua bruciatura.

Venne anche la pace, perché torno

a lottare alla mia terra,

e poiché ho il cuore completo

con la parte di sangue che mi desti

per sempre,

e poiché

reco

le mani piene del tuo essere nudo,

guardami,

guardami,

guardami per il mare, che vado raggiante,

guardami per la notte che navigo,

e mare e notte sono gli occhi tuoi.

Non sono uscito da te quando m'allontana.

Ora ti racconterò:

la mia terra sarà tua,

vado a conquistarla,

non solo per darla a te,

ma per tutti,

per tutto il mio popolo.

Un giorno il ladro uscirà dalla sua torre.

E l'invasore sarà espulso.

Tutti i frutti della vita

cresceranno nelle mie mani,

prima abituati alla polvere da sparo.

E saprò accarezzare i nuovi fiori,

perché tu m'insegnasti la tenerezza.

Dolce mia, adorata,

verrai con me a lottare a corpo a corpo

perché nel mio cuore vivono i tuoi baci

come bandiere rosse,

e se cado, non solo

mi coprirà la terra,

ma questo grande amore che mi recasti

e che visse circolando nel mio sangue.

Verrai con me,

in quell'ora ti attendo,

in quell'ora e in tutte le ore,

in tutte le ore ti attendo.

E quando verrà la tristezza che odio

a bussare alla tua porta,

dille che io ti attendo;

e quando la solitudine vorrà che cambi

l'anello in cui sta scritto il mio nome,

di' alla solitudine che parli con me,

che io dovetti andarmene

perché sono un soldato,

e che là dove sono,

sotto la pioggia o sotto

il fuoco,

amor mio, t'attendo,

t'attendo nel deserto più duro

e presso il limone fiorito:

in ogni parte dove sia la vita,

dove la primavera sta nascendo,

amore mio, t'attendo.

Quando ti diranno « Quell'uomo

non t'ama. » , ricorda

che i miei piedi son soli in quella notte, e cerca

i dolci e piccoli piedi che adoro.

Amore, quando ti diranno

che t'ho dimenticata, e anche se

sarò io a- dirlo,

quando io te lo dirò,

non credermi

chi e come potrebbe

reciderti dal mio petto,

e chi raccoglierebbe

il mio sangue

quando verso di te m'andassi dissanguando?

Me neppure posso

dimenticare il mio popolo.

Vado a lottare in ogni strada,

dietro ogni pietra.

Anche il tuo amore m'aiuta:

È un fiore chiuso

che ogni volta mi empie del suo aroma

e che s'apre d'improvviso

dentro di me come una grande stella.

Amore mio, è notte.

L'acqua nera, il mondo

addormentato, mi circondano.

Poi verrà l'aurora,

e nel frattempo io ti scrivo

per dirti: « Ti amo » .

Per dirti: « Ti amo » , cura,

pulisci, innalza,

difendi

il nostro amore, anima mia.

Io te lo lascio come se lasciassi

un pugno di terra con semi.

Dal nostro amore nasceranno vite.

Nel nostro amore berranno acqua.

Forse arriverà un giorno

in cui un uomo

e una donna, uguali

a noi,

toccheranno questo amore, e ancora avrà forza

per bruciare le mani che lo toccheranno.

Chi fummo? Che importa?

Toccheranno questo fuoco,

e il fuoco, dolce mia, dirà il tuo semplice nome

e il mio, il nome

che tu sola sapesti, perché tu sola

sulla terra sai

chi sono, e perché nessuno mi conobbe come una,

come una sola delle tue mani,

perché nessuno

seppe come, né quando,

il mio cuore stette ardendo:

solamente

i tuoi grandi occhi grigi lo seppero,

la tua grande bocca,

la tua pelle, i tuoi seni,

il tuo ventre, le tue viscere

e l'anima tua che io risvegliai

perché restasse

a cantare fino alla fine della vita.

Amore, t'attendo.

Addio, amore, t'attendo.

Amore, amore, t'attendo.

Così questa lettera termina

senza nessuna tristezza:

sono fermi i miei piedi sulla terra,

la mia mano scrive questa lettera lungo la strada,

e in mezzo alla vita sarò

sempre

vicino all'amico, di fronte al nemico,

col tuo nome sulle labbra,

e un bacio che giammai

s'allontanò dalla tua bocca.

Pablo Neruda





Questo Articolo proviene da AetnaNet
http://www.aetnanet.org

L'URL per questa storia è:
http://www.aetnanet.org/scuola-news-17781.html